In Cina si torna a correre: in 1000 alla Panda Mini Marathon di Chengdu
Dalla Cina arriva un segnale di speranza e di ripresa anche a livello sportivo per superare il dramma della pandemia coronavirus. E quasi a risposta di tutte le polemiche che ci sono in questo momento in Italia sui runner ed i benefici della corsa come attività motoria per superare questi momenti di difficile isolamento, ha deciso di riaprire le porte allo sport, proprio con una gara podistica.
A Chengdu, comunque lontana centinaia di chilometri dalla zona rossa di Wuhan, si è svolta la Panda Mini Marathon con 1000 corridori al via. Numeri sono lontani da quelli che ogni anno vengono registrati in questa gara, che raggiunge i 20000 partecipanti e anche la distanza è stata ridotta, ad appena 6 chilometri. Pur tra la perplessità degli abitanti (tutto il mondo è paese)
gli organizzatori in accordo con il governo, sono riusciti a dar vita a un evento simbolico, tra l’altro rispettando le regole contro il contagio da coronavirus. Nel pacco gara, insieme al pettorale, i partecipanti hanno trovato una mascherina e la partenza è stata scaglionata a gruppi di 100, quindi la temperatura corporea è stata presa ai partecipanti, sia alla partenza che all’arrivo.
Se lo sport è stato il primo ad essere messo in stand-by, auguriamoci che alla ripresa non si pensi solo allo sport dei professionisti, ma anche agli sport popolari e allo sport di base.