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Si corre Domenica 28 agosto 2011 il 23º Memorial Partigiani Stellina Valsusa, la Susa-Mompantero-Costa Rossa ai piedi del Rocciamelone


Per la ventitreesima volta, sui sentieri che furono dei partigiani: è la Stellina, la grande classica della corsa in montagna italiana. Da Susa sino a Costa Rossa, nel Comune di Mompantero, ai piedi del Rocciamelone. Sulle orme di Giulio Bolaffi, il Comandante Laghi, celebre guida della lotta contro i nazifascisti in questo angolo della Valle di Susa durante la seconda guerra mondiale. Succederà ancora, questo fine settimana, con gli atleti impegnati su quegli undici chilometri che pure toccano le frazioni di Braida, Nicoletto, Chiamberlando e Tour. Millequattrocentocinquanta metri di dislivello, per la prima volta interamente aperti anche alle donne. Questa, infatti, la novità più importante della Stellina 2011: gara unica per uomini e donne, con partenza unificata sotto il celebre Arco di Augusto di Susa. Percorsi ridotti soltanto per le categorie juniores, con le ragazze a fermarsi dopo poco meno di quattro chilometri, alla frazione Braida, e con i ragazzi da lì invece a partire, per correre sino al pianoro di Costa Rossa.

Se l’edizione del 2010, valida per l’assegnazione del titolo italiano, celebrò soprattutto il talento di Martin Dematteis, domenica potrebbe concretizzarsi il primo successo di un atleta africano alla Stellina. Nella manifestazione che nell’azzurro Antonio Molinari e nel neozelandese Jonathan Wyatt – quindici vittorie in due, da queste parti – trova i propri storici simboli, è l’Etiopia a calare questa volta assi importanti. Uomini e donne molto forti nelle corse su strada, ma al debutto o quasi in montagna, laddove già altre Nazioni africane, Eritrea su tutte, da tempo conquistano invece spazi e successi. Non l’Etiopia, almeno sinora: alla Stellina di domenica anche il compito di sciogliere, allora, importanti quesiti in ottica futura. Con il vincitore della Lago Maggiore Half Marathon, Dereje Hailegiorgis Deme – 1h00’00” di personale su quella distanza – a guidare i connazionali Tola Dibaba e Negewo Mengstu, toccherà soprattutto al britannico Orlando Edwards e agli esperti francesi Jean Christophe Dupont e Pascal Bertrand provare a contrastare l’egemonia africana. Con i migliori azzurri in raduno di preparazione nella vicina Pian del Frais in vista del Mondiale di Tirana, fari puntati anche su talenti poliedrici come quelli del valdostano Jean Pellissier o dell’atleta di casa Matteo Eydallin, asso dello sci alpinismo mondiale.

Ancora Etiopia in campo femminile, laddove però carte importanti si giocherà anche l’Italia. Due volte seconda alla Stellina, la bresciana della Forestale, Maria Grazia Roberti, proverà a sfatare il suo personale tabù: nella sua straordinaria carriera, fatta di oltre trenta maglie azzurre, di un argento europeo e di un bronzo mondiale, la perla di una vittoria nella più famosa corsa in montagna italiana nel mondo non guasterebbe di certo. La capitana azzurra, allora, contro Aynalem Woldemichael e Megertu Geletu, loro pure come i connazionali specialisti della corsa su strada. Nella lotta per il podio proveranno ad inserirsi anche la giovane francese Julia Combe e la più esperta austriaca Marion Kapuscinski, oltre ad alcune delle migliori specialiste piemontesi.

Detto degli atleti di punta, la Stellina per domenica mattina attende però circa duecento atleti, appassionati della montagna, che da sempre alla manifestazione valsusina riconoscono fascino del tutto particolare. Sarà il legame con la storia, sarà il suo albo d’oro. Sarà il Rocciamelone sullo sfondo, sarà la voglia di essere protagonisti di manifestazione che ha segnato la storia della specialità a livello mondiale. Domenica 28 agosto, allora, sarà ancora Stellina.

Fonte Ufficio stampa 23° Memorial Partigiani Stellina – Paolo Germanetto

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.