E’ mancato Piergiorgio Chiampo, grande protagonista della corsa in montagna da atleta e da tecnico
Ci ha lasciati, dopo lunga malattia, Piergiorgio Chiampo, 69 anni, un grande protagonista della corsa in montagna, prima da atleta e poi da tecnico e allenatore della Nazionale. Piemontese di Condove in Valsusa, atleta di livello nella corsa in montagna, ancora suo il record di corse come Tavagnasco in 37m 38s, la più longeva corsa in montagna d’Europa, è nella collaborazione tecnica con la Nazionale Italiana di corsa in montagna diretta da Raimondo Balicco, anche lui scomparso nell’anno del covid, che ha avuto le maggiori soddisfazioni e l’onore della cronaca sia nazionale che internazionale.
Diventato tecnico, fu uno dei primi ad applicare alla corsa in montagna teorie di allenamento del mezzofondo classico, amalgamandole con la ritmica della corsa in montagna, creando la scuola tecnica italiana della corsa in montagna, dominante a livello europeo e mondiale, l’unica in grado di contrastare il dominio degli africani che si sono affacciati negli ultimi 10 anni anche in questa specialità dell’atletica.
Come allenatore personale, in tanti si sono rivolti a lui per migliorare e arrivare ad alto livello. Le soddisfazioni maggiori le raccolse certamente con Gabriele Abate che iniziò a seguire da giovanissimo e che sotto la sua guida conquistò l’argento ai Mondiali di Corsa in Montagna del 2005 a Wellington (Nuova Zelanda) e l’argento agli Europei del 2012 a Bursa (Turchia). E bisogna ricordare anche atleti come Mirella Cabodi e Franco Naitza, arrivati a prendersi soddisfazioni anche in maglia azzurra
Terminata l’esperienza in Nazionale si specializzò anche come omologatore di percorsi, cosa non semplice per lui negli ultimi anni in cui la malattia l’aveva già aggredito. preparato e attento nel fare tracciati di gara per tutte le categorie in gara.
Come organizzatore è stato l’anima del Challenge Stellina di Susa, e fu direttore tecnico e responsabile dei percorsi in due edizioni dei Campionati Mondiali di corsa in montagna: nel 1992 nell’edizione di Susa-Bardonecchia e poi nel 2004 in quella di Sauze d’Oulx.
Speaker per numerose manifestazioni di corsa in montagna regionali, nazionali e internazionali, fu l’anima del Giò 22 Rivera, società valsusina di Almese per la quale è stato direttore tecnico per parecchi decenni.
Questo il ricordo di Don Franco Torresani, vincitore di tanti titoli mondiali ed europei nella categoria master, che ha vestito la maglia azzurra assoluta in diverse occasioni.
“Una vita straordinariamente intensa quella di Piergiorgio, che ho avuto la possibilità di apprezzare fino in prossimità del traguardo.
Sia nel periodo in cui, sorretta da una notevole competenza in tutto quello che trattava, sprigionava tante energie.
In qualità di atleta, di tecnico, di trascinatore, dirigente e in molteplici aspetti, con cui in questi momenti viene onorata la testimonianza di vita di una persona veramente ” pasquale “. Ovvero fedele ai gloriosi nomi che portava: Pietro ” la roccia “, che resiste a tutte le avversità e Giorgio ” il guerriero “, che vince le forze del male concentrandosi sulle risorse positive da far risorgere.
Una vita intensa e carica di frutti anche nei lunghi, sofferti anni di malattia, quando i contatti umani si diradano ma possono crescere di qualità. Nel contempo, ho toccato con mano con ancora maggiore forza la grandezza e la dignità della sua persona che, fino all’ultimo con estrema lucidità, ha continuato a dare lezioni di vita compreso il sottoscritto.
Forse il termine che meglio sintetizza l’eredità, che Piergiorgio consegna alla famiglia sportiva e all’intera Comunità risponde al nome di educatore.
Nel significato proprio originario della parola “ex duco”. Con la sua semplicità e illuminato da una profonda fede cristiana ereditata dalla famiglia, Piergiorgio aveva imparato l’arte di tirar fuori da ogni persona, piccola o grande che sia, il meglio, ponendola nelle condizioni di ottenere il massimo risultato umano prima ancora che sportivo.
Omologatore di percorsi: è la qualifica di una tra le sue ultime specializzazioni tecniche sportive.
E prima ancora per tante generazioni, tracciatore di percorsi all’insegna di una vita riuscita.”
I funerali si terranno sabato 27 aprile alle ore 14.30 partenza davanti alla Chiesa parrocchiale di Condove.
Alla sua famiglia le condoglianze di runningpassion, di cui fu collaboratore per le gare della Nazionale.