Europei di corsa in montagna in Turchia: dominano i padroni di casa del grandissimo Ahmet Arslan, buona Italia a squadre con l’oro maschile e l’argento femminile.
Di Piergiorgio Chiampo
Il protagonista numero uno è sempre lui, il grandissimo Ahmet Arslan. A Denizli – Pamukkale nella sua Turchia, ha vinto per la sesta volta consecutiva il titolo europeo di corsa in montagna, confermandosi quel fuoriclasse che sa imporsi ovunque, indipendentemente dalla tipologia di percorso. Ma la Turchia non è solo Arslan e lo fatto vedere per l’ennesima volta, dominando il campionato con quattro ori, quattro argenti e un bronzo, seguita a debita distanza dalla Gran Bretagna con due ori e un argento e dall’Italia oro a squadre a livello seniores negli uomini e argento tra le donne. Un campionato europeo condizionato da un caldo torrido, disputato su un tracciato veloce ma indubbiamente suggestivo, disegnato tra le rovine dell’antica città di Hierapolis, patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Ma andiamo ad analizzare gara per gara ciò che è stato e ciò che alla fine ha detto la rassegna continentale a cui sabato hanno preso parte 21 nazioni. Prime a scendere in gara (molto presto alle 8) le juniores femminili. Per loro un solo giro del circuito di 4,4 km. con un dislivello di 240 mt. Dalle prime battute la gara pare essere un monologo turco, ma alla distanza emerge la minuta e giovanissima britannica (classe 96 ovvero primo anno allieva…) Annabel Mason, capace nel finale di scavare un abisso con il resto del gruppo. In poco più di 20’ di corsa ben 49” il distacco della turca Sevilay Eytemis, seguita dalla connazionale Cesminaz Ylmaz giunta a 1’20”. Azzurrine purtroppo lontane dalle migliori sin dall’inizio e alla fine tutte e tre nel ristretto spazio di 4”, con la migliore Ilaria Dal Magro ventiduesima, seguita da Iris Facchin e Sara Lhansour. Sfortunata la Dal Magro che ha gareggiato in non perfette condizioni per un’intossicazione alimentare, patita come vedremo anche da altri azzurri. Titolo a squadre Juniores alla Turchia d’un soffio avanti alla Gran Bretagna, Bulgaria al bronzo e Italia ottava.
Gara juniores maschile (due giri) dominata in lungo e in largo dagli atleti turchi. Medaglia d’oro a Ahmet Ozrek avanti di soli 8”al connazionale Mazlum Aydemir dopo bella lotta. Bronzo a 1’08” al “scialpinista” tedesco Anton Palzer sorpresa di giornata. In casa Italia ottimo settimo posto per Cesare Maestri, bravo nonostante un infortunio ne abbia nell’ultimo periodo condizionato la preparazione. Problemi intestinali hanno invece limitato il rendimento di Michael Monella undicesimo e di Dilan Titon trentaseiesimo. Più che discreto invece l’esordiente Fabio Bulanti ventunesimo. A squadre Turchia nettamente avanti a Russia e Rep. Ceca con gli azzurrini quarti.
Successo svizzero invece tra le donne. Monika Furholz un po’ a sorpresa ha messo in fila la russa Nadezhda Leshchinskaia e la ceca Pavla Matiasova, staccate alla fine rispettivamente di 9” e 13”. Migliore delle azzurre una più che positiva, considerato il percorso, Antonella Confortola settima a 1’ dalla vincitrice. Nella top ten anche Alice Gaggi nona, con l’esordiente Maura Trotti ottima quattordicesima e Maria Grazia Roberti diciottesima. Azzurre argento a squadre dietro alla Gran Bretagna e avanti d’un soffio alla Russia.
Infine torniamo all’inizio, al successo di Arslan nella prova maschile. Questa volta il piccolo grande atleta di Antalya l’avversario più pericoloso Ercan Muslu se l’è trovato in casa. Noto per le sue partenze veloci, sino ad ora non aveva combinato un gran che nelle grandi manifestazioni, avendo come miglior risultato il tredicesimo posto negli ultimi mondiali di Tirana. Sabato invece, ha ceduto l’oro al suo capitano per soli undici secondi. Per un terzo di gara a dettare il ritmo davanti ai due turchi è stato un generoso Gabriele Abate, determinato come mai su un tracciato sicuramente più adatto ad altri che non a lui. Nella seconda delle tre tornate il momento decisivo con l’allungo di Arslan vanamente inseguito da Muslu e con il rientro del romeno Ionut Zinca alla fine 14” secondi avanti nella corsa per il bronzo ad un comunque ottimo Abate. A seguire Marco De Gasperi e il francese Julien Rancon e al settimo posto l’esordiente Xavier Chevrier anche lui alle prese con qualche problema intestinale che invece ha messo quasi subito fuori dal vivo della corsa Bernard Dematteis, ventitreesimo al traguardo.
Considerazioni finali. In chiave azzurra il risultato di squadra è complessivamente positivo, come sempre. L’oro del team maschile, atteso alla vigilia, è arrivato, anche se per i nostri quattro moschettieri il confronto “punto a punto” con i turchi è stato durissimo. L’argento femminile è obiettivamente quanto di meglio si potesse ottenere, brave dunque le azzurre. Il podio juniores maschile era nelle previsioni ma purtroppo “il coniglio avariato” o qualcos’altro ci ha messo lo zampino, mettendo ko mezza squadra, consegnandoci alla fine una medaglia di legno dal sapore un po’ amaro. Per le juniores femminili si sapeva, il confronto sarebbe stato arduo, così come poi il campo ha confermato. E’ vero, tra gli uomini manca una possibile medaglia individuale. L’ha sfiorata Abate, forse il meno accreditato, considerando come detto il percorso. L’ha persa ancor prima di partire Berny Dematteis, il nostro uomo più accreditato, sabato davvero poco fortunato.