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Como-Valmadrera: il cielo Lariano è stato illuminato da Emanuela Brizio e Fabio Bazzana.


Valmadrera 6 ottobre. Ieri mattina alle 08.45 dal lungolago di Como, 232 runners si sono lanciati come lepri da corsa su e giu per i sentieri delle montagne del triangolo lariano, incuranti dei tre gpm da superare, i monti Bollettone e Pallanzone e il temuto taglia gambe dei Corni di Canzo, il gpm di giornata era il Pallanzone a quota 1436 metri, sulla distanza di 36,68 km con un dislivello di +2350/-2300 metri. Questa gara di corsa in montagna dalla lunga gittata è molto ingannevole perché i top runner la definiscono una corsa impegnativa ma corribile, affermazione che trae sempre in inganno i corridori amatori perché questi si dannano l’anima per tenere un passo veloce sulle rampe che portano al bellissimo borgo di Brunate e ai successivi saliscendi, poi la rampetta del Bollettone inizia già a segnare le fibre muscolari delle gambe e quindi iniziano i primi problemi di resistenza. Poi la discesina verso il Pallanzone fa tirare un sospiro di sollievo e l’andatura si fa ancora veloce, quindi prima una strada in ascesa su sassi e cemento e poi un mini vertical su un pratone ti fanno capire che queste montagne non perdonano niente.

Scalato il gpm, giù a rotta di collo per oltre di mille metri di dislivello fino all’attraversamento dell’abitato di Canzo in provincia di Como. Alla fonte di Gayum c’è la resa dei conti, infatti, dopo aver fatto il pieno di energie al ristoro, chi ha tirato troppo nella parte iniziale, non riesce più a far girare le gambe come si deve e l’andatura diventa ciondolante e al passo. Quando il sentiero si fa ripido si vedono le stelle e per chi accusa la fatica, questi gradini naturali diventano un supplizio podistico. Ma non è finita perché terminata la salita, con la copiosa umidità di oggi, a scendere dal rifugio Sev di Pianezzo è stata una bella impresa da funanboli perché, prima il fango e poi le pietre scivolose hanno creato tanti grattacapi a tutti, compresi i campioni in testa alla gara. Ma le difficoltà di percorrenza della Como Valmadrera vengono sempre magistralmente sorvegliate e rese molto fruibili dal comitato organizzatore di questa bella festa della montagna, in primis gli alpini delle sezioni di Como e Lecco e dalle società Osa e Sev di Valmadrera.

Edizione dopo edizione questa skyrace diventa sempre piu partecipata e tutti gli anni viene sempre aggiornato in positivo il record di presenze degli atleti. Nessun segreto per ottenere questo record, basta e avanza la simpatia e la trasmissione dei valori del corpo degli Alpini, uno dei tanti preziosi vanti dell’Italia. Poi la premiazione è qualcosa di unico, molti alpini, le autorità e gli associati dell’Osa e Sev si stringono e si coccolano tutti gli atleti presenti con una grande abbondanza di premi e parole di elogio per tutti i finischer, poi il rinfresco finale fa venire voglia di rifare la Como Valmadrera il giorno seguente.

L’edizione 2013 ha evidenziato le finezze atletiche dell’aquila Valetudo rosa Emanuela Brizio e dal grintoso Bergamasco di Cene Fabio Bazzana Fabio in forza al team Crazy Idea. Sono stati in testa alla corsa dal primo all’ultimo metro, è già sul gpm Pallanzone hanno ipotecato il successo finale, per Bazzana un trionfo di prestigio perché avvenuto abbattendo il precedente record della gara fatto registrare da Nicola Golinelli. Per l’aquila rosa Brizio Emanuela il tempo di 3h58’43”, questo rilievo cronometrico ha segnato il quinto centro sul traguardo di Valmadrera, 2^ la Bergamasca Cinzia Bertasa Iz Skyracing e terza un’altra Bergamasca di Presezzo la Valetudo Ester Scotti, all’ennesima stagione agonistica da top running rosa.

Al maschile grande la prestazione cronometrica di Fabio Bazzana vittorioso in 3h06’31”, 2° Sancassani Franco Sport Race Valtellina e terzo il corridore del cielo di casa Osa Valmadrera Stefano Butti.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.