Ivrea Mombarone XXXII volte magnifica – Ivrea (TO) 21…9…2008
Il Mombarone, la montagna simbolo del Canavese, è quella che si può vedere sulla propria destra quando si passa in autostrada per andare in Valle d’Aosta, in corrispondenza ovviamente del casello d’Ivrea. Per me questa montagna ha un valore particolare, è stato sui suoi sentieri, sulle sue creste che ho imparato ad andare in montagna, ho scoperto il valore della fatica fatta sui sentieri, mi sono appassionato alla montagna e ad uno sport particolare come la corsa in montagna. Ma è solo uno sport? Chi pratica in modo globale il freeriding, l’arrampicata, l’alpinismo ecc. tende sempre di più a dire che è riduttivo definire sport queste attività. Certo è la forza della passione che muove il corpo e forza la mente a fare delle cose che altrimenti non avrebbero ragione d’esistere, secondo i principi della nostra società. Allora perché non dire la stessa cosa anche per la corsa in montagna? Non è solo sport, è passione, avventura, riscoperta degli istinti primari, pace, silenzio, fuga dal vivere quotidiano, magari dalle città più o meno grandi ma sempre più caotiche.
L’Ivrea-Mombarone è una delle grandi classiche della corsa in montagna, nacque negli anni ’30 come vera sfida alla montagna ed è stata ripresa dal 1977. Da allora si è disputata trentadue volte e mantiene invariato il suo fascino di corsa estrema nata in un periodo dove non erano ancora in voga le gare skyrunning. L’ambiente è quello di una tappa alpina del Giro d’Italia o del Tour de France, centinaia di persone salgono a piedi alla Colma del Mombarone (quota 2371 metri), per ammirare i primi e per sostenere tutti i concorrenti, compresi gli ultimi che arrivano al limite del tempo massimo. Per la zona del Canavese è un evento, la maggior parte dei concorrenti gareggia quasi solo in quest’occasione, una sorta di rito, una festa della montagna per chi abita ai suoi piedi.
Si parte dal centro d’Ivrea e con un percorso che alterna strada asfaltata, sterrata, mulattiera e sentiero di montagna, per 20 km di lunghezza e 2100 metri di dislivello si arriva in cima al Mombarone. Quest’anno la gara assegnava anche il titolo di campione regionale piemontese di corsa in montagna e in partenza si sono presentati 355 corridori.
Per Enzo Mersi, biellese di Pollone in forza Atletica Monterosa si è trattata della seconda vittoria consecutiva. Come dichiarato nel dopo gara, è stato sempre in scia del battistrada Jean Pellissier, a circa 30 secondi, per superarlo in prossimità della località Valneira, da qui in poi facendo valere le sue grandi doti di scalatore fino in vetta, gustandosi nel tratto finale questa grande vittoria con il tempo di 2h02’05. Chiude al secondo posto in 2h03’34 Jean Pellissier, il recordman di vittorie (3) e di tempo (1h57’18). Anche lui nelle interviste del dopo gara fa i complimenti al vincitore e dichiara che è una stagione un po’ tribolata, iniziata con il viaggio in Alaska per il tentativo di record sul McKinley, e proseguita al ritorno con gare ad andamento alterno. Comunque lottando alla fine è riuscito a strappare un secondo posto quasi in volata su Daniele Fornoni, terzo in 2h03’49, autore di una grande gara, del suo miglior tempo e del titolo di campione regionale di corsa in montagna di gran fondo. Seguono dal quarto al decimo posto Fabrizio Attardi, Massimo Junod, Andrea Basolo, Marco Mangaretto, Luca Cobetto, Giuliano Cavallo e Alfonso Bracco.
Tra le donne prima vittoria per Alma Rrika in 2h35’45, autore di una grande stagione, con risultati di prestigio soprattutto nella seconda parte, coronate da questa vittoria e dal titolo di campionessa regionale di corsa in montagna di gran fondo. Prevale dopo una lotta serrata sulle altre due concorrenti che sono salite sul podio, cioè Marcella Belletti seconda in 2h36’30 e Maria Luisa Riva, terza in 2:37’12, in testa per buona parte della gara. Dietro di loro seguono Barbara Cravello quarta e Sonia Glarey quinta.
In allegato la classifica completa