Ecomaratona delle Madonie – Polizzi Generosa (PA)
Di Carmela Vergura
Ci sono posti che vedi per la
prima volta e te ne innamori. Questo è successo a me che sono atterrata la sera
del 1° giugno all’aeroporto di Palermo, intitolato
al ricordo di Falcone e Borsellino. Appena scesa dall’aereo ho respirato
un’aria marina mista a profumi strani, forse era un po’ di stanchezza ma durante
il tragitto in macchina da Palermo a Trapani la visione di mare e terra si confondeva
nei colori brillanti come lucciole di notte ed il cielo stellato profanava il
mare quasi come un sole con i suoi raggi. Il paese che mi ha ospitato per
questa trasferta eco-sportiva è stato Buseto Palizzolo, una striscia di casette
basse e colorate, che si allungano dalla collina alla pianura, circondate da
tanta terra, coltivata a grano e ortaggi. A pochi chilometri da qui, altri
posti che mi hanno fatto innamorare di questa lingua di terra siciliana, il
mare di S. Vito lo Capo, la cittadina medievale di Erice, le Saline antiche di
Mozia e i faraglioni di Scopello, tutto questo mi ha aperto lo sguardo di una
terra da scoprire, da valorizzare e da vivere per quei pochi giorni che avevo a
disposizione.
Da Buseto a Polizzi Generosa vi è
parecchia strada da fare. Polizzi è sede della partenza dell’Ecomaratona; non
dimentico che sono venuta fin qua per questo motivo. Durante il percorso, il
mio sguardo si perde a destra e a sinistra perché quello che vedo è
completamente differente dal Piemonte, la terra dove vivo. Si alternano
collinette, prati coltivati, montagne che sfiorano i 2000 metri, hanno qualche aspetto quasi
severo delle Dolomiti, montagne più dolci di livello, con la vegetazione
lussureggiante. L’autostrada Trapani – Palermo è una bella strada veloce,
rifatta completamente dopo l’attentato di Falcone nell’ormai lontano 1992. In questo preciso luogo il mio
cuore si stringe al vedere due pilastri di cemento a ricordo di quella strage
orribile. La preghiera lascia il posto alla visione bellissima della costa.
Arriviamo a Polizzi, paesino arroccato
su una montagna a 900 metri
sul livello del mare. Da quattro anni parte questa gara che ha incoraggiato la
valorizzazione del Parco delle Madonie e dato vita a una serie d’iniziative
sportive. La gara di Polizzi è inserita nel circuito dell’ecomaratone iniziate
con il Sahara Marathon, continuato con l’Ecomaratona dei Marsi in Abruzzo, con
la terza tappa a Polizzi, proseguirà con la
Maratona dei Cimbri a Fregona e, l’ultima tappa, quella che
sancisce anche il vincitore/trice del circuito, in provincia di Siena: l’Ecomaratona
del Chianti. Per dare più rilievo a queste tappe sono stati invitati i vari
organizzatori, i quali hanno presentato i percorsi delle rispettive gare.
A rilevare l’importanza
dell’evento a Polizzi non sono mancati i vari rappresentanti del paese
siciliano e dell’ente Parco ospitante la gara. Un bellissimo auditorio ricavato
da una chiesa ci ha ospitato nella presentazione della gara, seguita da una
cena ricca di prodotti della terra siciliana. Molti atleti siciliani ma, anche
atleti stranieri e molti accompagnatori, facevano presagire una domenica di
gara e di festa. Il tracciato dell’ecomaratona si è sviluppato interamente nel
Parco delle Madonie, che ospita le uniche speci al mondo dell’Abete dei Nèbrodi o Abete delle Madonie (Abies
Nebrodensis). In questo parco ne esistono 30 esemplari perciò fortemente
controllati dai forestali.
La gara partita da Polizzi alle ore 8.30
presentava un dislivello positivo di 2050 metri, con quota
minima da 870 di Polizzi sino ad arrivare al Monte San Salvatore a quota 1912 metri, sviluppo
chilometrico di quasi 43 km. Un tracciato
molto vario di paesaggi tipici della macchia mediterranea, una trazzera
iniziale ( sentiero di montagna) che faceva da prologo alla fatica che
aspettava gli eco maratoneti. Tanti ristori e i molti volontari al controllo e
alla segnalazione del percorso, tracciato veramente bene. Il factotum della
gara Roberto Cipriano non ha lasciato nulla al caso, ha pensato a tutto, sicuramente
i tanti ringraziamenti finali hanno alleviato per un po’ le dure fatiche
fisiche e mentali per preparare una gara di questo tipo in un territorio vasto
e assolutamente da tutelare.
L’arrivo della sottoscritta in 4 ore e 50
minuti, sotto lo striscione finale è stato un tripudio di applausi di tutti i
miei amici – tifosi conosciuti in questi pochi giorni e che mi hanno adottato
come una figlia. Avevo dei forti dubbi su una mia vittoria in questa gara
considerando che la seconda donna, Luisa Balsamo esperta atleta di trail e
deserti è partita molto forte e per i primi 25 km è stata sempre ben avanti. Le aquile si sa,
sono pazienti e volano, volano finché non trovano un obiettivo cui puntare, in
questo territorio di aquile non se ne vedevano più ormai da un pezzo, poi però
un bel giorno sono arrivati loro: i Grifoni, e hanno cominciato a dettar legge
con le loro ali. Adesso i Grifoni ne sono quattro ed io beh…non sono un’aquila
ma sulla maglietta c’è il suo simbolo e negli ultimi 15 km ho cercato di volare pensando a quanto ci
si sente liberi e leggeri. Tutto questo nelle Madonie, nella Sicilia
Palermitana, nella Sicilia che tanti la decantano in bene e in male. Al
traguardo scambio due chiacchiere con Marco Zarantonello, vincitore nel tempo
incredibile di 3 ore e 46 minuti, in
coro unanime ammettiamo che questo percorso è uno dei più belli corsi finora.
Di solito le gare le dedico sempre a qualcuno,
questa volta tocca a tutti questi miei cari amici dell’isola che grazie a loro
sono qui.
Riparto a malincuore da Polizzi, mi sento
ancora gli applausi nelle orecchie, non ci sono abituata, mi guardo intorno per
memorizzare tutto e imprimere nella memoria quante più immagini possibili.
Di una cosa sono sicura: inviterò tante
altre persone a venire qui, in questa terra dai profumi intensi e sperare di
vedere i Grifoni….