I fenomeni keniani per la maratona olimpica: una scelta difficile per la federazione
Il 2011 è stato un anno che ha forntio molte importanti indicazioni per quanto riguarda la maratona. In particolar modo, o quasi esclusivamente, grazie alle prove dei keniani. Chi ha forse sorpreso più di tutti è stato Geoffrey Mutai, che ha vinto a New York in 2h05’06 e a Boston in 2h03’02 (record mondiale non omologato), ma grandissime prestazioni sono arrivate anche da Moses Mosop che a Boston ha corso solo 4 più lento di Mutai, Wilson Kipsang con 2h03’42 a Francoforte, un Abel Kirui laureatosi campione del mondo di maratona e infine l’atleta che, forse, è il più discusso nel bene e nel male: Patrick Makau, che detiene l’attuale record del mondo con 2h03’38, siglato lo scorso ottobre a Berlino.
Dopo un 2011 così, con le olimpiadi ad agosto 2012 a Londra, esperti, addetti ai lavori e appassionati non fanno altro che cercare di capire chi potrà essere il nuovo re olimpico dei 42 chilometri. Detto che pare certo sarà keniano, in realtà prima di scoprire chi metterà al collo la medaglia d’oro, c’è da attendere una scelta per nulla semplice e scontata: i maratoneti che la federazione keniana deciderà di portare alle olimpiadi. I posti a disposizione solo solamente tre e gli atleti del Kenia hanno le venti migliori prestazioni al mondo sulla maratona.
La scelta della federazione africana non sarà certo facile, anche se gli addetti ai lavori iniziano a indicare in Patrick Makau come il nome del grande escluso. Si dà per scontato che Mutai sarà la punta di diamante della squadra keniota e in molti scommettono che a fargli compagnia saranno Mosop e Kipsang. Certo, lasciare a casa l’uomo che detiene il record del mondo sarebbe una scelta alquanto azzardata.
E’ ormai chiaro che Makau-Mutai non è più il grande duello che deciderà il maratoneta più forte del mondo, in quanto il primo sembra davvero avere qualcosa in meno soprattutto sotto il profilo tecnico. E’ vero che nel 2010, nelle due occasioni in cui i due hanno corso insieme, ha sempre prevalso Makau, ma di pochi secondi. Da lì, però, Mutai ha iniziato un incredibile processo di miglioramento, che lo ha portato lo scorso anno a correre la maratona più veloce di sempre e ad abbassare di oltre 2′ il record di New York.
Makau intanto, lo scorso week end, si è dovuto accontentare del secondo posto alla Granollers Half Marathon, in Spagna. Carlos Castillejo è l’uomo che è riuscito a batterlo, con il tempo di 1h02’37. Il keniano ha accusato 3 di ritardo, per un secondo posto che è stato definito addirittura scioccante dalla stampa specializzata internazionale. Un primo segnale di cedimento o debolezza? Qualcuno lo vuole leggere così.
Sta di fatto che non resta che attendere. Attenere le prossime performance, importantissima sarà quella di Londra in aprile, e poi le scelte delle federazione keniana.