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Chiara Pandolfi, atleta non vedente, sarà pacemaker alla Turin Marathon del 18 novembre


Chiara Pandolfi è nata nel 1980 a Bergamo. Trasferitasi poi a Firenze, dove ha studiato e dove tuttora lavora come fisioterapista, ha iniziato a intraprendere la sua grande attività di sportiva. Ha giocato a besaball, fatto nuoto e ha sempre amato la corsa. Quest’ultima, disciplina che da poco più di un anno è diventata sua compagna fissa di vita. Allenamenti costanti, fatti con impegno e serietà. Una maratona, quella di Firenze, corsa in 4h30′ e, per la Turin Marathon del prossimo 18 novembre, un ruolo importante e delicato: quello del pacer. Una bellissima novità nell’ambito podistico, in quanto Chiara sarà la prima runner non vedente in Italia a fare il pacemaker a una 42 chilometri.

Chiara ha perso la vista fra i 10 e i 14 anni. Da quel momento è iniziata per lei una nuova vita nella quale lo sport ha avuto, e sta avendo, un ruolo fondamentale. Lei corre grazie ai runner che la accompagnano come guida, «Loro sono i miei occhi» dice Chiara felice, che anche se non vede con gli occhi, sa andare oltre…ama la vita, è curiosa e regala agli altri emozioni inaspettate.

Come racconta Ilaria Razzolini, atleta che sarà la guida di Chiara alla Turin Mararthon e che con lei ha già macinato tanti chilometri, in gara e in allenamento. «Chiara è piena di energia, ama i trail e quando siamo a correre in mezzo ai boschi grazie a lei, posso godere delle bellezze della natura, i profumi, i suoni. Lei ha davvero una marcia in più, insieme facciamo anche un po’ di bici, con il tandem».

Ilaria è un pacemaker ormai esperto, ha già partecipato a molte maratone e ama fare questo. Perché non si sente solo un punto di riferimento visibile, da seguire, per chi vuole ottenere un certo crono. Ilaria sprona i maratoneti, li aiuta nei momenti di difficoltà, li fa ripartire quando dietro l’angolo potrebbe esserci anche il ritiro. E tutto questo, a Torino, lo farà insieme a Chiara.

Ilaria Razzolini fa anche parte di Marathon Truppen, foltissima gruppo di pacer, espertissimi di 42 chilometri e anche di ultra distanze. Gruppo nel quale ricopre il grado di Kolonnellen il romano Mauro Firmani, responsabile pacemaker della Turin Marathon. Ed è stato con grande gioia, ed orgoglio, che Mauro ha confermato che, il 18 novembre a Torino, per la prima volta in Italia un atleta non vedente avrà il ruolo delicato del pacer. Chiara e Ilaria indicheranno la via per chi vorrà correre la Turin Marathon in 4h45′.

Chiara, tesserata per la società sportiva La Nave, racconta di amare la città di Firenze e che, nel complesso, la situazione organizzativa a favore di non vedenti o disabili è piuttosto buona. Solamente, bisognerebbe sensibilizzare di più le persone. Lei intanto si allena tre volte a settimana, con tanti obiettivi e altrettanti sogni. Uno in particolare? «Beh, perché non fare un pensierino alle Olimpiadi?» dice con ironia e quel pizzico di follia, che non deve mai mancare.

E oltre a macinare chilometri, Chiara regala tante emozioni, come spiega ancora Ilaria: «Correre insieme in silenzio, spesso senza neppure toccarci, perché Chiara ed io amiamo correre libere, è qualcosa di davvero emozionante. Ci basta la nostra sintonia, non abbiamo bisogno di altro per correre. Quando corro al suo fianco sono realmente felice e…chi ci vede per la prima volta, sono sicura non riesca a capire chi delle due è la guida».

A Torino il 18 novembre Ilaria e Chiara saranno al via della 42 chilometri, con l’elastico a unirle per compiere una piccola grande impresa. E con la speranza che per Chiara quella possa essere soltanto la prima di tante maratone corse da pacer, perché la sua energia e la sua grinta possono davvero essere utili a moltissimi runner. Perché Chiara sa andare oltre…

Marco Ceste