Bursa – Europei di corsa in montagna. Italia doppio oro a squadre. Splendidi argenti per Confortola e Abate. Di bronzo gli juniores. Il turco Arslan nella storia, quinto alloro consecutivo.
Di Piergiorgio Chiampo
Una bella Italia che và, forte come sempre. Al maschile gli azzurri colgono il sedicesimo alloro europeo, mentre le donne per non essere da meno fanno loro il decimo titolo. Due ori pesanti per una nazionale di corsa in montagna compatta, trascinata da Antonella Confortola e Gabriele Abate, entrambi argento a livello individuale. Ma prima di narrare quella che è stata per noi la rassegna disputata domenica in quel di Bursa in Turchia , “giù il cappello” innanzi all’ennesimo successo del turco Ahmet Arslan capace del quinto alloro continentale consecutivo, per lui probabilmente il più bello perché vinto tra la sua gente. L’impresa del piccolo ma grande atleta di Ankara, rimarrà senz’ombra di dubbio l’immagine simbolo di un’edizione dei campionati organizzata in modo egregio dalla federazione del suo paese e alla quale hanno preso parte atleti di 26 nazioni. Un Arslan inarrivabile ancora una volta per i nostri. Nei suoi cinque successi ha sempre relegato all’argento un azzurro. Questa volta è toccato a Gabriele Abate, un grande Gabriele Abate, che le ha provate tutte per almeno rendergli vita dura, ma lui su un tracciato che ai tratti di salita alternava lunghi falsipiani, è stato come sempre maestro nella gestione della gara. Ed è stato proprio lì nei cambi di pendenza, che si è deciso al di là dei 32” che hanno separato i due dopo poco meno di un’ora di corsa, un confronto contraddistinto da un “tira e molla”continuo dopo l’allungo verso la sua metà del turco. L’azzurro più volte è stato in grado di riportarsi nei tratti più impegnativi della salita a pochissimi metri dal battistrada, ma quest’ultimo è sempre stato pronto a ripartire laddove le pendenze più lievi gli consentivano quei repentini cambi di ritmo sua esclusiva. In ogni caso per Abate un argento europeo (dopo quello mondiale 2005 in Nuova Zelanda) di grande prestigio che unito alla continuità di piazzamenti delle ultime rassegne mondiali e soprattutto europee, lo confermano tra gli atleti migliori a livello internazionale, indipendentemente dalla tipologia di tracciato. Bello anche il testa a testa per il bronzo tra un altro azzurro Bernard Dematteis (già argento europeo 2008) e il portoghese Jose Caspar, vinto purtroppo per noi alla fine da quest’ultimo. Per Berny un’altra medaglia “di legno” dopo le due mondiali, al termine comunque di una prova convincente, da incorniciare, fondamentale per la squadra, con la consapevolezza di aver ritrovato quella condizione che un’atleta della sua caratura non poteva aver perso. Un’iniezione di fiducia in vista dei prossimi appuntamenti della stagione. Superlativa anche la prova dell’esordiente Alex Baldaccini sesto assoluto. Il bergamasco chiamato all’ultimo a far parte della squadra azzurra dopo la forzata rinuncia per problemi fisici di Marco De Gasperi si è superato, confermando di possedere talento e capacità di gestione tattica in un’ascesa non facile, anche se in parte addolcita nelle pendenze, rispetto all’edizione mondiale 2006. Partito cauto è via via risalito sino ai “piani alti” di una classifica, per lui inimmaginabile alla vigilia. In difficoltà invece quello che sulla carta, vista anche la tipologia di percorso, poteva essere considerato il nostro uomo di punta, Martin Dematteis. Sin dall’inizio il cuneese non ha trovato il ritmo giusto, risalendo posizioni solo nel finale, chiudendo ventiquattresimo. Solo una giornata no ne siamo sicuri, per quello che è e rimane il nostro atleta dalle potenzialità più elevate su ogni tipologia di tracciato. Nella graduatoria per nazioni oro come detto all’Italia, argento a debita distanza per i padroni di casa turchi, mentre nella corsa per il bronzo il Portogallo ha superato d’un soffio la Francia.
In campo femminile la svizzera Martina Straehl ha bissato l’alloro continentale già suo nel 2009, dopo un bellissimo testa a testa con la nostra Antonella Confortola, staccata alla fine di soli 25”. L’azzurra ha condotto solitaria per oltre metà gara con un margine prossimo ad un certo punto anche ai 20”, pagando poi però dazio soprattutto nei tratti in piano finali. Peccato perché dopo un argento mondiale e un bronzo europeo (senza dimenticare i tanti piazzamenti a ridosso del podio) la trentina meritava un titolo. In ogni caso la sua prova è stata superlativa e ha trascinato le azzurre all’oro per nazioni davanti a Russia, Svizzera e Norvegia nell’ordine. Ottima anche la prestazione di Valentina Belotti, alla fine quarta dopo un bel recupero nella seconda parte di gara che l’ha portata a soli 15” dal gradino più basso del podio su cui è salita la slovena Lucija Krkoc. Per la bresciana ex campionessa iridata, una bella prova d’orgoglio dopo le traversie fisiche che ne hanno indubbiamente rallentato la preparazione. Buono anche il sedicesimo posto di una grande di maratona Ornella Ferrara, approdata quest’anno alla corsa in montagna. Il suo recupero nella seconda parte di gara così come quello della Belotti ha consentito alle azzurre di ribaltare una situazione che a livello di squadra vedeva nella prima parte avanti la formazione russa. Lievemente sotto le attese invece Alice Gaggi, ritrovatasi in difficoltà per sua stessa ammissione nei continui cambi di ritmo che il percorso imponeva. A completare il bottino azzurro il bronzo a squadre degli juniores, nella gara dominata dai turchi che hanno fatto tutto loro il podio individuale con nell’ordine Nuri Komur, Sonmez Dag e Murat Orak. Migliore dei nostri Enrico Lembo decimo assoluto al termine di una gara combattuta con grinta dall’inizio alla fine. Solo un leggero calo nel finale, ma prova comunque più che positiva quella dell’esordiente avellinese. Discreta anche la gara del trentino Cesare Maestri tredicesimo. Pur nella considerazione di una risultato di squadra che in ogni caso ci ha regalato il gradino più basso del podio dietro a Turchia e Repubblica Ceca, a livello individuale invece leggermente sotto le attese le prove dei due piemontesi Giovanni Olocco ventesimo e Andrea Pelissero ventottesimo.
Nelle juniores donne la rumena Ionela Dragomir ha bissato il successo della scorsa edizione imponendosi davanti a due atlete turche, la due volte campionessa del mondo Yasemin Can e Sevilay Eytemis. Confronto difficile per le azzurre che si sono dovute accontentare di posizioni di rincalzo. Undicesima dopo un bell’avvio, pagato però poi un po’ alla distanza, Letizia Titon. Più indietro Silvia Zubani ventesima e Sara Lhansour ventitreesima, per un’Italia settima a squadre con oro alla Turchia d’un solo punto avanti alla Romania, terza l’Austria.
In allegato le classifiche complete