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A Venezia ci si gioca il titolo italiano di maratona


L’ultima volta era stata nel 1995. Domenica 24 ottobre la Maratona di Venezia sarà nuovamente valevole come Campionato Italiano di Maratona.

A contendersi il titolo saranno Danilo Goffi e Migidio Bourifa.

Danilo Goffi, classe ’72, portacolori dei Carabinieri, ha proprio un legame speciale con la Venice Marathon, in quanto 15 anni fa segnò il suo debutto fra le 42,195 km, la sua prima vittoria e il conseguente titolo italiano. La speranze per Goffi è che Venezia continui a portagli fortuna.

Bourifa, classe ’69, è il campione italiano in carica e corre per l’Atletica Val Brembana. Detiene il titolo grazie alla vittoria dello scorso anno alla Maratona di Treviso e quest’anno non cercherà solo la conferma, ma il tris, visto il suo successo anche nel 2007 a Roma.

Di seguito le interviste ai due atleti, fatte dall’ufficio stampa della Venicemarathon.

INTERVISTA A DANILO GOFFI

Danilo, quante volte ha corso a Venezia?Oltre al 1995 sono venuto nel 2004, secondo, e nel 2007 dove sono arrivato settimo. Questa sarà la mia 24esima maratona. Devo ringraziare i Carabinieri Bologna, il mio gruppo sportivo, che mi hanno lasciato libertà assoluta nonostante il 31 ottobre ci siano i Campionati Mondiali Militari di maratona ad Atene. Voglio ripagarli con una grande prestazione per questa fiducia che mi hanno fatto sentire.
E’ qualche mese che non fa gare, come si è preparato?E’ vero, ho corso in giugno a Cesena l’ultima volta. Ho scelto la Venicemarathon subito all’inizio di settembre ed ho avuto 8 settimane precise per prepararla. A mio avviso cade nel periodo perfetto, dove si corre meglio: settembre e ottobre sono i mesi migliori per allenarsi e per gareggiare. Non ho avuto intoppi, non ho avuto alcun problema fisico ed il tempo mi ha aiutato. Ho preferito non scendere in gara ma concentrarmi totalmente sulla mia tabella con il mio allenatore.
Preferisce una giornata calda o fredda?Decisamente il caldo. Vado bene con la pioggia, mi infastidisce il freddo. Se c’è il sole è decisamente meglio, il brutto tempo mi condiziona mentalmente.
Che sensazioni le dà la Venicemarathon?C’è in ballo il titolo italiano, uno degli ultimi colpi di coda della mia carriera. Occasioni da non perdere, da sfruttare. Tutti mi riconoscono come ‘quello di Venezia’ e la cosa mi piace perché è una grande gara. Per esempio nel 2009 non sono venuto e l’ho vista in televisione mentre ero in caserma con Alex Schwazer e mi ha fatto piacere perché un Campione Olimpico come lui mi ha detto: Ma tu non vai sempre a Venezia?.
INTERVISTA A MIGIDIO BOURIFA
Migidio, mancano solo quattro gironi alla Venicemarathon, come si sente?Rispetto a due settimane fa sono più ottimista. Le gare importanti mi stimolano, l’entusiasmo che c’è attorno mi carica e mi fa rendere al massimo anche se sono cosciente di non essere al 100% della mia condizione. Mi giocherò le mie carte e ci credo fino in fondo.
Che tipo di gara sarà la Venicemarathon?Sabato si farà la riunione tecnica e si sapranno i tempi di passaggio, anche se non tutto è programmabile a tavolino. Le sorprese in gara non mancano mai e se il ritmo sarà folle lascerò comunque andare i primi, poi vediamo nella seconda parte cosa succederà. Ci tengo a questo titolo italiano, sarebbe la mia terza vittoria. Sarà difficile leggere la gara: poi ci sono i ponti e tutto può accadere.
Già, i 13 ponti finali: come si affrontano?Con l’entusiasmo della gente che ti applaude. Fare le 13 passerelle è dura, per fortuna a Venezia nel finale c’è un sacco di persone che ti caricano. Si arriva stanchi e si perdono almeno 30- 40 rispetto ad una maratona su strada normale. Ma il fascino di Venezia è tutto lì, fino all’ultimo non sai mai come andrà a finire.
Ha sempre una gran voglia di sfide e di gare, cosa farà dopo la Venicemarathon?Questa volta stacco veramente e me ne sto in vacanza per un po’. E’ stato un anno impegnativo con Roma in primavera dove sono arrivato 7°, primo europeo in 2h12’34, e poi gli Europei in agosto. Preparerò qualcosa per la primavera.
Baldini si è ritirato, Lei e gli altri azzurri siete allo sprint finale di una lunga carriera. Chi prende l’eredità in maratona?Non c’è un ricambio e sono dispiaciuto per il movimento. Vedo bene Meucci anche se il 3° posto nei 10000 m agli Europei l’hanno convinto che la pista al momento è la sua strada. Per me deve seguire quella strada fino a Londra e crederci, ma poi passare alla maratona.
A questo punto, non resta che attendere domenica, per sapere chi fra i due avrà la meglio e potrà fregiarsi del titolo di campione italiano di maratona.

Marco Ceste