I bimbi e lo sport
Mamma e Insegnate della Scuola di Infanzia.
Video Arrivo Junior Marathon
Una maratona che si snoda variopinta lungo le strade della città, ma anche la pedana scura su cui due avversari si cercano a colpi di fioretto, il manto verde di un campo di calcio, la terra rossa dove la sfida risuona con i colpi secchi delle racchette da tennis, la distesa bianca e lucente solcata da sci e snowboard o i riflessi cangianti dell’acqua che ribolle bracciata dopo bracciata: per i bambini, soprattutto per quelli più piccoli, gli eventi sportivi – come la Junior Marathon che si è corsa domenica a Torino – possono trasformarsi in un’occasione di divertimento e diventare uno stimolo, concreto e vivace, per muovere i primi passi verso una sana attività sportiva.
Perché spesso i bambini replicano a casa le scene e i gesti osservati all’esterno e, in questo giocare imitando, cominciano a riporre nel loro personalissimo bagaglio culturale, che si plasma giorno dopo giorno, una molteplicità di semi che domani potranno dare frutti. Più stimoli, più opportunità.
Giusto, dunque, avvicinare anche i più piccoli alle manifestazioni sportive, sia osservando che partecipando, ma con almeno un paio di avvertenze. L’evento, innanzitutto, va vissuto con gli occhi e i tempi di un bimbo, quindi con un approccio “mordi e fuggi” senza pretendere che il figlio assista a lungo, in religioso silenzio, al rito sportivo che si dipana sotto i suoi occhi. In secondo luogo, se e quando il piccolo si avvicinerà alla pratica concreta di uno sport, bisogna aver ben presente che deve essere un gioco, mai una costrizione: se non c’è divertimento, non bisogna insistere.
— Annalisa Dubini