Dal Trail del Servin il rilancio dello Sport Club Angrogna (TO): Claudio Garnier fa l’impresa nel lungo, affermazioni di Luca Vacchieri, Renata Calleri e Giulia Viotti.
Si sente aria di storia nel percorrere la valle di Angrogna, uno scrigno di cultura, di eventi religiosi, di popolo della montagna capace di trarre dall’ambiente le risorse per vivere i ritmi giusti della vita.
Ghieisa dla Tana, Chanforàn, Beckwith, Bagnou, Culege di Barba, Barfè, Sap, Infernet sono alcuni dei toponimi che si leggono sui cartelli indicatori. Nomi ostici ai meno avvezzi al patois della valle. Ma alcune borgate hanno nomi gentili: Buonanotte, Sonagliette a indicare un territorio che coniuga scenari di selvaggia montagna con dolci declivi di boschi e prati.
Nel cuore di questo territorio, che davvero vale la pena ripercorrere con più calma, domenica 12 giugno lo Sport Club Angrogna ha proposto agli appassionati il numero zero di un appuntamento sportivo di grande rilevanza: il Trail del Monte Servin nella formula “corta” di 15,5 Km e 700 mt. di dislivello e “lunga” di 30 Km. con 1600 metri da guadagnare in salita.
Un appuntamento che ha riposizionato il glorioso Sport Club la dove deve restare ovvero ai vertici della specialità che per anni ha dominato conquistando, tra gli anni ’70 e ’90, haimè del secolo scorso, i traguardi più ambiti dei faticatori di marce alpine e di sci di fondo.
Un nome su tutti: Willy Bertin finanziere ai vertici del biatlhon mondiale, ma poi Odin Sandrino, Gaydou Franco per citare i migliori rappresentanti dello sport angrognino. E Franco Aglì da Buonanotte ad assumersi l’incarico del rilancio in grande stile: ha cercato e trovato l’esperienza di chi ha costruito la storia e l’entusiasmo dei giovani valligiani e l’idea si è trasformata in realtà.
Partenza ed arrivo in località Passel, antica stazione sciistica di valle dove oggi esiste un bel complesso sportivo e poi via per strade e sentieri a volo d’angelo al cospetto del Monte Servin.
82 appassionati si sono cimentati sul percorso più impegnativo e davvero tecnico. Nella prova più breve 60 concorrenti per un totale di 140 partecipanti.
Giornata di sole è questo di questi tempi è già un successo. Si corre molto nella prima parte comune dei due percorsi ma l’esperienza consiglia di non forzare troppo. C’è tempo per misurare le forze la dove i sentieri diventano più aspri. E’ un “Trail” e in questa specialità è consentito osservare lo spettacolo della montagna e non solo la punta delle proprie scarpe. Territori meno conosciuti che incantano lo sguardo: solo la nebbia sulla cresta che conduce al Servin limita appena un po’ lo spettacolo. Come giusto ognuno si misura con se stesso ma c’è tempo anche per costruire amicizie.
E poi c’è la competizione ed anche questo dato va registrato: Nel breve, inteso come Trail si assiste al duello tra Vacchieri Luca (G.S. Des Amis) e Maurizio Fenoglio (Valle Infernotto) con arrivo quasi in volata. 1.09.08 il tempo del primo e 1.09.36 il secondo. Quindi Cristian Moro da Pomeretto che chiude in 1.15.56. Tra le donne, nel corto, và forte la Viotti Giulia (Giò 22 Rivera) che in 1.29.46 termina la gara lasciando ad un minuto la valpellicese Paola Bazzano ed a quasi 6 minuti la rappresentante del Gasm Daniela Bonnet.
Nel Trail lungo si è assistito al lungo volo di Claudio Garnier, l’atleta del Gasm ha stupito tutti fermando il cronometro la dove nessuno aveva previsto: 2.57.34 il tempo impiegato sul tracciato più tecnico. Odino Taziano, atleta di casa, ha chiuso con circa 10 minuti di distacco relegando alla terza piazza Fabio Bonetto dell’Atl. Val Pellice. Anche qui presenti le concorrenti femminili tra le quali ha primeggiato Renata Calleri in 5.07.43. Arrivo appaiato per la seconda e la terza ovvero Benech Patrizia e Baral Elena con tempi di poco superiori alle 5 ore e 16 minuti.
Quelli citati sono i primi arrivati. I vincitori sono stati tutti coloro, organizzatori ed atleti, che hanno creduto in questo evento sportivo e che, insieme, hanno regalato alla valle di Angrogna una giornata spettacolare di sport.
L’edizione numero zero è andata: la Valle di Angrogna merita un ritorno!
(Carlo Degiovanni)