Bruno Brunod: Skyrunner il corridore del cielo
Un pomeriggio particolare a Gressoney-Saint-Jean, nel quale è stato presentato il libro sulla vita di Bruno Brunod “Skyrunner il corridore del cielo”. Un progetto editoriale promosso dal Forte di Bard e Montura Editing, curato da Gabriele Accornero e Luca Masia, stampato e distribuito da Mondadori.
Sul palco della presentazione c’erano Augusto Rollandin, Presidente della Regione Valle d’Aosta, Gabriele Accornero, Amministratore Delegato del Forte di Bard che ha curato la realizzazione del libro e Bruno Bruno.
“Bisognava far conoscere la vita di Bruno Brunod – ha detto il Presidente Augusto Rollandin – una vita fatta delle cose semplici e genuine che si trovano ancora in Valle d’Aosta, sulle nostre montagne e sugli alpeggi, i presidi della nostra gente sulle montagne, con cui si si prende cura del territorio. La sua vita lo ha portato poi ad essere un campione dello sport, della corsa sulle montagne, dello skyrunning e negli ultimi tempi del trail, ma i suoi valori arrivano da lontano, dalla sua abitudine alla fatica, dalla passione per le sue montagne che ha portato in giro per il mondo. La sua storia è un esempio, che non deve essere perduto ma trasmesso alle nuove generazioni, per questo abbiamo pensato a un libro su di lui e quando Mondadori ha letto le bozze ha apprezzato il nostro lavoro e lo ha preso in carico. Una soddisfazione per tutti quelli che hanno lavorato a questo progetto, per la Valle d’Aosta e soprattutto per Bruno Brunod.”
Gabriele Accornero ha raccontato la genesi del libro, dagli appunti del diario che Bruno teneva della sua carriera sportiva e non solo, dei tanti racconti che amici e conoscenti hanno fatto su di lui, della sua terza vita sportiva, dopo il ciclismo, lo skyrunning e, dopo 7 anni di stop per dedicarsi al lavoro e alla famiglia, del ritorno allo sport agonistico, con il trail running e a la nuova avventura che sarà a settembre la corsa sulle alte vie 1 e 2 della Valle d’Aosta, il 4K Endurane Trail.
Infine Bruno, che ha parlato della sua vita, del suo modo di intendere lo sport, del trovare nella fatica, nella salita e nella discesa dalle montagne la continuazione dei suoi giochi di bambino che viveva un po’ in paese e un po’ in alpeggio, che viaggiava e trasportava le cose con la forza delle sue gambe e l’entusiasmo di un bambino che viveva la vita di quarant’anni fa. Nella mia via di cronista di piccoli sport fatti da grandi uomini, ho più volte intervistato Bruno Brunod, oltre che averci gareggiato, ma l’intervista più bella rimane quella che scrissi anni fa sulla rivista Montagnard intitolata “Le ali di Coppi per volare sulle montagne”. Come ha raccontato anche oggi Bruno, dei turisti che passavano davanti alla sua baite gli regalarono una rivista in cui c’era il racconto della vita e purtroppo della morte del “Campionissimo” del ciclismo Fausto Coppi, l’airone che aveva chiuso le ali morendo per malaria. Fu affascinato da quel personaggio leggendario, voleva diventare come lui, corsa ad Aosta a comprare la bici e iniziò la sua carriera di scalatore. Quello sport non era adatto a lui, anche se Claudio Chiappucci che divideva la stanza con lui lo definì il più grande scalatore mai incontrato, ma Bruno trovo nelle corse sulle montagne, nello skyrunning il suo sport, in cui diventò il più forte del mondo e scrisse pagine leggendarie non solo con le gare, ma anche con i record sulle grandi montagne, uno su tutti il Cervino.
Potrei continuare per pagine e pagine, ma forse è meglio comprare il suo libro in cui si racconta e se potete partecipate ad una presentazione in cui ci sarà anche Bruno, sarà sempre disponibile a firmare una copia e avrete l’occasione per conoscere un personaggio unico degli sport di montagna