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Night Trail 60 K Rigantoca, la notturna sulle montagne di Genova


7/8 Giugno. La Rigantoca è nata come marcia non competitiva di 43 km, e il suo nome non è nient’altro che l’insieme di: Righi paese situato sulle alture di Genova , Antola la punta più alta in cui si transita e Caprile il paesino dove finisce la camminata. Da qui il passo verso il Night trail 60K è stato breve;, ma per abbellire ancora di più la manifestazione si è pensato di modificare in meglio il tracciato e quindi partire dal centro storico di Genova, per la precisione da Piazza De Ferrari. Abbiamo percorso dei bei sentieri e stradine fino al gpm dell’Antola ma per il rinnovo del percorso non siamo finiti a Caprile, ma abbiamo concluso il Rigantoca nel caratteristico borgo di Torriglia per un totale di circa 65 km e 3600 metri di dislivello.

Questa caratteristica gara Ligure mi ha affascinato da subito e la partenza alle ore 24 di sabato 7 giugno è stata una chicca, di conseguenza non si poteva che correre tutta la notte e questa particolarità per la sottoscritta era una bella novità da provare assolutamente!

Al ritrovo, per il ritiro del pettorale, ero in compagnia di altri 130 trailers e ci siamo trovati nel Palazzetto dello Sport di Piazza delle Erbe, poi tutti insieme abbiamo cenato, abbondantemente prima di avventurarsi sui sentieri di questa impresa podistica. Alle 23.00 di sabato sera, dopo il briefing, siamo stati accompagnati dagli organizzatori in Piazza de Ferrari e da qui, per circa 2,5 km, la nostra corsa è stata monitorata dagli stessi organizzatori , ci hanno fatto correre tutti in gruppo ad un andatura blanda per l’attraversamento in piena sicurezza dei rioni del Molo e della Maddalena infine siamo sbucati sulla Spianata Castelletto dove incominciava la vera e propria gara con l’avvio del rilievo cronometrico. Dopo lo start crono una bella salita ci ha fatto salire sulla punta del Diamante, dalla sommità la vista sulla città di Genova era stupenda, molto carine le migliaia di lucine che si specchiavano nel mare, invece le nostre frontali illuminavano la collina, insomma uno spettacolo di emozioni.

Non avevamo fatto i conti con la calura che in questi giorni colpisce la nostra penisola, qualcuno di noi aveva addirittura pensato di portarsi un antivento spesso e pesante, invece la temperatura, sia notturna che diurna, ha consentito alla gran parte di noi di correre tutta la gara in piena libertà con la sola canotta.

Dalla punta del Diamante una discesa tecnica ci faceva transitare nuovamente in basso e nuovamente abbiamo affrontato una salita ed una discesa, tecnicamente paragonabile ad una skyrace, nonostante le difficoltà ho anche trovato il tempo di fare amicizia con Teresa, l’atleta con la quale ho poi tagliato il traguardo il mattino successivo a Torriglia. Il tempo passava , i sentieri ora corribili e ora meno si alternavano , eravamo stanchi ma le segnalazioni erano ben visibili e solo una nostra distrazione ci poteva far sbagliare. Dopo ore di corsa alternata a camminata laddove era più ripido, ecco l’alba, e forse questo è stato il momento più bello di tutta la gara, le montagne dell’Appennino ligure si vedevano nitide, tutto attorno era per noi un respiro di sollievo, in questa oasi di pace avvertivamo il rumore dei nostri passi, ad intervalli si sentivano i versi e i rumori di qualche animale, tutte cose che però non facevano paura ma che contrariamente ti lasciavano una strana serenità, sembrava di essere un tutt’uno con la natura circostante, il sonno ormai era passato e l’albeggiare mi ha visto affrontare la punta più alta di giornata, l’Antola, bella, bella davvero; con il suo cippo e la sua croce. Da lassù una visione stellare, ancora adesso se chiudo gli occhi mi sembra di vedere i prati ricoperti di narcisi e in lontananza il lago del Brugneto, queste montagne sono molto diverse da quelle attorno a casa mia, hanno sagome tutte arrotondate e piene di pascoli.

Dall’Antola iniziava una bella discesa, ormai le gambe erano stanche e qui sono anche caduta, mi sono ritrovata in terra con un ginocchio, una mano e un gomito tutti sbucciati, furtivamente mi sono guardata attorno, fortunatamente nessuno mi ha visto e in allegria mi sono rialzata in fretta e poi giù nuovamente a rotta di collo verso Caprile per riprendere qualche concorrente non avvezzo a queste lunghe distanze. Qui era posto uno dei tanti rifornimenti e sapevo benissimo che si ricominciava a salire verso Passo Tre Croci per poi avvicinarsi al lago del Brugneto, dopo questa visione paradisiaca potevamo finalmente cominciare a sperare di vedere i ruderi del castello di Torriglia dove nella piazzetta ci aspettava il sospirato traguardo. La stanchezza stava giocando un brutto scherzo a tutti noi, io fortunatamente qualche forza ce l’avevo ancora e quando ad otto km mi hanno detto che la donna davanti a me era lì a pochi metri ho avuto la forza di andarla a raggiungere, eccola era Teresa! Una volta raggiunta ero talmente contenta di essere arrivata quasi alla fine che ho deciso di finirla con lei, ci eravamo tenute un sacco di compagnia durante la notte perché non arrivare mano nella mano, mi sembrava una cosa bella. La corsa per me è anche questo: sofferenza , fatica e condivisione!

Eccoci in piazza a Torriglia e la nostra bella avventura è finita e anche bene.

Dal punto di vista agonistico la vittoria era andata in campo femminile a Graziana Pe e Gabriele Poggi, per i colori Valetudo due sudati e faticati secondi posti di Omar Riccardi e mio.

Organizzazione perfetta! Un grande applauso a tutti coloro che abbiamo incontrato lungo il percorso, alla partenza e all’arrivo, sempre sorridenti e carini con gli atleti e ottimo è stato tutto il contorno: pranzi cene e premiazioni.

Per classifiche:

http://www.wedosport.net/pub/cf/vedi_classifica.cfm?gara=37031

Di Marina Plavan

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.