Correre sul Gargano
Di Carmela Vergura
Sono in Puglia, regione ricca di agricoltura, di ulivi, di vigneti, di sole e di mare. Terra ricca di storie e di tradizioni. Sono esattamente sul Gargano, ”lo sperone d’Italia”. La nuda vetta e cima di Monte Calvo con i suoi 1065 metri raggiunge la massima altezza dei Monti Garganici. Il paesaggio garganico è tutt’altro che piatto, grazie alle varietà dei fenomeni carsici e alle forme create dal modellamento degli agenti atmosferici. .In estate è un tripudio di profumi di origano e basilico. Ogni paese ha un suo santo patrono da festeggiare. Dal mio paesello, San Giovanni Rotondo a quota circa 600 metri di altitudine, nelle albe e nei tramonti più colorati, si può ammirare il golfo di Manfredonia e la sua lunghissima insenatura costiera. I paesi del Gargano sono arroccati sulle dolci colline calcaree, oppure si affacciano sulla costa dell’Adriatico. Sul Gargano la vegetazione è quella tipica mediterranea, vasti ambienti collinari, pianori carsici, coste straordinariamente ricche di elementi naturalistici, grandi distese di prati e di campagne coltivate, alberi di frutta, mandorle, ulivi, agrumi, e boschi con oltre 2000 specie vegetali, come hanno messo in evidenza i botanici quando hanno dato vita al Parco Nazionale del Gargano. I boschi di faggio plurisecolari della Foresta Umbra fanno del Gargano una perla di vegetazione lussureggiante ad altre zone secche e prive di alberi. La chicca del Gargano sono le orchidee, pare che sia l’area geografica italiana con il maggior numero di speci di questi fiori. Ad arricchire il territorio non manca la fauna con i 170 varietà di uccelli e la presenza del capriolo dauno. In questi luoghi di antiche tradizioni il Gargano esercita un fascino che combina in sé il sacro, il mitico, il profano.
San Giovanni Rotondo e Monte San Angelo, sono i luoghi in cui da anni e anni è concentrata l’attenzione di devoti e pellegrini che giungono da ogni parte del mondo per salutare San Michele Arcangelo e San Padre Pio da Pietrelcina. Nei paesi garganici in estate si danno vita a molteplici iniziative: culturali, gastronomiche, musicali, folcloristiche, religiose e anche sportive. Nascono così le stracittadine, gare podistiche riconosciute dalla Fidal e che si svolgono rigorosamente su percorsi “asfaltati” del centro abitato o poco fuori. Le distanze non superano i 10 km. I podisti del Gargano sono tantissimi. In questi anni il movimento è cresciuto a livello maschile. Il comparto femminile è ancora poco coinvolto, i motivi sono tanti: uno fra tutti: quello di avvertire imbarazzo quando una ragazza corre per le strade. Con queste gare podistiche si cerca di coinvolgere tutti i cittadini a contribuire con il tifo, a partecipare alla festa finale e applaudire i vincitori con la simbolica coppa bella da vedere e da mostrare. Il podismo sul Gargano è un modo economico per fare sport e promuovere il benessere della persona.
Il 7 e 8 agosto la sottoscritta ha partecipato a due gare stracittadine, esattamente a Rignano Garganico e a Monte San Angelo.
Rignano Garganico, si è meritato l’appellativo di “balcone della puglia”, il centro storico e le chiese sono il fiore all’occhiello di questo piccolissimo villaggio montanaro e agricolo. La gara podistica si è svolta sulla distanza di 10 km su asfalto. E’ un bel percorso collinare in mezzo alla campagna. Fa caldo ma si sopporta bene. Alla partenza siamo in 150. Quasi tutti pugliesi, partiamo come matti. Non sono più abituata a questi ritmi veloci, mi ritrovo a essere la prima donna, al giro di boa dei 5 km mi supera una ragazza più giovane. Le sto dietro ma non riesco proprio a superarla. Al traguardo non ci sono microchip per il controllo del tempo, solo un ordine di arrivo dei pettorali. Il ristoro è quello simile a una sagra paesana, anguria e patate con la carne al posto del pasta party!
Il giorno dopo si replica nel bellissimo paese di Monte San Angelo. Luogo di apparizione dell’Arcangelo Gabriele e il bellissimo Santuario ne è la testimonianza. Dal belvedere del paese si ammira un panorama in cui cielo, terra e mare diventano un tutt’uno. Uno splendore e un fascino da raccontare solo con immagini fotografiche. Monte San Angelo che ha avuto il grande privilegio di essere annesso nei grandi patrimoni dell’UNESCO. Anche qui il percorso podistico è interamente nel centro del paese Ci sono da percorrere quattro giri per un totale di 10 km. Ben presto però gli organizzatori si rendono conto che con un circuito di soli 2 km e 3oo metri si pone il problema dei doppiaggi. Di conseguenza i giri da percorrere sono diminuiti per maschi e donne. Alle donne il privilegio di due giri in meno! Una gara di circa 5 km da correre a perdifiato. Arrivo 4° femminile ma la sensazione è stata quella di una grandissima fatica durata all’infinito. Il ristoro di Monte, replica quello di Rignano, i dolci paesani, la bruschetta e la pizza nutrono i podisti richiamati dal fascino del paese e soddisfano anche il palato degli stessi abitanti del posto. Piatti ricchi di ogni prelibatezza si vedono passare dappertutto. Una nota particolare la devo dedicare alle premiazioni: non coppe, né trofei, ma solo tantissime statue di San Michele Arcangelo. Di tutte le dimensioni e dai colori dorati e bianchi. Nei cesti alimentari per le società mozzarelle e caciovavalli con olio e vino. Unica nota negativa per entrambe le gare di Rignano e Monte San Angelo le premiazioni delle donne fatte dopo tutte quelle dei maschi. No comment della sottoscritta!
Riparto dal Gargano con la speranza che un giorno si possa avverare un bel sogno: un trail sui sentieri del Monte Calvo, dove si ha veramente l’impressione di essere su un’isola-monte, sperduta, silenziosa ma che con le sue pietre sembra talvolta dar voce a millenni di storia che solo la stessa natura può raccontare.