Proteine e aminoacidi: il futuro è forse nei funghi?
Al giorno d’oggi quasi tutti coloro che svolgono attività sportiva ,a qualunque livello, fanno ricorso ad integratori alimentari usati in modo diverso a seconda del tipo di sport praticato,allo scopo di migliorare la prestazione atletica.
La cosa più importante che gli sportivi devono sapere è che alla base di una integrazione ci deve essere una alimentazione bilanciata in modo da coprire il più possibile il fabbisogno nutrizionale, per far si che ogni tipo di supplementazione porti ad un miglioramento fisico. Una classe di integratori più discussa è quella riguardante le proteine e in particolare gli aminoacidi.
Nel nostro organismo, le proteine sono principalmente presenti nel sangue, nei tessuti degli organi e nei muscoli. Non esistono scorte” libere “ di proteine, proprio perchè sono impegnate nelle funzioni strutturali nei tessuti o come costituenti di sistemi metabolici.
Le proteine rappresentano il 12-15% della massa corporea, ma esiste una bella differenza nel contenuto proteico delle diverse cellule; ad esempio, un neurone contiene il 10% di proteine mentre una cellula muscolare o un globulo rosso ne contengono circa il 20%, il contenuto proteico a livello muscolare può aumentare in seguito ad uno specifico allenamento di potenziamento muscolare.
Negli ultimi decenni, sono state prese in considerazione diverse strategie nutrizionali riguardanti le integrazioni di proteine e di aminoacidi soprattutto da parte di atleti, allenatori e medici sportivi, ma a differenza della convinzione di molti preparatori atletici e allenatori, non esiste nessun vantaggio reale nell’aumentare in modo eccessivo l’apporto proteico giornaliero. La massa muscolare non aumenta semplicemente consumando cibi ricchi di proteine; molto spesso, infatti, succede che le quantità di proteine ingerite dagli atleti siano due o tre volte superiori al consumo raccomandato.
Nei vari esperimenti condotti sull’effetto delle proteine sulla prestazione sportiva si è potuto vedere che non è aumentando la quantità giornaliera a portare ad un aumento della massa muscolare, anche perchè se tutte le proteine assunte in eccesso fossero utilizzate per la sintesi del tessuto muscolare, si verificherebbe una ipertrofia muscolare di proporzioni enormi, fatto che in realtà non si osserva.
Le proteine in eccesso vengono utilizzate in diversi cicli metabolici che possono portare alla sintesi di altre sostanze, inclusi i lipidi sottocutanei. Inoltre, una assunzione eccessiva di proteine innesca effetti collaterali pericolosi quali una elevata produzione di urea creando un carico di lavoro per i reni e il fegato che devono eliminare questi composti.
Nell’uomo circa il 10-15% delle calorie totali introdotte sono costituite da aminoacidi, mentre una piccola parte di proteine va perduta continuamente dal corpo tramite l’urina, la desquamazione della pelle, con i peli e con le unghie.
Dei 20 aminoacidi differenti richiesti dall’organismo, ognuno di essi possiede un gruppo aminico (NH2), e le potenziali combinazioni di questi aminoacidi può portare ad un nucleo quasi infinito di proteine! Si pensi che per la combinazione di soli 3 aminoacidi si possono formare circa 8000 proteine differenti.
La classificazione degli aminoacidi è ormai a conoscenza della maggior parte delle persone :
-aminoacidi essenziali (isoleucina, leucina, lisina, metionina, fenilalanina, treonina, triptofano e valina). Sono detti essenziali perchè vengono sintetizzati dall’organismo ma devono essere assunti con la dieta
-aminoacidi non essenziali, chiamati così semplicemente perchè possono essere sintetizzati dall’organismo e non perchè sono meno importanti.
Le proteine che forniscono tutti gli aminoacidi essenziali sono chiamate proteine nobili e si trovano nelle uova, nella carne, nel pesce e nel pollame.
Le proteine si possono trovare anche nei vegetali ma risultano incomplete in quanto mancano sempre di uno o più aminoacidi essenziali. I veri vegetariani consumano circa il 60% di proteine derivanti da cereali , il 35% da legumi e il 5% da ortaggi , e un numero sempre più crescente di campioni sportivi e atleti consumano prevalentemente vegetali e molto spesso vanno incontro a serie difficoltà nel preparare pasti nutrienti senza ricorrere ad una integrazione alimentare.
Le diete latto-vegetariane includono oltre che alimenti di origine vegetale anche latte e suoi derivati come gelato, formaggio e yogurt. Queste diete hanno come fonte proteica principale il latte, il quale oltre a fornire sufficienti quantità di proteine nobili aumenta l’apporto di calcio, fosforo e vitamina B12.
Per poter stabilire la reazione tra metabolismo proteico e attività fisica occorre conoscere il catabolismo proteico in base alla quantità di urea che viene eliminata con le urine. Aumentando l’esercizio fisico aumenta in modo proporzionale la concentrazione plasmatica di urea e questo porta ad una elevata escrezione di azoto con il sudore .
Il sudore rappresenta, infatti, una importante via di eliminazione dell’azoto proveniente dal catabolismo proteico; inoltre, è stato dimostrato che l’uso delle proteine come substrato energetico aumenta se vi è una dieta povera di carboidrati. Questo vuol dire che i carboidrati sono molto importanti nel far risparmiare l’uso delle proteine e che la loro richiesta è legata alla disponibilità di carboidrati; questo fatto è molto evidente negli sport di resistenza o in allenamenti molto sostenuti. In presenza di un calo di glicogeno il fegato è costretto a ricorrere alla gliconeogenesi utilizzando gli aminoacidi e favorendo così il rilascio di glucosio epatico. Ciò conferma la grande importanza di una dieta ricca di carboidrati, specialmente in atleti coinvolti in attività energeticamente molto dispendiose , per assicurare il risparmio delle proteine muscolari .
Ma a questo punto quando è più opportuno assumere le proteine prima dell’allenamento o alla fine? La risposta definitiva rimane evasiva, anche se si è visto che la scissione delle proteine oltre il livello normale si ha durante intense attività di resistenza o di potenza più di quanto si è creduto in precedenza . Sfortunatamente, non esistono dati scientifici che evidenziano il fabbisogno proteico in individui che si allenano per 4-6 ore al giorno con esercizi di potenza; il loro fabbisogno di proteine potrebbe essere poco più alto di quello di individui sedentari e fino a quando la ricerca non chiarirà questo punto si raccomanda agli atleti, impegnati in allenamenti intensi, di consumare tra 1,2 e 1,8 g per kg di peso corporeo al giorno .
A questo punto vorrei concludere con una curiosità derivante da uno studio condotto presso il Dipartimento di Bioscienze e Nuclear Power Corporation of India, su due specie di funghi (A. Abruptibulbus e T. Globulus) consumati dai tribali delle foreste di Kaiga dei Ghati occidentali dell’India .
E’ da un congresso del maggio 2014 che arriva il risultato condotto su questi macrofunghi come fonti nutrizionali per soddisfare la domanda proteico-energetica. Sono state studiate più di 2000 specie di funghi ma solo 25 sono state coltivate con successo per il loro contenuto di aminoacidi essenziali, fibre, minerali, acidi grassi e vitamine. In particolare, si è potuto dimostrare che questi due funghi erano dotati di potenziali principi nutritivi paragonabili a quelli della carne e dei legumi. E’ da sottolineare il fatto che i componenti nutrizionali dei funghi dipendono da diversi fattori come la regione geografica, il substrato, la fase di raccolta e la parte dei funghi da utilizzare. (curiosità tratta da un articolo di Taylor&Francis).
Di D.ssa Emanuela Cedrino – Farmacista e Consulente in nutrizione umana e alimentazione applicata allo Sport e Fitness