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Caccia agli ultimi pettorali per il Trofeo Kima, la Grande Corsa sul Sentiero Roma della Valmasino (SO)


Il Trofeo Kima 2014 brucia anzitempo tutti i precedenti record di presenze, raggiungendo anzitempo il tetto massimo di 200 pettorali. Viste le numerose richieste, il comitato organizzatore  ha messo però in palio altri 50 numeri: «Anche negli anni d’oro quando il calendario gare non era così inflazionato e i corridori del cielo correvano due o tre gare a stagione in preparazione del Kima non eravamo mai arrivati a toccare simili numeri – ha esordito con soddisfazione la presidente dell’Associazione Kima Ilde Marchetti -. Ciò vuol dire che la Grande Corsa sul Sentiero Roma è tornata ad emozionare e a fare sognare gli atleti. Dopo essermi consultata con i miei collaboratori e vista le numerose richieste che ogni giorno continuano ad arrivare presso la nostra segreteria, abbiamo messo in palio altri 50 pettorali. Per motivi logistici e di sicurezza non andremo oltre».

Numeri e livello, quindi, per la UltraSkyMarathon della Valmasino in programma per domenica 31 agosto. «Avremo atleti provenienti da oltre 20 nazioni – ha incalzato il presidente della International Skyrunning Federation Marino Giacometti -. Sui 52 mitici km del Kima vedremo cinesi, australiani, americani ed europei sfidarsi per un posto nell’albo d’oro. Tra loro, solo per citarne alcuni, vi saranno Kilian Jornet, Tom Owen, Ricky Lightfoot, Michelle Lanne, Fulvio Dapit, Manuel Merillas, Kesie  Enman, Emelie Forsberg…»

In diciassette edizioni la “sky più bella del mondo” ne ha fatta di strada. Passando da campionato italiano a prova del circuito mondiale di specialità, quest’anno si è presentata come  4ª tappa  delle World Series 2014. Ma qual è il segreto di una competizione che è riuscita a stregare intere generazioni di corridori del cielo? Senza ombra di dubbio un tracciato unico nel suo genere. Un tracciato altamente tecnico e spettacolare, riservato ad un élite di corridori. 

Non è cosa da tutti, infatti, superare ben 7 valichi alpini sopra i 2500m e percorrere tutto d’un fiato 52km con un dislivello in ascesa di 4.200m. Per capire quanto  sia tosto il Kima basta sfogliare il suo albo d’oro. In queste diciassette, dal traguardo di Filorera sono transitati fenomeni del calibro di Fabio Meraldi, Adriano Greco, Cheto Biavaschi, Mauro Gatta (recordman della gara sul vecchio percorso 5h49’10”), Giovanni Gianola, Bruno Brunod, Jean Pellissier, Carlo Bellati, Dennis Brunod, Ricardo Mejia, Camillo Vescovo, Giovanni Bagini, Mario Poletti, Paolo Gotti e Kilian Jornet (recordman della gara sul nuovo percorso 6h19’03”). In ambito femminile, una delle eroine di questa spettacolare competizione è stata la locale Morena Paieri, ma nella storia del Kima una menzione d’obbligo va a Campionesse con la “C” maiuscola come Bruna Fanetti, Gloriana Pellissier (suo il record sul vecchio percorso 7h48’27”), Corinne Favre, Emanuela Brizio e Nuria Picas (migliore crono sul nuovo percorso 7h36’21”). Atleti di altissimo spessore nazionale e internazionale, dunque, che su queste vette si sono guadagnati un posto nella giovane storia di questa spettacolare disciplina.

Sintesi Percorso Trofeo Kima:

Partenza da Filorera (870m), Val di Predarossa, Rifugio Ponti, Passo Cameraccio, Passo Torrone, Rif Allievi- Bonacossa, Passo Averta, Passo Qualido, Passo Camerozzo, Rif Gianetti, Passo Barbacane, Rif Omio, Bagni di Masino, Piana di Bregolana, San Martino e arrivo a Filorera (870m).

Sviluppo

52Km dislivello in salita di 4.200m e altrettanti in discesa valicando sette passi tutti sopra i 2500m; quota massima passo Cameraccio 2.950m (traguardo volante).

Fonte Maurizio Torri – Ufficio stampa Trofeo Kima

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.