Correndo sotto la pioggia
Le previsioni meteo incerte in vista della Turin Marathon,
pongono il problema di come vestirsi il giorno della gara. A volte una lunga e
meticolosa preparazione può andare in fumo se quel giorno il tempo
meteorologico fa i capricci e magari preparati per il sol leone, ci ritroviamo
a fare slalom tra le pozzanghere.
Di solito prima di una grande maratona si usano giacche e
pantaloni in kway, magari logori, da abbandonare dopo la partenza. In questo
caso bisogna fare mente locale alla situazione e magari improvvisare sul
momento.
Lasciando perdere chi preferisce comunque correre in
canottiera e pantaloncini e se ne fa un baffo delle protezioni termiche, direi
di iniziare dalla testa, con i cappellini con visiera, che sono un utile riparo
per testa e occhi, (soprattutto per chi corre con gli occhiali).
Poi le gambe, magari anziché i pantaloncini sgambati, è
meglio usare i fuseax sopra il ginocchio, che coprono i muscoli delle cosce. E
poi bisogna massaggiarsi con le creme apposite riscaldanti ed idrorepellenti,
in commercio ce ne sono parecchie, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Si passa quindi alla parte superiore del corpo. Qui si può
scegliere tra correre con la sola canottiera, con la maglia a metà maniche, con
il Kway manica lunga o corta indossato, anche se bisogna fare in modo che il
numero sia sempre ben visibile. A volte può essere una soluzione il Kway senza
maniche sotto la canottiera da corsa.
E poi c’è la tecnica di corsa. Anche senza fare lo slalom ed
i salti tra le pozzanghere, per paura che i continui cambi di direzione
influiscano sulla muscolatura e sul tempo finale, evitare di passare diretti in
una pozzanghera con l’acqua che magari arriva alle caviglie, anche correndo una
maratona si dovrebbe essere abbastanza lucidi per vedere un linea asciutta su
una strada asfaltata, in fondo è una maratona, non una gara di Trail Running.
E speriamo che domenica ci sia il sole..