Alpine Runner – Rimasco-Rifugio Massero (VC)
Reso omaggio ai
podi delle gare, quello femminile con in sequenza con Ester Scotti, Gisella
Bendotti e Gabriella Marrari e quello maschile con Enzo Mersi che bissa il
successo del 2009 seguito dai giapponesi Nobu Naruse e Masaya Kimura, nei
racconti di Stefania (una delle organizzatrici) e di Carmela (la nostra
infaticabile runner/giornalista), la poesia della corsa in montagna.
Di Stefania Cena –
Organizzazione Alpine Runner
Succede solo una
volta all’anno. Ma è sempre emozionante. Essere dall’altra parte della
partenza. Essere quella che dà il via. Succede solo la prima domenica di
luglio. E ogni anno mi emoziona. Siamo lì, dalla parte opposta stavolta. E c’è
sempre un po’ di emozione. Guardiamo i visi sorridenti e curiosi. Ansiosi di
partire. C’è nell’aria sempre una vibrazione strana prima della partenza.
Immagino che siano i pensieri vibranti… centinaia di pensieri che si fondono
nell’aria e creano vibrazioni nuove e sempre positive.
Il Rifugio Massero
è un rifugio piccolino e noi ci lavoriamo volentieri. Basta che la montagna
resti viva e ci basta che la gente la
rispetti. Così
una sera tardi, davanti ad una grolla bollente è uscito il percorso della gara,
le idee si sprecavano, gli occhi si illuminavano. Complice la grolla, il
percorso prendeva forma, vedevamo già gli sguardi curiosi ed ansiosi alla
partenza e gli sguardi stanchi degli arrivi…. La stufa crepitava nell’estate misteriosa
e sconosciuta della Val Sermenza, e noi
eravamo già proiettati verso questa piccola avventura, che per noi era una
novità.
Iniziò così, davanti
alla grolla, con Sergio che ricordava percorsi di gare in disuso sui medesimi
terreni, con Paolo che tirava fuori dalla memoria antichi sentieri sostituiti
dalla strada. E iniziò così, con l’entusiasmo di chi riscopre cose antiche e
dimenticate.
E domenica siamo
giunti alla 3° edizione. E sono i volti sorridenti, e sono gli occhi
illuminati, e sono i pensieri che vibrano… è tutto questo che già ci fa pensare
all’anno prossimo. sono sempre le energie che si muovono, restano impigliate
sul sentiero, le raccogliamo insieme alle bandelle usate. Vanno lavate via dopo,
con le piogge insieme allo spray bio. Sono sempre lì, quelle energie che si
moltiplicano e ci ritornano indietro. E allora grazie questa volta, a tutti
quelli che sono venuti per correre. A tutti quelli che hanno fatto km in auto
solo per una gara piccolina. Grazie al cuoco che si è alzato alle 5 per
preparare per il pranzo del ristorante ed essere lo stesso presente alla gara.
Grazie a chi era alla sua prima gara di corsa, e grazie a chi non aveva mai
corso in salita, ma ha abbandonato l’asfalto per una domenica. E grazie a chi
invece odia la strada, ma ha sopportato i 2km di asfalto. Grazie a chi non era
mai stato al rifugio e ne è stato entusiasta. E grazie a chi invece c’era stato
tante volte, ma non perde occasione per tornarci. E grazie a tutti quelli che
sono venuti solo per un sorriso. Alle mamme con le pance, alle mamme con i
bambini piccoli, a chi ci ha portato la crostata.
A chi non
poteva correre ma è salita in bici per esserci.
E grazie ancora a chi ci ha
fatto compagnia alla mattina presto, a tutti quelli che ci hanno aiutato senza
aspettarsi nulla. A tutti quelli che si sono alzati presto, che ho buttato giù
dal letto all’alba, a tutti quelli che sono stati disponibili ad ogni
richiesta, anche la più stramba. Grazie al sindaco che taglia l’erba con il
decespugliatore per pulire il sentiero, e che fa servizio di soccorso alpino
lungo il percorso e poi scende e tra un nipotino e l’altro viene anche a presentare
la premiazione. E Grazie a tutti quelli, e sono molti, che non si
sono tirati indietro alle nostre richieste. Eravamo in due e siamo riusciti a moltiplicare
le energie. E domenica ci sono ritornate indietro intatte. Moltiplicate. Le
conserviamo per l’anno prossimo. per le gare future, per chi ne avrà bisogno
alla prossima organizzazione.
Di seguito il racconto di Carmela Vergura
La Val Sermenza, una delle Valli
laterali della Val Sesia, ospita i resti di una antica comunità walser, giunta
in questa zona nel 1500. Oggi in questa zona vivono circa 200 abitanti.
Sicuramente durante l’estate aumentano, ma anche in inverno questa strada vede
un buon flusso di turisti che
l’attraversano per frequentare le piste di fondo a Carcoforo, dove la strada
termina. Secondo la rivista Airone, Carcoforo
è considerato il villaggio ideale d’Italia. Viste tutte queste caratteristiche
del posto che mi incuriosivano e, invitata dall’amica Stefania, organizzatrice
insieme alla Pro Loco di Rimasco di questa gara, decido di parteciparvi, anche
se nelle gambe mi sento tutti i km della Lavaredo Ultra Trail della settimana
prima.
Al mattino di Domenica 4 luglio alle ore 9.00, più di 70 concorrenti
sono pronti a partire per i 10,5 km con 1200 metri di dislivello.
La partenza avviene dal paesino
di Rimasco, situato a 906 metri
di altezza, caratterizzato da un bel lago artificiale meta di pescatori. Si parte su asfalto percorrendo la strada del
fondovalle sulla sinistra del fiume Egua, per poi deviare su una bella striscia
di sentiero pulito, tra sali e scendi. I primi km sono una vera coltellata per
le mie gambe, non ne vogliono proprio sapere di correre; ci provo, ma mi sento
incollata al terreno. Sempre su sentiero si passa in vista di Carcoforo, altezza
1304 metri, e a questo punto inizia il tratto di maggiore
dislivello che in meno di 4 km porta verso il rifugio Massero, quota 2082 m. Il percorso è veramente bello, meno male che è
una giornata serena e quindi la fatica
viene ricompensata dal notevole panorama che si gode dal rifugio.
Delizioso il pranzo presso gli impianti sportivi di
Carcoforo, a cui sono seguite le ricche
premiazioni per tutti i concorrenti classificati. Questa gara può
diventare sicuramente un appuntamento da non perdere per gli appassionati della
corsa in montagna.
Ripartiamo
da Carcoforo ringraziando la simpatica factotum della gara Stefania che ha
valorizzato insieme ad altri amici della zona queste amene località di
montagna.
Il
giorno dopo lo passiamo a Gardaland, a correre dietro a mia figlia Elisa e
probabilmente mi sono stancata di più qui che a Rimasco
In allegato la classifica completa