Aosta-Becca di Nona skyrace: parole, foto e video
Tanto è forte il fascino delle corse che dal centro di una città arrivano in punta ad una montagna, tanto è ripida la salita da Aosta alla Becca di Nona.
Dal salotto buono del centro città, piazza Chanoux (quota 580 m.) addobbata a festa per gli immenenti concerti di Baglioni ed Elisa, alla statua della madonna in vetta alla Becca di Nona (quota 3142 m.) per tornare giù, ai piedi della Becca, a Charvensod-Plan Felinaz (quota 575 m.), nell’area sportiva che ospita la manifestazione, dal briefing italo-spagnolo del sabato alla premiazione della domenica.
Tanti gli stranieri al via, catalani, baschi, andorrani, francesi e svizzeri, perché la gara è entrata nel circuito Mountain Running International Cup che si concluderà il 7 ottobre con la Toubkal Marathon in Marocco. Ma non solo stranieri, al via tanti valdostani e alcuni dei migliori dello skyrunning nazionale e mondiale, visto che la skyrace è diventata valida per l’assegnazione del titolo italiano.
Una grande soddisfazione per Stefano Mottini, anima e cuore di questa manifestazione, con il suo staff di lavoro, i volontari, l’amministrazione di Charvensod, giunta alla 9a edizione nella versione di salita/discesa (30 km e 2562 m.) e alla 6a nella versione di sola salita. E così alle 9 di domenica 5 settembre in 250 siamo partiti per questo viaggio verticale sulla montagna degli aostani, sudando e sbuffando sui polverosi sentieri che da Charvensod portano a Bondine (quota 1043), Ponteille (quota 1706), il pianoro di Coboè (quota 2122), Gran Sex (quota 2609) da dove inizia la morena che porta al Bivacco Federigo (quota 2907) e da qui in cresta e mezzacosta alla vetta della Becca di Nona (quota 3142). Per 130 corridori la corsa finisce qui, tra un complimento di Mottini, un abbraccio all’amico e un po’ di commozione misto a fatica di essere ancora una volta lì, al centro della Valle d’Aosta, al cospetto della parete nord dell’Emilius, circondati dal Monte Rosa, dal Bianco, dal Gran Combin e dal Gran Paradiso.
Per gli altri inizia una discesa, spericolata e micidiale, una specie di downhill con le scarpe da ginnastica per 2562 metri di dislivello, per un altro sentiero fino a Gran Sex per non incrociare i corridori che salgono. Muscoli indolenziti e vesciche faranno compagnia per qualche giorno a tutti, da Tadei Pivk, il formidabile friulano vincitore con il nuovo record del percorso di 2h47’31 e (53 minuti in discesa!) all’ultimo. Tutti accomunati dall’applauso finale della premiazione chiesto dallo speaker Silvano Gadin, la voce degli sport di montagna dalla Valle d’Aosta alle Olimpiadi, che sa entusiasmare partecipanti e spettatori come nessun altro.
Passando alla cronaca sportiva, bisogna parlare di due grandi duelli nella skyrace di salita/discesa sia al maschile che al femminile. Era il pronostico della vigilia, Dennis Brunod, 5 volte vincitore e in possesso del record della corsa contro Tadei Pivk, in testa al campionato italiano di skyrunning. E duello è stato, fin dall’uscita del sottopasso della stazione di Aosta, Brunod avanti di qualche secondo e Pivk dietro, in marcatura a uomo. 13 secondi li separavano in vetta, da lì in poi il friulano recupera e sorpassa, ma Dennis non molla, così fino al traguardo di Plan Felinaz. Vittoria, conquista del titolo italiano e nuovo record della corsa per Tadei Pivk in 2h47’31, Dennis Brunod secondo in 2h48’13, a soli 7 secondi dal suo record. Completa il podio un altro grande protagonista dello skyrunning, Paolo Gotti reduce dal Kima della settimana precedente, che conclude in 2h59’26, questi i soli 3 concorrenti sotto le 3 ore. Quarto Daniele Zerboni in 3h0219, la sorpresa del 2009, quinto un grande Giuliano Cavallo in 3h06’02, che con orgoglio rimedia agli acciacchi dei tanti chilometri corsi con successo nei trail di questo 2010. Da Andorra arriva il sesto Oscar Casal Mir in 3h07’07, dal Orobie il settimo Paolo Rinaldi in 3h08’22 e ottavo la giovane promessa piemontese Daniele Vottero in 3h09’03.
Mai prima d’ora s’è visto un arrivo così in una skyrace femminile come questo dell’Aosta-Becca di Nona. Quasi fotofinish, uno sprint incredibile dopo 3h29’13 di gara tra la Campionessa del Mondo in carica Emanuela Brizio e Raffaella Miravalle, la guardaparco volante di Ceresole, che tra i tanti successi ha anche la vittoria assoluta, cioè davanti a tutti i maschietti, nella Royal Ultra Skymarathon 2009 del Gran Paradiso. Un duello affrontato con determinazione da entrambe, con la Miravalle che passa in vetta alla Becca con 50 secondi di vantaggio sulla Brizio, un po’ affaticata dalla vittoria del Kima sette giorni prima (e oltre 7 ore di gara). Quindi grande discesa per entrambe, una lepre l’altra cacciatrice, fino all’ingresso nel campo sportivo, con la Miravalle davanti alla Brizio. E qui succede l’incredibile, come nel famoso mondiale di ciclismo a Gap nel 1972 in cui Marino Basso battè proprio sul traguardo Franco Bitossi. La Miravalle quasi si pianta e la Brizio con un ultimo scatto d’orgoglio si butta sul traguardo e vince sia la gara che il campionato italiano di skyrunning. Lo sport è così, forse è bello anche perché vero e crudele in certe situazioni. Sul podio con le due protagoniste di giornata sale anche la Catalana Nuria Picas Albets in 3h39’09, seguita da Paola Romanin quarta in 3h43’58 e Lisa Buzzoni quinta in 3h52’44.
Grande corsa anche nella versione solo salita, con un inedito podio franco-italo-svizzero. Dietro a Brunod e Pivk si scatena la bagarre per l’arrivo di sola salita, dal quale emerge il francese Jerome Bosch, già sul podio del Mezzalama estivo due anni fa, in 1h57’14. Secondo posto per Lorenzo Dealbertis, che sta correndo una buona stagione con vittorie di prestigio come il Trofeo At Zalut e la Tre Rifugi in Valle Pesio, in 2h00’01 e terza piazza per il nazionale svizzero di scialpinismo Marcel Marti in 2h00’45. Per i valdostani Paolo Vierin e Matteo Stacchetti il quarto ed il quinto posto rispettivamente in 2h05’01 e 2h05’15.
Ma l’impresa nella gara di sola salita la compie Ornella Bosco, che stravince con il gran tempo di 2h17’02. Dopo un anno di stop per problemi tendinei, un rientro alla grande, per la piemontese di Locana e un altro risultato, questa volta di valore nazionale, che la consolida come una delle più grandi scalatrici della corsa in montagna e dello skyrunning. Alle sue spalle Enrica Perico seconda in 2h24’36, Christiane Nex terza in 2h25’42, Marcella Belletti quarta in 2h27’01 e Alma Rrika quinta in 2h33’52.
E chissà cosa starà preparando Mottini per festeggiare, l’anno prossimo, il decennale della Becca di Nona. Per scoprirlo appuntamento alla prima domenica di settembre del 2011.
In allegato le foto dell’evento, le video interviste a Raffaella Miravalle, Ornella Bosco ed Emanuela Brizio ed il video della gara.