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Etna Valetudo Ecomarathon by Millet: Emanuela Brizio regina del fuoco Etneo, tra gli uomini primo Vito Massimo Catania.


Di Giorgio Pesenti

“Tutto ciò che la natura ha di grande, tutto ciò che ha di piacevole, tutto ciò che ha di terribile si può paragonare all’Etna e l’Etna non si può paragonare a nulla” ( D. Vivant Demon).

La Valetudo skyrunning Italia, già da qualche anno ha adottato come sua montagna simbolo l’Etna, “a Muntagna” con i suoi quasi 400 crateri è la mamma Italiana di tutti i vulcani attivi dello stivale. Come primo valore di attrazione verso questa zona annoto, senza ombra di dubbio, la vocazione umana di questa formidabile isola; la Sicilia è il centro del mediterraneo, è terra di sbarchi, agricoltura, turismo di qualità e infinita sapienza. Qui la diversità è un valore primario, la loro calamita attrattiva sta’ nel credere nella loro speciale attitudine all’accoglienza, conquistano le persone con l’affetto e la cordialità; cosi facendo sono consapevoli del fatto che una volta venuti nell’isola dei vulcani si ritorna e si ritorna ancora.

Le persone sono molto affabili e ti parlano con spontaneità, le loro massime sono molto gradevoli e spiritose, una delle migliori e’ sicuramente: “Se la riflessione e’ troppo sofisticata si rischia di partorire un topolino”, che tradotto i siciliano suona più o meno così: Cchiu’ longa e’ a pinsata, cchiu’ grossa e’ la minchiata. Dopo questa premessa umanistica arriva per ordine d’importanza il contesto naturalistico della ecomarathon.

Quest’anno la stagione autunnale Sicula ha fatto bingo regalando ai presenti, atleti e accompagnatori uno scampolo di stagione quasi estiva. Prima grossa soddisfazione per l’organizzazione diretta da Gabriele Giuffrida e Marco Tomasello e’ stata la start list piena zeppa, 112 atleti classificati, 22 le dame in gara, in rappresentanza di 10 nazioni. Il percorso e’ stato allungato di 1500 metri, quest’anello di lancio, con annessa breve salitella e mini discesa, e’ stato apprezzato sia dagli atleti che dal pubblico presente a Piano Vettore a 1760 metri sul livello del mare, zona Etna sud. Il rullaggio ha permesso ai maratoneti di affrontare la prima salita di giornata con il motore ottimamente riscaldato, la temperatura di primo mattino nella zona di partenza era fissa sui 4 gradi centigradi, ma poi con l’arrivo del sole la ecomarathon Etna Valetudo con sponsor tecnico Millet si e’ riscaldata, il cielo perfettamente sereno ha permesso ai raggi solari il rialzo della temperatura fino a toccare quota 15 gradi.

Ogni anno correre sui sentieri e sulle piste di Idda (l’Etna) , e’ sempre un’emozione che ti lascia esterrefatto, fare skyrunning tra colate laviche, crateri, boschi e pinete è un’opportunità che solo la Sicilia ti offre. Consiglierei caldamente ad ogni skyrunner di affrontare almeno una volta nella vita sportiva la calata in Sicilia per assaporare le vibranti emozioni di correre su questi vulcani attivi. Tra l’altro, oltre all’Etna è assai appagante fare skyrunning sui magnifici vulcani dello Stromboli e dell’isola di Vulcano. Poi la vastità di Idda, con il suo lento fumare, ti cattura sempre la coda dell’occhio destro, il fascino del vulcano attivo più alto d’Europa ti attacca il cuore e la mente in modo permanente, la definirei un’attrazione del fuoco, inaspettata e fatale.

Si corre costantemente sulla sabbia vulcanica nera o se l’eruzione è meno recente il colore risulta su tonalità di marrone scuro, il terreno del tracciato dell’ecomarathon è paragonabile ha un tappeto di caramelle morositas. Questi ubriacanti 42 km per un dislivello totale di 2300 metri, ti sembrano molti di meno, e persino i tre punti ristori, ti disturbano la vista perchè fanno distorcere lo sguardo da questo parco Etneo strabocchevole di colori e profumi inebrianti.

La cronaca della ecomarathon ha esaltato le capacità tecniche e atletiche dell’aquila Valetudo rosa Emanuela Brizio e del corridore Catanese Vito Massimo Catania. la supremazia di Brizio nella corsa rosa non e’ mai stata messa in discussione mentre nella ecomarathon maschile Mikhail Mamleev della Valetudo ha tentato varie volte di ricucire lo svantaggio ma Vito Massimo Catania nei tratti veloci ha fatto valere le sue doti di ottimo maratoneta su strada. Anche l’aquila Valetudo Grossi Paolo ha corso una bella ecomarathon, sul finale ha anche sognato il terzo gradino del podio ma Cuttaia Giuseppe non ha mai mollato l’andatura e per Grossi il suo sogno di bronzo è rimandato a data di destinarsi.

Il primo ad arrivare sul traguardo del rifugio Ragabo con il time di 2h59’35” è stato Catania Vito Massimo, questa vittoria gli ha permesso di conquistare il titolo di campione Siciliano di skyrunning, titolo messo in palio dalla federazione Fisky. Secondo Mikhail Mamleev in 3h04’10”, 3° un’altro Siciliano Cuttaia Giuseppe 3h19’08”, 4° l’infaticabile Grossi Paolo 3h20’43”, 5° ancora un Siciliano Tomasello Vincenzo 3h23’57”, per il Valetudo team seguono 33° Giorgio Pesenti 4h09’23”, 50° Turchi Claudio 4h30’06”.

Prima dama al Ragabo e’ arrivata Emanuela Brizio con il tempo di 3h35’30”, argento e titolo di campionessa siciliana Fisky per Bonanno Graziella in 3h58’05”, 3^ Norma Martina in 3h59’21”; per la Valetudo rosa 12^ Rottensteiner Sabine in 4h57’42”.

Come sempre il dopo gara è una festa molto amichevole, prima un buon pranzo servito dallo staff del rifugio Ragabo e poi l’apoteosi finale con premi e applausi in abbondanza per tutti.

E’ pacifico pensare che se l’Etna non si spegnerà rimarrà un appuntamento fisso quello dell’Etna Valetudo Ecomarathon anche per i prossimi anni.

Giorgio Pesenti

ono nato a Brembilla, nel bergamasco, e ora vivo a Almenno San Salvatore. Dal 2004 sono presidente della Valetudo skyrunning e collaboro con il network OutdoorPassion dal 2011.