Campionati Europei di Cross a Velenje (SLO): quarta Nadia Ejjafini
La coraggiosa condotta di gara di Nadia Ejjafini ha regalato all’Italia questa mattina a Velenje (Slovenia) il miglior piazzamento individuale al femminile nelle diciotto edizioni che compongono la storia del Campionato Europeo di cross. La maratoneta biellese dell’Esercito, marocchina di nascita, ha chiuso al quarto posto gli otto chilometri di percorso della prova continentale di campestre, battagliando con l’irlandese Britton, la portoghese Felix e la britannica Steel (finite nell’ordine sul podio) per quasi tutta la durata della gara. Mai un’italiana si era classificata così in alto nella rassegna continentale di campestre (il miglior risultato, ad oggi, i noni posti di Sabrina Varrone ad Oeiras ’97 e Patrizia Tisi ad Edimburgo 2003). Dietro la Ejjafini, luce anche per l’altra maratoneta azzurra al via, Valeria Straneo, l’alessandrina portacolori del Runner Team 99 (allenata da Beatrice Brossa) decima al traguardo. Avvio di gara al fulmicotone per le azzurre (protagoniste nell’autunno azzurro con il minimo olimpico centrato nelle maratone di Berlino e Francoforte), subito in testa in un pacchetto di una decina di atlete. Dopo due giri, è l’irlandese Fionnuala Britton (specialista delle siepi, quarta dodici mesi fa nell’eurocross di Albufeira) a prendere l’iniziativa, allungando il gruppo. Presto rimangono in due al comando: la Britton e proprio la Ejjafini, con la Felix e la Steel (riemersa dalle retrovie) ad inseguire. Con il passare dei chilometri, però, anche a causa dell’azione della scatenata Britton, l’azione dell’azzurra diventa meno fluida, consentendo il ritorno prima della Steel, e poi della Felix (quest’ultima capace anche di risalire ulteriormente, fino all’argento). A completare il risultato di squadra delle azzurre (seste complessivamente nella graduatoria capeggiata da Gran Bretagna, Portogallo, e Germania) il 39esimo posto di Giovanna Epis (Forestale) ed il 48esimo di Valentina Costanza (Esercito).
Mi dispiace – le parole della Ejjafini, atleta allenata da Andrea Bello – ho dato davvero tutto, ma non sono riuscita ad arrivare sul podio. Quando sono rimasta sola con la Britton, ero convinta di farcela; volevo fare la storia per l’Italia, ma alla fine non ne avevo più. No, non credo di aver esagerato con un avvio così veloce: mi mancano ancora dei lavori sui ritmi gara, la maratona che ho corso non è poi così lontana, e questo ha fatto la differenza. Correrò ancora la maratona in primavera, molto probabilmente Londra, e due diecimila, la Coppa Europa e gli Europei, cercando anche di ottenere il minimo per i Giochi Olimpici. Forse sono partita un po’ troppo veloce – le parole della Straneo – ma questo era anche l’unico modo per non rimanere imbottigliata nel gruppo. Probabilmente ho pagato nel finale, ma il piazzamento in ogni caso mi soddisfa. Nella stagione 2012 proverò ad ottenere anche il minimo olimpico dei 10000 metri, ma sogno di correre la maratona ai Giochi di Londra. In ogni caso correrò i 42 chilometri ancora in primavera, forse in una classica giapponese.
Nella gara maschile la notizia è che Sergey Lebid non fa dieci, visto che ben 9 erano i titoli individuali per lui. Il successo per distacco va al belga di origine etiope Atelaw Bekele (un cognome una garanzia), in testa praticamente dal primo metro di corsa (con vero break però intorno al terzo chilometro), accumulando fino ad una ventina di secondi di margine, ridotti a cinque al traguardo. Margine sufficiente per battere lo spagnolo Lamdassem (secondo) ed il portoghese Rocha (terzo), e mettersi al collo la medaglia d’oro, che segue il bronzo Under 23 colto due anni fa. Nulla da fare per l’ucraino Lebid, che inseguiva l’incredibile traguardo di dieci vittorie nella manifestazione, costretto al ritiro dopo circa due terzi di gara. E nulla da fare anche per gli azzurri, in evidenza nella prima parte di corsa, ma scivolati più indietro nel finale, e quinti nella classifica complessiva alle spalle di Francia, Gran Bretagna, Spagna e Portogallo. Gara di rimonta per gli ottimi Stefano La Rosa (Carabinieri) e Gabriele De Nard (Fiamme Gialle), finiti rispettivamente al quattordicesimo e al diciassettesimo posto, in rimonta (in casa Italia) rispetto a Kaddour Slimani, partito invece nelle prime file ma risucchiato dagli avversari (fino al 23esimo posto finale) nella parte decisiva di corsa. Bene anche la fiamma gialla Yuri Floriani, capace di tenere la posizione e chiudere al trentesimo posto (utile per il computo di squadra), mentre più a disagio è apparso sui ritmi della prova il maratoneta Ruggero Pertile, quarantaquattresimo alla fine. In sostanza, è mancato il piazzamento di vertice, quello da primi dieci posti, per trasformare in realtà le speranze azzurre di una medaglia (peraltro rese più esili dall’assenza di due uomini importanti come Andrea Lalli e Daniele Meucci).
L’Europeo di cross di Velenje si chiude senza podi per la squadra azzurra, che porta però a casa alcune buone prestazioni che lasciano ben sperare per la stagione 2012 ormai alle porte: il quarto posto di Nadia Ejjafini (il migliore di spere per una donna italiana), il decimo di Valeria Straneo, l’undicesimo nella corsa Under 23 maschile per Patrick Nasti, sono le cose migliori viste nella giornata in chiave tricolore. La manifestazione ha visto invece il dominio della Gran Bretagna, che pur non imponendosi a livello individuale assoluto, ha portato via ben dodici medaglie (sei d’oro), finendo sul podio in tutte le classifiche a squadre (quattro vittorie e due secondi posti).
Fonte fidal.it