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Winter Eco Trail – Courmayeur (AO) 17…1…2009

Di Carmela Vergura

Ho corso su sterrato, su sentieri, su roccia e pietra, su asfalto, nell’acqua, sulla sabbia e sull’erba, ma sulla neve per così tanti km era un’emozione da provare. Quale migliore occasione per provare quest’ebbrezza, se non iscrivermi alla seconda edizione della Winter Eco Trail della Val Ferret?  Ecco fatto: iscritta a dicembree, ma la neve, è arrivata proprio nei giorni di svolgimento della gara e dunque,  per ovvie ragioni di sicurezza degli atleti  e di tutta l’organizzazione, la  manifestazione è stata rimandata al 17 gennaio.

Vorrà dire che cercherò di fare qualche uscita a piedi su neve e quest’anno non manca!  La prima impressione è quella di correre su un tappeto, morbido o comunque scivoloso, quindi primo consiglio:  cercare sempre la neve dove è più battuta e assestata.

Sabato 17 gennaio, sono pronta; qualcosa mi dice che mi sta arrivando una bella influenza, cerco di non pensarci e parto alla volta della Val Ferret ai piedi del re Monte Bianco.

La Val Ferret ospita questa manifestazione organizzata dai Courmayeur Trailers e patrocinata dal Consorzio della medesima valle di svolgimento. Un’organizzazione perfetta sotto ogni punto di vista: dal ritiro pettorali a La Palud, dove si può  lasciare  tranquillamente  l’auto; un  servizio navetta (anche questo compreso nell’iscrizione) ci ha  portati  presso il foyer de fond, per l’occasione messo a disposizione dei podisti, con docce calde all’arrivo (anche questo servizio gratis). L’organizzazione ha messo a disposizione anche due gazebo caldi in  zona partenza, sia per lasciare le borse,  sia come spogliatoi. Ad  intrattenere i podisti uno speaker particolare: Claudio Simonetti, ultratrailer di gare incredibili, al limite della sopravvivenza umana. Ci ha incitati urlando dall’inizio alla fine con ogni tipo di parole e complimenti: veramente bravo. Molto bella l’idea del riscaldamento pre-gara  (siamo a 1700 metri e non fa molto caldo) a suon di disco music anni 70-80. Più che la partenza di una gara, sembra una festa. Al via siamo più di 180, molti di più di quelli previsti dagli organizzatori, e secondo quanto ribadito da Alessandra Nicoletti (dell’organizzazione gara), hanno dovuto rifiutare molte iscrizioni.

Alle 11 si parte. La pista di fondo della Val Ferret oggi non è dominio degli sciatori ma nostra, qualche turista che scia ci guarda un po’ così. Fa freddo, ma siamo subito alle prime salite.  La gara si svolge completamente su neve, pista battuta, seguendo il tracciato della pista di fondo della Val Ferret. Partenza in linea dal piazzale di Planpincieux, passaggio in localita’ Lavachey (km 4,000 mt 1642 slm) dove si prosegue per la strada della Val Ferret fino all’Arpnouva (km 7,150 mt 1780 slm). Ritorno fino a Lavachey (km 10,300) e passaggio per Freboudze. Si prosegue fino alla cappelletta (m 13,600) per risalire seguendo il percorso di discesa della pista di fondo fino a raggiungere la pista pedonale per ritornare a Lavachey (km 15,900) e proseguire via Freboudze fino all’arrivo a Planpincieux (km 20,000 circa). Tutto sommato non si affonda, certo la corsa non è molto naturale: si scivola, l’equilibrio è un po’ precario, si mandano degli accidenti quando si sprofonda un po’ di più e si fa tanta, tanta fatica, ma è divertente. Le mie gambe avvertono la stanchezza subito dopo il giro Arpnouva. In questo luogo incontaminato mi vengono in mente le sciate degli anni precedenti. Mai avrei pensato di fare questo stesso percorso di corsa.

I ristori ci sono, sinceramente non mi sono fermata, troppo impegnata a inseguire qualche mia rivale. Viene sempre fuori la parte agonistica di me. Il cuore mi dice di fermarmi a guardare anche il panorama, la mente guarda il gruppo dei primi atleti che tornano già verso il traguardo; il primo, un atleta francese, sembra volare e non appoggiare i piedi sulla neve!

La fatica di questo Trail termina per me dopo 1h 31 minuti di corsa, con Simonetti che elogia tutti i concorrenti al traguardo. La coperta messa a disposizione dei concorrenti (bellissima idea) mi ripara dal freddo. Sento salire la febbre, resisto e vado a fare la doccia.

Gli atleti hanno apprezzato il dolce e il  caffè da gustare  presso l’arrivo della gara, e poi il pranzo a base di polenta e salsiccia presso due ristoranti della Val Ferret.

In questo tipo di manifestazioni la classifica passa veramente in secondo piano, è giusto comunque citare i premiati, cioè i primi 5 maschili e femminili. Come tutti i trail non ci sono premi in denaro, ma semplici regali come forma di ringraziamento, nella più umile tradizione delle corse con spirito non agonistico. Netta vittoria di un ragazzo francese, Vouillanoz Damien in 1h11′, seguono Zarantonello Marco, Cavallo Giuliano, Scamarcia Enzo, Carlini Carlo. Tra le donne vittoria di Comero Elisabetta in 1h22′, seguita da Cerutti Maria Giovanna, Lanza Beatrice, Mora Cecilia, Vergura Carmela.

Agli organizzatori penso che sia giusto fare i meritati complimenti per una splendida manifestazione.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.