Firenze marathon 2009 : tra fatica e arte
Adoro questo odore di canfora la mattina presto dice il mio amico di Bosconero (To) con pettorale della Giamaica.
Sembrava strano quell’unico rappresentante della Giamaica presente sulle note della Firenze Marathon; Sandro da Bosconero, probabilmente in Giamaica non c’è mai stato, ma quando on line ha selezionato la nazione di provenienza ha visto sfuggire l’Italia nel menù a tendina e diventare improvvisamente l’unico giamaicano bianco, senza treccine e senza la passione per il reggae di tutta la storia !
L’orologio non mi funziona, ma l’importante è che funzionino le gambe, questo l’altro slogan che ha caratterizzato la mattinata nella fase di avvicinamento alle gabbie di partenza della Firenze Marathon edizione 2009.
29 Novembre 2009, ore 7.30 e l’unica occasione di vedere questa fantastica città alla mattina presto della domenica, con il sole dell’alba che illumina le splendide bellezze di Firenze, attraversata da una fiumana di podisti che, rumorosamente, si avvicinano al Lungarno. Il Ponte Vecchio e l’Arno guardano stupiti, abituati a masse di turisti, rimangono sorpresi da questo popolo variopinto che distrattamente li osserva ma sembra prestare maggiore attenzione per i container della Bartolini dove lasciare le proprie sacche; e poi via, di corsa a prendere le navette per salire alla partenza, a piazzale Michelangiolo.
Progettato e realizzato poco dopo il 1860 per celebrare Firenze capitale d’Italia, mai questo fantastico piazzale avrebbe immaginato di essere invaso pacificamente da 10.000 podisti di 63 nazioni diverse. Una folla piena di quelli che . Quelli che avevano il cappello di babbo natale (from Napoli con amore), quelli che correvano scalzi, senza scarpe e neanche calze, quelli che fotografavano tutto per tutto il percorso, quello che spingeva il passeggino con due piccoli gemelli addormentati, quelli che spingevano la carrozzella di una giovane ragazza, quello con la bandiera del Napoli, quello con il corpicapo indiano di piume, quello con 50 botticini di integratori, quelli con il nome sulla maglietta, quei fiorentini che la Juve l’avrebbero …. !!
Sono proprio tanti diecimila podisti, pronti e via, allo sparo della partenza (posticipata alle 9.20 per motivi televisivi) sarei anche pronto a scattare ma passano almeno 5 minuti prima che possa iniziare a correre. E poi giù in discesa verso Firenze; in barba ad ogni tabella, almeno per i primi dieci chilometri è impossibile dettare il ritmo, ci si adegua a quello che la fiumana di persone ha deciso di adottare; il primo ristoro al quinto chilometro è inavvicinabile, lo saltiamo, puntando sul successivo. Siamo sui 5.30 al chilometro e ci va decisamente bene, era più o meno quanto avevamo preventivato.
Si ripassa di fronte al Ponte Vecchio, costeggiando il centro storico e via fino allo stadio per tagliare immediatamente dopo il 21 km, la metà maratona. Siamo sotto le due ore, bene così procediamo ! Ancora 7-8 km e siamo in pieno centro, prima piazza San Marco poi Piazza Repubblica, il pubblico genera entusiasmo e energia, avanti così !
Si passa il giro fatidico della boa dei 30 km, come mi piace dire spesso, adesso inizia la vera gara. Mi viene sempre in mente una dichiarazione di Bordin dopo il suo ritorno dilettantistico alla maratona a Torino nella primavera 2008 : Sono rimasto veramente sorpreso, correndo per la prima volta nelle retrovie, del grande entusiasmo che si vive nella fase inziale della maratona da parte di tutti i partecipanti, e che dopo il trentesimo chilometro si trasforma improvvisamente; i podisti rallentano e si fermano, sempre di più, sempre di più, e il vociare allegro lascia spazio al silenzio della fatica. E aggiungo io, ad una fatica sorretta solo da una grande passione.
Quando arrivo al 35simo chilometro il pensiero corre al mio amico Vittorio, che per un infortunio al tallone si sta guardando la gara comodamente seduto di fronte alla TV, non è che è andata meglio a lui ? Improvvisamente perdo il controllo della mia mente, mi arriva prepotente una domanda, ma perchè non ritirarsi e abbandonarsi al riposo delle membra e della testa ? Poi ripercorro tutta la fatica già sopportata per venire fin qua : le due mezze maratone con addizione di 10 km prima della partenza, la Milano-Pavia di 33 km, e solo la scorsa domenica, la mezza di Strambino. Non, non si molla, mai – avanti tutta !
Superati gli ostacoli mentali, affronto i problemi fisici, e piano piano mi avvicino al traguardo, prima Piazza della Signoria, poi finalmente l’ultimo chilometro, ecco il gonfiabile dell’arrivo, E’ FINITA !
Ok, a molti il tempo di 4h21′ non sembrerà esattamente eroico, ma a me dà l’impressione di un grande successo, coronamento di tre mesi di allenamento e sforzi, e quindi medaglia al collo con orgoglio e via, si torna a casa.