Challenge Stellina: Cesare Maestri e Gaia Colli Campioni Italiani di Corsa in Montagna
Ancora una volta lo spettacolo della Corsa in Montagna si è abbinata al ricordo battaglia delle Grange Sevine, tra i partigiani del battaglione Stellina guidati dal Comandante Laghi, alias Giulio Bolaffi, ed i nazisti. Era l’agosto del 1944, si era nel pieno della seconda guerra mondiale e da allora la storia prese una direzione che oggi consente a giovani e meno giovani di percorrere i sentieri delle montagne della Val Susa, non in armi, ma per una sana sfida sportiva in scarpe da corsa, canottiere e pantaloncini, dove la battaglia è sportiva, a suon di scatti sulle rampe, allunghi nelle discese e ritmo nelle poche parti pianeggianti della contesa. Ma finita la corsa, la commemorazione della battaglia di Grange Sevine rimane sempre una parte emozionante, con gli Alpini, i sindaci dei paesi che ospitano il Challege Stellina, Susa, Mompantero, Chiamberlando e Venaus,i gonfaloni delle varie associazioni coinvolte oggi e allora in questo connubio di storia e sport sulle pendici del Rocciamelone. La messa poi è stata officiata da Don Franco Torresani, prete e campione della Corsa in montagna, che proprio qui nel 1998 vestì per la prima volta la maglia della Nazionale Italiana (caso unico nello sport italiano). Quest’anno lo Stellina vale doppio, perché sancisce la vera ripartenza del “nostro” sport nell’annata del coronavirus, e di “resistenza” si può parlare per atleti, dirigenti di società e organizzatori da quando il 9 marzo è iniziata questa moderna odissea. Lo Stellina vale doppio perché è anche il primo Campionato Italiano della Fidal dopo lo stop imposto dal Governo al Coni e a tutto lo sport italiano, e bisogna fare i complimenti a Paolo Germanetto e a tutto il suo staff dell’Atletica Susa, che anche nel ricordo di Adriano Aschieris, hanno organizzato queste 2 splendide giornate di sport.
Ma è tempo di passare alla parte agonistica, non meno importante della parte storica. A 10 anni di distanza dal 2010 si ripropone lo Stellina come Campionato Italiano (e a 2 dal Mondiale Master), tra l’altro Assoluto in prova unica. Tutti i migliori erano sotto l’Arco di Augusto per la partenza (le donne qualche chilometro più in alto da frazione Braida di Mompantero). Quindi una prova senza appello, gambe, cuore e testa non solo per i primi, ma per tutti quelli che hanno onorato questa sfida, che per tanti era anche la prima gara di questa strana stagione. E potrebbe sembrare che il tempo si sia fermato per alcuni dei protagonisti.
Vince gara e titolo italiano come nel 2019 il trentino dell’Atletica Valli Bergamasche Leffe Cesare Maestri in 1h20’51”, che è anche il vice-campione mondiale di Corsa in montagna. Alle sue spalle nel Challenge Stellina il talento del giovane francese Cachard a 28 secondi, ma terzo nello Stellina e secondo nel Campionato Italiano è Martin Dematteis tornato grande protagonista, che 10 anni fa’ vinse gara e titolo Italiano, pur su un altro percorso più diretto rispetto a quello odierno, il classico Challenge Stellina di 14,3km con 1630m D+ e 210m D-. Quarto nello Stellina e bronzo nel Campionato Italiano e il giovane talento valdostano Henri “Aymo” Aymonod, scalatore puro che potrebbe trovare anche nelle gare internazionali di salita una consacrazione internazionale. Completano la top ten del Campionato Italiano nell’ordine Luca Cagnati a oltre due minuti; poi Daniel Pattis, primo degli Under23, Alex Baldaccini, Alberto Vender, Marco Filosi, Andrea Rostan argento tra gli u23, Bernard Dematteis tra i primi dieci del campionato italiano.
Per la classifica assoluta da segnalare il settimo posto assoluto dello sloveno Miran Cvet, categoria SM50, e l’ottavo dell’irlandese Zak Hanna.
Ma è nella gara femminile che s’impone la “nouvelle vague” della Corsa in Montagna, con Gaia Colli e Alessia Scaini prima e seconda, entrambe della categoria Under23, per la gioia del DT della Nazionale Paolo Germanetto che vede in loro possibili protagoniste in maglia azzurra per il prossimo decennio.
Il pronostico della vigilia dava tra le favorite Elisa Sortini ( Atl. Alta Valtellina) ed è proprio l’atleta lombarda a partire forte, tentando di allungare. Alle sue spalle sale bene Gaia Colli ( Atl. Valle Brembana), che prima di metà percorso riprende l’avversaria e allunga, transitando al punto di rilevamento a Chiamberlando con oltre 20 secondi di vantaggio. Sale bene anche Alessia Scaini (Atl. Saluzzo): una gara costante quella della piemontese, in rimonta continua; a Chiamberlando ha 40 secondi di svantaggio dalla testa della corsa e 20 dalla Sortini. Nel tratto finale Colli prosegue con la sua andatura e taglia il traguardo in 1h14’16” (su un percorso più corto rispetto al maschile di 10,5km 1335m D+ 180m D-) con un minuto di vantaggio esatto sulla seconda classificata, una Scaini in grande spolvero che ha ripreso e staccato la Sortini che forse paga la partenza troppo forte e chiude al terzo posto. Ai piedi del podio Francesca Ghelfi e una pimpante Valeria Roffino il cui ritorno alla corsa in montagna dopo un lungo periodo è davvero positivo. La classifica del campionato italiano prosegue con la specialista dello scialpinismo Maria Dimitra Theocharis, Elisa Desco, Alice Gaggi, Arianna Dentis, Lorenza Beccaria e in undicesima piazza l’azzurra della maratona Catherine Bertone. Nella classifica assoluta, extra campionato italiano, da segnalare il sesto posto della slovena Mojca Koligar e l’ottavo della portacolori dell’ Orecchiella Garfagnana Primitive Niyirora.
Le dichiarazioni dei vincitori:
Cesare Maestri. “E’ andata benissimo, devo essere sincero, questa volta davvero non me l’aspettavo di vincere perché questa gara non è mai andata bene, l’avevo già fatta due volte. Al Fletta Trail, ho preso una bella lezione: mi aspettavo di andare forte ma sapevo di non essermi allenato molto bene quest’anno ed ero poco motivato e così sono saltato. Mi è servito per svegliarmi però. Ho lavorato bene due settimane, poi mi sono rilassato una settimana al mare. Qui sono arrivato ieri ed ero deciso a giocare le mie carte. Sapevo di dover tener d’occhio Puppi e Cachard e infatti siamo andati avanti subito noi tre insieme. Poi Francesco è andato in crisi, io sono andato avanti con Sylvain fino a metà gara, fino a quando sono riuscito a staccarlo. Sono contento di essere riuscito a bissare il titolo dello scorso anno, una bella doppietta. Per i prossimi appuntamenti io ci sono, vediamo cosa succederà nel calendario internazionale.”
Gaia Colli. “Sono felicissima, non me l’aspettavo davvero. Sono partita tranquilla perché sapevo che la gara era dura. Inoltre avevo appena finito l’altura a Sestriere, non sapevo come avrei reagito essendo scesa solo ieri. A metà gara però ho visto che stavo ancora troppo bene per i miei standard e quindi ho deciso di allungare. Proseguendo ho visto davanti la Sortini che era partita più forte, l’ho ripresa e sono andata via con il mio passo, cercando di tenerlo sino alla fine. Quando sono arrivata sul traguardo non ci credevo!”
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