Emanuela Brizio e Michele Tavernaro inaugurano la Pizzo Stella Skyrace
Pronostici della vigilia ampiamente rispettati alla prima edizione della Pizzo Stella Skyrace. Il capitano del team La Sportiva Michele Tavernaro e la stella della Valetudo Skyrunning Italia Emanuela Brizio non fanno sconti e dominano una gara destinata a lasciare il segno.
Una new entry davvero interessante quella proposta dall’associazione Amici di Fraciscio. Una vera sky con 35km con 2650m di dislivello positivo, una gara che ha saputo riproporre in chiave moderna le peculiarità delle storiche tecniche corse a fil di cielo. Tratti corribili, single track, creste aeree, tecniche discese, alta quota e passaggi nei cuori dei paesi di montagna fanno della Pizzo Stella una kermesse che piace.
221 concorrenti partiti all’alba si sono cimentati su un tecnico e spettacolare appositamente disegnato per valorizzare i punti più suggestivi dei 3 comuni coinvolti (Campodolcino, San Giacomo di Filippo e Piuro) e delle 3 valli alpine di Spluga, Lei e Bregaglia. 35km a fil di cielo che li hanno portati a toccare posti di rara bellezza quali il lago artificiale della Val di Lei, il Pizzo Sommavalle (2863 mslm), la Forcella d’Avero (2332 mslm), il Bivacco Chiara & Walter (2661 mslm), il Passo dell’Angeloga (2386 mslm) e l’omonimo Rifugio (2042 mslm) prima della picchiata su Campodolcino e l’ultima tosta ascesa verso il traguardo di Campodolcino.
Pronti, via e subito il capitano del Team La Sportiva Michele Tavernaro ha messo le cose in chiaro. Lui il primo a passare in Avero e all’omonima forcella. Gara vera quella chiavennasca con il bergamasco Riccardo Faverio e il lariano Franco Sancassani determinati a contendersi le primissime posizioni. La tecnica cresta aerea e l’aria sottile (2813mslm) hanno un poco rimescolato le carte in tavola. Al GPM di Sommavalle Michele Tavernaro ha provato la prima fuga di giornata. Per lui un gap di 2′ sul campione italiano 2013 Franco Sancassani e l’atleta di casa Dario Martocchi. Tavernaro si è così aggiudicato il memorial Gianera dedicato a una guida alpina locale prematuramente scomparso. A seguire sono transitati sotto lo striscione del traguardo volante il lecchese Erik Gianola e il maestro di sci della Val di Giust Marco Vavassori.
Al femminile forcing della campionessa lombarda, la giovane Martina Brambilla che ha provato a fare l’andatura dettando il passo alla regina delle corse a fil di cielo Emanuela Brizio e sulla stella del Team Valtellina Raffaella Rossi. Con il passare dei chilometri il vantaggio di Tavernaro si è consolidato. Ai 2042m di Angeloga il primierotto aveva già 3′ su Sancassani. Terzo posto per Gianola e quarta piazza momentanea per Martocchi. Seguivano nell’ordine Alessandro Bonesi, Riccardo Faverio, Fausto Rizzi e Moreno Sala. Al femminile la regina dello skyrunning italiano Emanuela Brizio ha ribadito il concetto che per un passaggio di testimone è ancora troppo presto.
Al traguardo di Fraciscio Tavernaro è accolto da un boato dopo 4h02’45. Secondo posto in 4h08’netti per un eccellente Franco Sancassani. Un terzo posto che vale per Erik Gianola 4h12’03. Nelle posizioni di alta classifica anche Riccardo Faverio 4° e Dario Martocchi 5°. Nell’ordine seguono Alessandro Bonesi, Fausto Rizzi, Moreno Sala, Cristian Corti e Dario Rigonelli.
Al femminile standing ovation per una super Brizio capace di portare a termine la sua gara in 4h47’24”. Sul podio con lei anche l’orobica del Carvico Skyrunning Carolina Tiraboschi – 5h03’38”- e Raffaella Rossi del Team Valtellina 5h04’29”-. Molto bene anche Martina Brambilla 4ª e Maria Poletti 5ª.
COMMENTI POST RACE:
Michele Tavernaro: “Sono felicissimo di avere corso e vinto questa Pizzo Stella SkyRace. Una gara fantastica. Tecnica dura, spettacolare e con un pubblico unico. Tornerò sicuramente”.
Emanuela Brizio:“Bellissima, Unica. Una delle più belle gare cui abbia mai preso parte. Correndola mi sono emozionata. Organizzazione impeccabile e tracciato top. Martina Brambilla è partita fortissimo, ma io sono una da “lunghe”, mi sono gestita e quando l’ho passata sono scesa come so fare”.
Stefano Della Morte, presidente associazione Amici di Fraciscio: “Missione compiuta. Non potevamo sperare in un esordio migliore. Il tempo ci ha dato una grossa mano, poi la passione di tutti i volontari è riuscita a trasmettere a concorrenti e pubblico ciò che volevamo: le nostre montagne sono fantastiche e tutte da vivere in ogni stagione. Per crescere bisogna fare sistema e guardare oltre il singolo campanile. Con questa manifestazione abbiamo dimostrato che facendo gruppo si vince”.
Fonte Maurizio Torri – sportdimontagna