Franco Collè corre verso la leggenda del Tor des Geants
Sta correndo verso un’impresa che passerà alla storia Franco Collè, valdostano di Gressoney-Saint-Jean, che dopo aver vinto il Tor des Geants nel 2014, dopo due anni di assenza e un secondo posto nella Coppa del Mondo di Ultra Skyrunning, si è ripresentato al via di Courmayeur a basso profilo come al solito, ma conscio di avere nelle sue gambe non solo la vittoria, ma anche il record del Tor.
Record di 70h04’15” stabilito dallo spagnolo Iker Karrera nel 2013, con Franco Collè allora secondo, poi vincitore nel 2014 in 71h49’. Una gara strategica la sua, con l’attacco deciso nella notte tra lunedì e martedi, quando un pit stop nella sua Gressoney di soli 11 minuti, gli ha fatto recuperare sul basco Javi Domiguez, fino ad allora in testa, ben 40 minuti. Da quel punto in poi sembra una marcia trionfale per Collè, che se non rallenta il ritmo per dormire o per un calo fisico, dovrebbe arrivare nel cuore della notte a Courmayeur, abbassando di circa 3 ore il record del Tor. Alle sue spalle intanto il vincitore del 2016, il bergamasco Oliviero Bosatelli, sta recuperando su Dominguez, e sono entrambi sotto il record di Karrera. Ma i conti si faranno a Courmayeur, anche in considerazione del fatto che qualche limatura, cioè qualche chilometro in meno sul percorso, è stato fatto dagli organizzatori.
Tra le donne sta facendo gara a se Lisa Borzani, attualmente decima assoluta, che vinse nel 2016 arrivando anche settima assoluta. Anche per lei si prospetta un risultato storico, doppietta con record. A circa 5 ore la segue la spagnola Silvia Trigueros Garrote. Quindi terza la canadese con passaporto palestinese Stephanie Case, leggermente in crisi a Niel, seguita da Marina Plavan e Raffaella Miravalle che sono appaiate a Gressoney.
Oggi ho passato una giornata sui sentieri del Tor, nella valle di Gressoney, nel punto di controllo di Niel presso il Posto Tappa La Gruba. Una giornata tersa, per il forte vento in quota, con i colori sgargianti che la piccola regione delle grandi montagne sa regalare a chi la frequenta per sport o per amore di queste montagne, che ancora una volta vedono passare questa gara che è un monumento alla capacità di soffrire dell’uomo. Ma il Tor des Geants non è solo sport, o meglio, i protagonisti non sono solo quelli che hanno un pettorale e uno zaino più o meno voluminoso che si sono messi in cammino domenica. Il Tor sono i volontari e gli appassionati che in ogni angolo della Valle d’Aosta assistono i protagonisti, con una passione e un calore che qualche anno fa non si pensavano possibili. Invece grazie al Tor è emerso il grande cuore di questo popolo di montagna, verso chi, dalle vicine regioni o da paesi dall’altra parte del mondo, è venuto a trovarli camminando sui loro sentieri. Anche questo è il Tor des Geants.
In allegato un po’ di immagini del Tor des Geants a Niel.