5000 metri uomini al Golden Gala di Roma
Tradizione confermata, e con questa sono ben quindici le edizioni del Golden Gala in cui i 5000 metri toccano i vertici cronometrici dell’eccellenza assoluta: correrli in meno di tredici minuti. Lo fece per la prima volta all’Olimpico Said Aouita nel 1987, e coincise col primato del mondo, poi migliorato più volte. Ieri sera è toccato a un fenomeno baciato dalla grazia delle doti fisiche, quel Yomif Kejelcha che da due anni spopola e vince tutto ciò che c’è da vincere nelle categorie giovanili, approdato quest’anno tra gli juniores. Non pago del limite mondiale stagionale stabilito nella world class di Eugene, il 18enne etiope ha magistralmente gestito una gara condotta per mano sulle sue frequenze dai kenyani e dal turco acquisito Kaya. Per Kejelcha, grandi polmoni e gambe smisurate, un gioco da ragazzi controllare gli ultimi 250 metri senza particolari affanni e portarsi a un magnifico, guarda caso, 12:58.39, lo stesso tempo, al centesimo, che consegnò alla storia la volata del marocchino Aouita. Ovviamente è record mondiale stagionale, davanti a Paul Tanui (12:58.69, personale) e al recordman mondiale junior Gebrhiwet (anche lui 12:58.69). L’elenco dei sub-13 a Roma, già sterminato, si arricchisce delle firme ulteriori di Imane Merga (12:59.04) e Thomas Longosiwa (12:59.78). Per il turco Ali Kaya, sangue kenyano, record nazionale in 13:00.31, quinta prestazione europea all-time e primato europeo under 23 schiantato della bellezza di 10 secondi. Era da tempo immemorabile nelle mani del tedesco Kunze.
Fonte fidal.it