5a Staffetta Savigliano/Santuario/Valmala, impresa della Podistica Valle Varaita
Organizzata dalla Podistica marene 2000, la quinta staffetta Savigliano-Santuario-Valmala, di 51,7 km, ha visto trionfare la Podistica Valle Varaita.
A vincere la gara sono stati sette atleti provenienti dal vivaio, i quali hanno dovuto lottare fino all’ultima frazione. Ma alla fine ha prevalso la qualità di podisti che nel circuito sono già molto conosciuti, grazie alle loro prestazioni e vittorie. I loro nomi sono Simone Peyracchia, capitano della squadra, Martin Dematteis, Manuel Solavaggione, Danilo Lantermino, Leonardo Giletta, Giovanni Quaglia, Bernard Dematteis. È stato quest’ultimo a mettere a segno la tirata finale, con il sorpasso vincente a chiudere una battaglia durata 3h 4’.
La Podistica Valle Varaita se l’è giocata, fin dall’inizio, con l’Atletica Saluzzo e la G.S. Roata Chiusani. Le tre staffette si alternano nelle prime tre posizioni durante i primi cambi. All’ultimo atto è la Roata Chiusani in testa, con Giorgio Curetti, ma è qui che inizia la rimonta della Podistica Valle Varaita. Lantermino e Giletta corrono due ottime frazioni recuperando qualcosa, ma è Bernard Dematteis che compie il capolavoro andando ad agguantare il primo posto.
Nella gara femminile vittoria per l’Atletica Dronero, davanti all’Atletica Saluzzo e la Roata Chiusani. Nei master si impone la Podistica Marene 2000 davanti a Saluzzo a Pam Mondovì.
Gli atleti della Podistica Valle Varaite, grandi protagonisti della giornata, ringraziano «tutti i tifosi e compagni di squadra che ci hanno appoggiati: Livio, Simo Borello, Dimer e tutti gli altri. Un complimento ai degni avversari e un chapeau ai 35 gialloneri che hanno composto le altre staffette varaitine. E tutto questo forse non si sarebbe mai realizzato se un uomo passionale come il mister Giulio Peyracchia e la vice-mister Elena Bagnus non avessero mai creduto fin dall’inizio in questo gruppo… di amici! Per cui, con il cuore, si innalza un solo grido: orgoglioso di essere varaitino!»
Il tecnico Giulio Peyracchia risponde dicendo: «Le parole dei ragazzi ci mettono i brividi: una dichiarazione di affetto così toccherebbe i cosiddetti cuori duri, si può pensare due persone sensibili come me e Elena. Questa giornata rimarrà conservata nella nostra mente e nei nostri cuori come tra i ricordi più preziosi della vita. Siamo convinti che un gruppo così non può nascere da sole due persone, che magari hanno pensato a un ‘film’ ma è bene precisare che senza che ogni attore reciti la sua parte non si sarebbe mai potuto realizzare! Ci scusiamo se a volte mettiamo molta euforia. Il nostro non vuol essere un modo di apparire, bensì la filosofia della squadra: far sì che lo sport diventi strumento per comunicare simpatia, allegria, voglia di vivere e di sorridere assieme, in tutto l’ambiente che ci circonda sperando che diventi contagiosa!».
Marco Ceste