Boa Vista Ultra Trail


Era l’uomo da battere della vigilia e ha confermato le aspettative degli iscritti alla gara. Il capoverdiano Jailson Manuel Oliveira Duarte ha conquistato e dominato la 19ma edizione della Boa Vista Ultra Marathon di 150 chilometri, competizione internazionale il cui tracciato è disegnato sul periplo della medesima isola di Capo Verde. Il trentaseienne si era presentato al via della gara dopo che lo scorso anno, in testa sin dalle prime battute, aveva perso il tracciato saltando due checkpoint e si è visto costretto al ritiro; ma quest’anno, memore dell’esperienza di dodici mesi fa Jailson non ha fallito, e dopo aver lasciato sfogare gli avversari nei primi chilometri, li ha recuperati e ampiamente superati con una prestazione che fino a un’ora dalla fine faceva sperare nel nuovo record della gara.
Infatti, Jailson è stato in vantaggio sulla tabella di marcia dello spagnolo Salvador Calvo Redondo, che nel 2007 fermò il cronometro in 18 ore e 8 minuti, per tutto il percorso di gara, ma una crisi negli ultimi dieci chilometri lo ha costretto a camminare e chiudere in 18:13’36”.

Punto di riferimento della competizione nonché presidente del Boa Vista Marathon Club, il toscano Piergiorgio Scaramelli ha anche l’incarico di selezionatore della nazionale di ultramarathon di Capo Verde: «Jailson Manuel Oliveira Duarte è un atleta dal grande talento, e in questa edizione della nostra gara ha dimostrato una superiorità tecnica rispetto alla media agonistica del panorama ‘ultra’ internazionale – ha commentato Scaramelli – e nel 2020 l’obiettivo è di effettuare una preparazione che lo porti ad essere al top di forma a settembre per i mondiali di specialità in Olanda, passando anche con una partecipazione alla 100 KM del Passatore». Per i prossimi impegni internazionali Jailson Manuel Oliveira Duarte dovrà misurarsi anche con gli impegni del lavoro che lo vedono protagonista in un progetto statale di biodiversità nell’isola di Sao Vicente: «Ho iniziato a correre solo quattro anni fa in Portogallo dove alcuni amici mi portarono a correre, e da lì non ho più smesso – commenta un soddisfatto Jailson – e ora mi alleno sei giorni alla settimana».
l secondo posto, distaccato di oltre 5 ore e 30, il giovane Rigers Kadija nato in Albania ma naturalizzato toscano, che ha partecipato alla Boa Vista Ultra Marathon dopo essere stato selezionato da Endu, il network di servizi per l’endurance sport, siglando il tempo di 23:44’22”. Un altro terzo posto (dopo quelli del 2013 e 2018) per il veneto Corrado Buzzolan, veterano della competizione di Capo Verde con sette partecipazioni (argento nel 2013) che ha chiuso questa edizione in 25:30’15”.
Una poltrona per due nella classifica femminile che ha visto concludere insieme le amiche e trailer di lungo corso Francesca Billi di Genova e Mattea Geraci di San Mauro Torinese in 31 ore e 8 minuti.

Nella prova Salt Marathon di 75 chilometri podio maschile interamente di Capo Verde, con il successo di Ariano Dos Santos che ha chiuso la prova in 7:42’21” lasciandosi alle spalle i connazionali Joao Lopes Fonseca e Gomes Antonio Cabral che hanno portato a termine la gara parimerito in 9:04’02”. Tra le donne successo di Giuseppina Bisignano che, dopo aver vinto la Eco Marathon qui a Boa Vista un anno fa, ha allungato la distanza conquistando anche la prova di 75 chilometri in 12:05’02”, lasciando la piazza d’onore alla tedesca Antje Wensel in 12:48’24”. Terzo gradino del podio per la brasiliana Matilde Costa Santos Blum in 13:33’16”.
A vincere la prova di 42 chilometri il bergamasco Roberto Catti che dopo una partenza lenta ha accelerato nella seconda parte di gara concludendo la Eco Marathon in 4:13’06” relegando i più esperti capoverdiani Luis Carlos Ribeiro Rodrigues (4:25’12”) e Nelson Gil Dias Fortes (4:30’15”) a spartirsi gli altri due gradini del podio. La classifica femminile ha visto primeggiare la finlandese Mia Eronen con il tempo di 4:52’26” (in gara con il marito Mika Flinkman) con un distacco di oltre 50 minuti sulla capoverdiana Patricia Beatriz Dos Santos Lopes (5:42’21”) e terza piazza per Vittoria Baroni in 5:49’24”.

Va in archivio un’edizione di successo che ha visto l’adozione di trackers GPS che hanno consentito di monitorare in tempo reale la posizione in gara dei concorrenti: «Dopo i ponti radio in grado di coprire l’intera isola che installiamo ogni anno – ha commentato Marco Zaffaroni del Friesian Team – abbiamo compiuto un ulteriore passo organizzativo sul fronte della sicurezza, consentendo alla nostra crew di tenere sotto controllo il transito e i passaggi degli atleti».
Arrivederci al prossimo anno dove il numero “venti” giocherà un ruolo centrale: ventesima edizione nell’anno 2020.

Fonte LDL COMeta

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.