Amalfi Coast Trail 2011: dalla penisola Sorrentina a Salerno. Una corsa tra storia e leggende, nel mito delle Sirene.
Di Giorgio Pesenti
Dall’Odissea di Omero alle selve di Stazio, qui nella Penisola Sorrentina, hanno preso corpo e anima, opere poetiche con un fascino marinaresco avvolto nel mistero, il mito e la meravigliosa suggestione del paesaggio, che da sempre contraddistingue questa costa, hanno conferito a questi incantati fatti e a questi impagabili luoghi, caratteri inizialmente epici e poi man mano che passavano i secoli, i caratteri si sono trasformati sempre piu’ in sentimentali e bulici. Il tema delle Sirene ammaliatrici dei naviganti, che Ulisse incontra sulla costa del promontorio Sorrentino e Lubrense, la cui posizione và immaginata sugli isolotti “ Li Galli”, detti perciò anche “Sirenuse”, darà origine non solo al toponimo delle Penisola Sorrentina, ma sopratutto ad un vero e proprio culto di queste creature alate, dal canto soave e tragico, come inconfutabile prova è l’esistenza di un tempio a loro dedicato. Il luogo di venerazione si trova in un punto misterioso e inaccessibile all’uomo, ma sul quale non mancano leggendari avvistamenti. Elevato, suggestivo e circondato di una luce tragica, il mito secolare delle Sirene, tra cui la nota Partenope, che elargì il proprio nome alla città di Napoli, ancora ai giorni nostri incanta e inquieta per la sua perenne ambiguità.
Nelle “Sirenes” il poeta Lubrense Paolo Pulcarelli dedica al suo vescovo Palma, una carme dove rievoca la leggenda delle tre graziose giovani fanciulle: Ligeia, Leucosia e Partenope, figlie di Acheloo, le tre avvenenti Sirene, dagli scogli del promontorio del Peloro, tra Scilla e Cariddi, attiravano a sé i curiosi naviganti e con uno infernale stratagemma li facevano sommergere dalle onde del mare. Per questa narrazione, nacque nei navigatori del mare Campano, il desiderio di vedere le rive di questa costa, per approdare sullo sperone roccioso che a strapiombo si impunta nel mare ( appunto la punta Campanella ). Qui si conservano le antiche vestigia del tempio di Minerva, questo atavico edificio fu’ costruito da Ulisse, dopo il famoso fatto di quando, legato ad un albero della sua nave e dopo aver turato con la cera le orecchie dei propri compagni di navigazione, subì i tragici effetti del canto di quelle indiavolate donnine alate. Le malefiche sirene Sorrentine, amareggiate dalla loro sconfitta, si ritirarono sullo sperone roccioso della Campanella, qui furono trasformate in tre piccole isole del mare Campano e Pestano, i tre isolotti sono oggi denominati “i tre galli” in memoria alle Sirenuse, questi roccioni sono visibili di fronte alla costa di Positano.
L’Amalfi Coast Trail:
1^ Tappa: La penisola Sorrentina e punta Campanella Km 18, 1340 dislivello positivo e 1050 il negativo.
2^ Tappa: La scalata del Monte Solaro, isola di Capri Km 12, 750 dislivello positivo e 750 il negativo.
3^ Tappa: Il sentiero degli Dei Km 11, 1000 dislivello positivo e 350 il negativo.
4^ Tappa: Il fiordo di Furore, Angerola-fiordo di Furore Km 11, 650 dislivello positivo e 1280 il negativo.
5^ Tappa: Le antiche cartiere e la valle delle Ferriere, Amalfi-Agerola Km 17, 1400 dislivello positivo e 720 il negativo.
6^ Tappa: I limoni di Ravello, chiese e le scalinate, Atrani-Salerno Km 16, 1600 dislivello positivo e 1600 il negativo.
Per maggiori info:
http://www.amalfitrail.it/it/lagara/le-tappe.html