Marco De Gasperi stabilisce il nuovo primato di salita e discesa all’Ortles (3905 m) in 2h36m da Solda
Marco De Gasperi, sei titoli iridati di corsa in montagna e numerosi successi internazionali nella medesima disciplina e nello skyrunning, ha stabilito il nuovo record sulla tecnica via normale all’Ortles da Solda (EEA – AG – III – PD+) e lancia il suo nuovo progetto “Boy Mountain Dreams”
Da oggi, oltre le innumerevoli storie legate all’alpinismo eroico scritte fin dal lontano 1804, l’Ortles porta con se anche un nuovo primato cronometrico; sono le 2h36’50’’ impiegati da Marco De Gasperi per salirne la cima e per farne ritorno con partenza e arrivo a Solda.
“Fin da bambino, ho sempre sognato. Anche oggi mi capita spesso di sognare, specie quando m’incanto guardando le montagne.
I sogni sono sempre stati l’anima e il motore della mia vita, sia quelli realizzati che quelli rimasti incompiuti. A dirla tutta, i sogni incompiuti, spesso e volentieri, hanno coinciso con i miei rimpianti.
Oggi l’istinto mi ha riportato su tutti i miei sogni incompiuti, a partire dai primi, quelli fatti da un ragazzino che sognava unicamente di scalare le montagne di corsa.
Quando tredicenne sono salito per la prima volta sull’Ortles in compagnia di mio cugino Michele Compagnoni, ho subito sognato di ritornare in cima correndo il più velocemente possibile. Da oggi, ho un sogno incompiuto in meno e uno realizzato in più”.
Dopo un paio di sopralluoghi sulla montagna nelle settimane precedenti, culminati con un primo tentativo chiuso con il tempo complessivo di 2h49’, l’atleta bormino, classe 1977, ha affrontato la sfida decisiva partendo dal piazzale della chiesa di Solda alle ore 8:20 di mercoledì mattina. Nonostante l’innalzamento repentino delle temperature che hanno reso più complicata la situazione nella parte alta sul ghiacciaio, la sua è stata una performance di assoluto valore con tempi parziali, rispettivamente, di 1h45’30’’ per l’intera salita e di 50’ per la discesa.
Su uno sviluppo complessivo di circa 20 km per oltre 2.200 metri di dislivello positivo, questi i riferimenti cronometrici dell’imprersa di Marco De Gasperi sull’Ortles:
Solda (1.861 m)
Rifugio Tabaretta (2.556 m) 30’20’’
Rifugio Payer (3.029 m) 52’14’’
Bivacco Lombardi (3.316 m) 1h17’
Cima Ortles (3.905 m) 1h45’30
Cima Ortles (3.905 m)
Bivacco Lombardi (3.316 m) 8’
Rifugio Payer (3.029 m) 24’
Rifugio Tabaretta (2.556 m) 35’
Solda (1.861 m) 51’19’’
I riscontri cronometrici parziali e il tempo finale sono stati certificati da un responsabile della ISF (International Skyrunning Federation) presente sul percorso.
Queste le parole di Marco De Gasperi di ritorno a Solda al termine del suo record:
“Affrontare l’Ortles dopo averne studiato attentamente il percorso e pianificato la salita nell’ottica di essere il più veloce possibile, è stata un’esperienza unica ed emozionante.
Oggi le condizioni della montagna nella sua parte alta si sono rivelate alquanto difficili a causa delle alte temperature che hanno ammorbidito eccessivamente lo strato di neve sul ghiacciaio.
Sento invece di aver corso bene, sia in salita che in discesa, nella prima parte, quella tra Solda e il rifugio Payer, e nel successivo tratto tecnico sulla cresta che conduce all’inizio del ghiacciaio. Nel tratto chiave su roccia, ho cercato di rimanere concentrato nel miglior modo possibile perché consapevole che stavo affrontando la montagna per una performance cronometrica e, quindi, a discapito della sicurezza.
In questo momento, però, la mia felicità maggiore, ancora prima del solo riscontro cronometrico, è legata allo spirito di condivisione che si è creato intorno a questo mio progetto.
Mi sento di ringraziare profondamente mio cugino Michele Compagnoni per la supervisione tecnica, tutto lo staff e gli amici che mi hanno incoraggiato lungo il percorso e a distanza, tutti i professionisti del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di silandro (BZ) coordinati dal maresciallo Matteo Andreoni, le guide della scuola d’alpinismo Ortler di Solda e i gestori dei rifugi Tabaretta e Payer. Senza di loro, sicuramente, questo mio primo sogno non si sarebbe potuto realizzare”.
Fonte BoyMountainDreams