Nella 5 Mulini di San Vittore Olona (MI) terza Valeria Roffino e 8º Bernard Dematteis i migliori italiani
L’83ª Cinque Mulini è generosa di fango e spettacolo. Sui prati di San Vittore Olona (MI) va in scena un cross durissimo e vecchia maniera, con i sottili africani a sprofondare nella melma fino al polpaccio, salite rese quasi impossibili dal terreno scivoloso e rettilinei in cui si affonda nell’acqua. La classicissima del cross, parte del circuito IAAF Permit che riunisce una decina fra le migliori campestri al mondo, domenica 15 febbraio incorona il 21enne Muktar Edris. Il leggero etiope si regola malamente in partenza, prende qualche gomitata nel gruppo, cade. Dopo il primo giro è mescolato a decine di altri nelle retrovie, ma il terreno pesantissimo non consente grandi progressioni e il gap rimane contenuto. Dopo un paio di giri riesce ad affacciarsi alla testa della corsa, e non appena è davanti inizia il suo assolo: finisce in 33:50, con dieci secondi di margine su Alex Kibet (33:59, secondo anche un anno fa) e su un siepista come Jairus Birech (34:08). Il portacolori della Cento Torri Pavia Yassine Rachik, terzo agli Assoluti di cross 2014, è quinto in 34:38.
Bernard Dematteis (Corrintime, 35:11) sfrutta le sue doti da scalatore della montagna per prendersi l’ottavo posto davanti a Manuel Cominotto (Esercito, decimo in 35:41) e Patrik Nasti (Fiamme Gialle, undicesimo in 35:54).
La gara delle donne regala ai colori azzurri un piazzamento sul podio. A festeggiare il terzo posto in uno dei cross più blasonati al mondo è la siepista biellese Valeria Roffino (Fiamme Azzurre,9:53.82 di PB sui 3.000 siepi) che con grande tigna risale di posizione in posizione sino a mettersi alle spalle specialiste di ogni nazionalità. Senza l’annunciata campionessa continentale Gemma Steel, la vittoria va alla keniana Violet Jelagat (24:40) davanti alla portoghese – oro europeo dei 10.000 a Helsinki 2012 – Ana Dulce Felix (25:02), con Roffino a 25:10. Una bella prova di carattere. Era dal 2012, dal secondo posto di Elena Romagnolo, che un italiana non saliva sul podio, mentre l’ultima vittoria azzurra al femminile è quella di Nadia Dandolo, addirittura nel 1990.
Fonte fidal.it