Dolomiti Extreme a Forno di Zoldo (BL)
Di Carmela Vergura
Questa era la presentazione sul sito della gara:
“Una corsa, un Trail in alta montagna, in Val di Zoldo , nel cuore delle Dolomiti riconosciuti dall’Unesco come patrimonio mondiale, una gara di 53 km D+3800 e D- 3710 metri.
Un viaggio di magia e forti emozioni, in un ambiente incontaminato, La Val di Zoldo con la sua struttura pressoché circolare permette lo sviluppo di un percorso ad anello che vi porterá a toccare alcuni tra i piú spettacolari massicci dolomitici che le fanno da coronamento…..”
Questo è invece quanto è stato scritto dagli organizzatori alcuni giorni dopo la conclusione dell’evento sportivo:
“Siete state splendidi. Avete risposto in massa alla chiamata delle Dolomiti. Tutti i commenti ricevuti in questi giorni ci ricaricano e li rigiriamo a voi dicendo che senza la vostra fiducia e partecipazione tutto questo non sarebbe stato possibile. Un grazie particolare va a tutti i collaboratori che sono stati la vera forza pulsante della manifestazione.
Ci siamo impegnati per dare il meglio a tutti i concorrenti, dai primi arrivati fino a chi non è riuscito al 100% nel proprio intento ma che sappiamo si rimetterà in gioco anche il prossimo anno.
Vi aspettiamo nel 2014 per un’altra avventura ancora più DXT, nel frattempo vi invitiamo a vivere la Val di Zoldo anche nei prossimi mesi per scoprire percorsi nuovi, e provare tante altre emozioni estreme.
Ancora grazie a tutti.
Lo staff DXT.
Con queste semplici e belle parole, l’Atletica Forno di Zoldo e la Pro Loco del paese, organizzatori assieme a tutti i tantissimi volontari della prima edizione delle DOLOMITI EXTREME, hanno ringraziato noi atleti.
Siamo a Forno di Zoldo, cuore delle Dolomiti bellunesi, paese di montagna che fa delle sue vette una perla del turismo. Arrivo con la mia famiglia nel tardi pomeriggio di venerdì 7 giugno. Un lungo viaggio quello da Ivrea, attraversiamo quasi tutta l’Italia, quella delle Alpi per intenderci. Ci aspetta una tre giorni di partecipazione ad un evento sportivo, per ammirare la bellezza delle Dolomiti e di osservare da vicino quello che resta della tragedia del Vajont del 1963.
Il motivo principale che ci conduce in questa valle è la prima edizione del Trail: “Dolomiti Extreme” 53 km e 3600 metri di dislivello positivo correndo al cospetto del gruppo del Civetta. Due i percorsi proposti, il lungo di 53 km e il corto di 25 km. Quando arriviamo è già tutto pronto per la gara, striscioni, indicazioni, parcheggi, ritiro pettorali, tendone pluriuso, musica e clima di festa: come benvenuto è proprio gradevole.
La partenza della gara viene data alle ore 5.00 del mattino di sabato 8 giugno, dal paese di Forno, al via oltre 400 podisti trailer. Non servono le pile frontali alle 5 del mattino ci accompagna l’alba dai colori splendidi, durante la notte ha piovuto e adesso è tutto sereno. Parto con alle spalle una notte quasi insonne, la sveglia alle 4 non è stata piacevole, sono convinta che mi ci vorranno un bel po’ di chilometri prima di risvegliami completamente. Infatti per ben 3 o 4 ore il mio corpo si rifiuta di correre, le gambe sono legnose e il respiro pesante sono le uniche cose negative di questa gara. Quando il sole è già alto e sento il caldo, il mio passo diventa sempre più deciso, più allegro. Al passaggio di Forcella Staulanza, oltre i 35 km percorsi in gara sento che sto recuperando un po’ di ottimismo, cado una prima volta e batto il ginocchio. Pochi chilometri dopo inciampo in una radice e cado nuovamente e questa volta piango perché comincio ad avvertire la stanchezza, rallento per il dolore al ginocchio e decido di conseguenza di andare avanti con un buon passo e godere del paesaggio intorno a me.
Il percorso è stato spettacolare, alcuni passaggi su neve, tantissimi nel fango! Un lungo tratto di gara è stato eliminato proprio a causa dell’abbondanza di neve, ma i sentieri ripidi e quelli corribili non ci hanno fatto sentire la nostalgia di questo tratto di percorso, gli organizzatori hanno giustamente pensato alla sicurezza dei corridori.
Tre le salite principali, ma tutto il trail è stato impegnativo, soprattutto nella prima parte, non sono mancate le discese tecniche anche con un tratto di corda nella parte finale della gara. Tantissimi i volontari sul percorso. Tempo impiegato dalla sottoscritta 9h23m. Dopo alcuni minuti dal mio arrivo si è scatenato l’inferno: pioggia mista a grandine hanno reso la gara non più corribile, e gli organizzatori giustamente hanno provveduto a dare un alternativa a quanti ancora erano sui sentieri per giungere al traguardo.
Ancora una volta le mie scarpe erano irriconoscibili per la quantità di fango, io stessa ero piena di schizzi, però è stato un gran divertimento. E’ vero che la fatica è notevole, il corpo è sottoposto a sforzi incredibili, dobbiamo adattarci a tutto in caso di cadute, di pioggia, di nebbia, la mente deve rimanere sempre lucida per capire dove appoggiare i piedi, conservare sempre una lucidità per ogni tipo di emergenza, ancora una volta dopo aver passato l’ennesimo traguardo di una lunga corsa durata quasi dieci ore il pensiero è: abbracciare la famiglia, sorridere alla vita e pensare già alla prossima gara!
Per la cronaca sportiva il vincitore tra gli uomini di questa prima edizione è stato Ivano Molin che ha fermato i cronometri a 6h30m. Annemarie Gross ha vinto tra le donne con il tempo di 8h04m. In totale 316 gli arrivati, la sottoscritta con la 119a posizione si è guadagnata il primo podio della categoria F50.