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Il Cervino e il record di Kilian: le emozioni degli spettatori


Di Carmela Vergura

21 agosto 2013 – Dal libro autobiografia di Kilian Jornet Burgada “ Io da grande voglio essere un contatore di laghi, ma non voglio limitarmi a contare quanti ce ne sono. Io girerò le montagne e, quando troverò un lago, guarderò quanto è profondo…”

Il Cervino: la montagna perfetta! La guardi contemplandola e non ti stacchi con lo sguardo. E’ severa per le sue rocce, è imponente per la sua altezza, è nuda per assenza di vegetazione, è mistica per le sue innumerevoli vie dedicate ai vari scalatori, è una regina che benevolmente accoglie tutti i suoi adoratori, e oggi ha proclamato un re : Kilian.

Il giovane Kilian: classe 1987, nasce e vive in simbiosi con le montagne spagnole, a cinque anni affronta con i suoi genitori e sua sorella, il suo primo tremila. Un talento giovanile già nello scialpinismo. Un talento per gli sport di fatica. Una passione verso l’estremo e verso i record. In pochi anni ha stabilito dei record che hanno dell’incredibile come la traversata dei Pirenei in otto giorni e tre ore. Partito da Cabo Higuer sulle rive dell’Atlantico con l’ausilio di un Gps e un telefono, è arrivato al Mar Mediterraneo dopo una corsa lunga 830 chilometri e un totale di 40 mila metri di dislivello complessivo. Il precedente record era intorno ai 15 giorni, mentre i normali escursionisti percorrono questa distanza in non meno di un mese.

Il Cervino: montagna che è sempre stata un territorio ambito, di conquista per alpinisti e un sogno per tutti gli appassionati. Il primo a raggiungere la vetta da questo versante è stato il valligiano Jean Antoine Carrel, a ricordo del quale poco sopra il rifugio Oriondè c’è una croce che, indica il punto in cui, al termine della sua carriera di guida, morì di sfinimento dopo aver riportato a valle l’ennesimo cliente attraverso la bufera che li aveva sorpresi. Lungo questo stesso itinerario aperto da Carrel oggi, questo tranquillo e giovane spagnolo ha compiuto l’ultima ( per ora) impresa, stabilendo il nuovo record di salita e discesa del Cervino in 2 ore 52 minuti, il precedente che risale a diciotto anni fa era di 3 ore 14 minuti, stabilito dal valdostano all’epoca trentaduenne Bruno Brunod.

Il giovane Kilian: in due settimane di permanenza a Cervinia pare sia salito su in vetta sette, otto volte. La prima volta impiegandoci 7 ore. Guardandosi attorno, per capire dove salire, dove scendere, dove i suoi piedi potessero solo sfiorare le pietre e volare sempre più veloce. Oggi alle 15.00 partito dalla chiesa di Cervinia con un abbigliamento scarno, maglietta mezze maniche, pantaloncino, scarpe super leggere da corsa, unico vezzo gli occhiali scuri da sole, come un ragazzo qualsiasi che esce di casa per fare una semplice passeggiata.

Il Cervino accoglie i suoi alpinisti con una prima parte tranquilla verso il rifugio Oriondè. Ci arrivano famiglie intere, fuoristrada e biciclette. La quota è poco sotto i tremila. Dalla Croce Carrel le rocce non danno tregua, solo degli ometti di pietra indicano il sentiero da seguire, poi comincia la parte tecnica, quella amata dagli alpinisti. “Il più nobile scoglio dell’Europa”, si presenta sulla via cosiddetta “normale” , anche conosciuta come “Cresta del Leone” aperta da Carrel nel 1865 con le difficoltà di grado D, esperti alpinisti. Le difficoltà sono dovute alle numerose corde fisse e superamenti di cenge, per arrivare alla sommità dei 4478 metri. Per i comuni mortali raggiungere la vetta attrezzati e con esperienza, servono da uno a due giorni.

Il giovane Kilian oggi ha fermato il tempo di salita e discesa dalla montagna perfetta in 2 ore 52 minuti 2 secondi! Senza attrezzatura, senza scarponi da montagna, senza assistenza se non quella necessaria per la sua incolumità nei diversi passaggi più tecnici, salire in cima partendo dalla chiesa di Cervinia sotto le due ore, e scendere in meno di un ora! Di corsa!!

Vederlo passare sia in salita che in discesa sembrava un angelo che volava, una compostezza e una padronanza nel gesto atletico che lascia sbalorditi. Un viso tranquillo e sorridente verso le persone che lo incitavano, una folla di appassionati lungo tutta la via.

La montagna perfetta oggi ha spazzato via persino quelle poche nuvole che circondavano la vetta qualche minuto prima della partenza, ha accolto quasi come un abbraccio il sogno del giovane Kilian, che sin dall’età di 15 anni pensava al record di Bruno Brunod, l’atleta che 18 anni fa ha conquistato il Cervino di corsa in 3 ore 14 minuti. Oggi Bruno era presente e ha voluto in maniera affettuosa essere presente al record, accompagnando Kilian di corsa verso l’Oriondè.

Oggi io mi sono innamorata del Cervino, per la prima volta visto da vicino, anche se mi trovavo mille metri più in basso. Io non so se riuscirò mai a salire sulla croce posta in vetta, ma seguendo momento per momento questa impresa è come aver scalato anche io un pezzettino di Cervino.

Concludo questo racconto e soprattutto questa giornata storica, con una frase di Kilian, tratta dal suo libro “correre o morire” e che lo rappresenta come persona e come l’uomo dei record: “Una vetta si conquista quando si torna giù.”.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.