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Ecomaratona del Barbaresco e del Tartufo – Alba (CN)


Di Carmela Vergura

“A inizio novembre le foglie delle viti si tingono d’infinite sfumature che dal verde passano al giallo, al rosso, allo scarlatto. Le colline paiono pennellate da un pittore impressionista formidabile!”

Sono parole introduttive del pieghevole che presenta la prima edizione dell’Ecomaratona di Alba. E come spesso mi capita quando vado in un posto nuovo, per curiosità mi documento sulla città di Alba utilizzando una rapida ricerca informatica: “Il paesino di Alba, la città delle cento torri, tutte costruite nel XIV e XV secolo. Oggi ne rimangono poche e, fra quelle rimaste, molte sono state abbassate al livello dei tetti o incorporate negli edifici. Alba al turista si presenta con un delizioso e accogliente centro storico, famoso per il suo mercato settimanale; eleganti negozi con possibilità di shopping e prodotti tipici. Oltre alla tradizionale agricoltura, Alba è un centro vinicolo molto importante e un rinomato centro gastronomico. Nella zona di Alba, infatti, sono presenti 290 aziende vitivinicole che coltivando una superficie di 700 ettari di terreno, producono in media ogni anno 61.200 hl di vino. I vini Albesi sono tra i più rinomati d’Italia: il BarberaDolcettoNebbiolo,BarbarescoMoscato.

La città possiede una florida economia potendo contare anche sull’industria dolciaria, di fama mondiale, la Ferrero;  su una casa editrice come la Società San Paolo e sull’affermata industria tessile Miroglio. Nel comune ha sede la Banca di Credito Cooperativo più grande d’Italia, per numero di soci, la Banca d’Alba, e la catena alimentare internazionale Eataly. Ad Alba è inoltre stata fondata UniEuro, la catena italiana di negozi specializzati in prodotti d’informatica, telefonia ed elettrodomestici. Alba è poi famosa, in tutto il mondo, per i suoi tartufi bianchi, tanto che vi si svolge l’annuale Fiera del Tartufo.”  E se il buongiorno si vede dal mattino, questa prima edizione dell’ Eco Maratona in un ambiente così fertile e ricco economicamente non può che avere un gran successo nel futuro.

Organizzata in maniera impeccabile l’A.S.D.Triangolo Sport Langhe Monferrato, con il patrocinio della Regione Piemonte, e dei comuni di Alba, Barbaresco, Neive e Treiso, questa prima edizione della maratona dei vigneti si pone come una bellissima iniziativa rivolta non solo agli atleti, ma a quanti sono appassionati di ambiente, cultura e tradizioni. Infatti, I posti attraversati in gara rappresentano una terra di grandi tradizioni folkloristiche e festaiole, che si scatenano dalla primavera all’autunno, questa è anche terra letteraria: i romanzi di Beppe Fenoglio e Cesare Pavese sono la sua epopea. Paesini che sono sparsi e abbarbicati sulle colline, impreziositi da un castello, una torre, una piccola chiesa, una cappella e da case rimaste ancora “com’erano un tempo”, a testimonianza di un passato che viene riscoperto e valorizzato.

Come la scoperta  dei percorsi proposti nella  maratona, la mezza e la marcia non competitiva.  Tratti panoramici e naturalistici, si attraversano quattro comuni di produzione del Barbaresco Docg, Alba, Barbaresco, Neive e Treiso, non dimenticando che questi stessi luoghi sono sede di produzione anche del tartufo. L’edizione di quest’anno, a  causa delle abbondanti piogge delle settimane precedenti, non ha consentito il transito dei podisti in  alcuni tratti di percorso, forse i più suggestivi e, che  sono stati eliminati per via dell’impercorribilità degli stessi.

Tuttavia, i continui saliscendi hanno concesso dei momenti di distensione alla fatica, soprattutto nella seconda parte della maratona, quando la nebbia ha concesso dei momenti di apertura. Ho cercato di  ammirare le bellissime colline, le moderne e accoglienti aziende vinicole,   permettendo il passaggio a noi podisti e di correre a fianco i filari dei vigneti. Il dislivello positivo della distanza della Maratona è stato di  850 metri per la lunghezza della distanza classica.

Per la Mezza Maratona il percorso si è  fermato a Neive, da dove, dopo assistenza, ristoro e doccia, si è rientrati ad Alba.

 L’evento doveva creare un momento di festa e di cornice alla fiera del tartufo, sembrava di essere ad una festa più che a una competizione sportiva.

I percorsi sono stati preparati molto bene, molti volontari sugli incroci più delicati, pattugliati anche dai militari e dalla protezione civile. Che il tracciato era “tosto” si è capito da subito, dopo i primi 3 km di riscaldamento, le colline ci davano il buongiorno con i continui su e giù.

 Ad attenderci al traguardo di Alba un infaticabile Massimo, vero mattatore e factotum dell’evento.

Oltrepassato il traguardo,  le docce calde e un pranzo all’insegna dell’ottima qualità culinaria del posto, la fatica svaniva e facevano riprendere le forze  anche al più stanco dei maratoneti. Comodamente seduti e serviti da camerieri con tanto di divisa, abbiamo assaggiato delle prelibatezze piemontesi accompagnate dall’ottimo vino locale.

Alle ore 16.00 una bella cerimonia di premiazione con un podio formato da pezzi di botti, venivano premiate le categorie e gli assoluti. Ad onorare la gara il testimonial d’eccezione Marco Olmo, arrivato tra i primi 15 nella distanza della maratona e, soprattutto 1° nella categoria over 50 (che classe!).

Ed è su questo mitico personaggio a cui voglio dedicare queste ultime righe della mia ecomaratona: non è il risultato, né l’essere arrivata terza, non è il tempo realizzato, ciò che mi ha reso felice nella gara di oggi è vedere tante persone che per una mezza giornata hanno vissuto un momento spensierato, tranquillo, sereno, con amici e parenti.  Sono queste le cose che contano, lo sport fa bene, fa stare bene noi stessi e se stiamo bene noi, anche gli altri stanno meglio.

In allegato la classifica completa, della gara vinta da Lorenzo Tricheri su Massimo Benedetti ed il francese Jerome Debize tra gli uomini e da Laura Mazzucco su Stefania Cherasco e Carmela Vergura.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.