Giovanna Epis e Giovanni Grano campioni italiani di Maratona a Reggio Emilia
Risultati significativi nei Campionati italiani di Maratona, a Reggio Emilia. Tra le donne conquista il successo Giovanna Epis che firma il record personale in 2h28’03”. La 32enne veneziana dei Carabinieri festeggia un progresso di oltre un minuto e la conferma dello standard di iscrizione per le prossime Olimpiadi di Tokyo (2h29:30) già ottenuto nella scorsa stagione (2h29:11 nell’aprile 2019 a Rotterdam). È il suo primo tricolore della carriera, al termine di una prova condotta con notevole regolarità, per ribadire il bel momento di forma dopo essere stata la migliore delle italiane due mesi fa nei Mondiali di mezza maratona a Gdynia, in Polonia, anche in quel caso con un personal best (1h11:14). Completano il podio della rassegna nazionale sui 42,195 chilometri l’ex campionessa europea Anna Incerti (Fiamme Azzurre, 2h35:40) e Catherine Bertone (Atl. Sandro Calvesi, 2h39:39).
Il nuovo campione italiano al maschile è Giovanni Grano (Nuova Atl. Isernia), trentenne molisano che a sua volta celebra il primo titolo e un ampio miglioramento in 2h14:31 togliendo un minuto e mezzo al proprio limite. Nella seconda metà della gara riesce a staccare nettamente gli altri italiani, ma alle sue spalle crescono anche il siciliano Alessio Terrasi (Gp Parco Alpi Apuane, 2h17:41) e Salvatore Gambino (Dk Runners Milano, 2h18:08) in una mattinata fredda ma soleggiata, sulle strade di un percorso scorrevole con quattro giri nella zona industriale della città. Primo posto finale al burundese Olivier Irabaruta (Us Quercia Trentingrana Rovereto) in 2h12:41 nei confronti del connazionale Onesphore Nzikwinkunda (Atl. Casone Noceto, 2h14:18). La svedese Charlotta Fougberg è invece seconda al femminile in 2h28:55 dopo aver condotto fino al 28° km, terza la ruandese Clementine Mukandanga (Atl. Virtus Lucca, 2h32:24). Al via 110 partecipanti in un’edizione insolita della manifestazione tricolore, dedicata agli atleti d’élite e senza pubblico, nel rispetto degli attuali protocolli federali.
EPIS: “OBIETTIVO CENTRATO” – “Era un crono che volevo – le parole di Giovanna Epis all’arrivo – e che cercavo da tanto tempo. Non avevo in programma di essere qui, ma ho deciso di provarci dopo l’impegnativa gara ai Mondiali di mezza e una decina di giorni di stop, con una preparazione più breve del solito, in cui però ho svolto i miei migliori lavori di sempre. L’incognita era quindi sulla tenuta nel finale. Mi sono detta che era un’occasione da non sprecare: sono passata in testa poco prima del trentesimo chilometro, ho avuto una crisi quando ne mancavano quattro, ma ho stretto i denti su un tracciato veloce e con temperatura ideale. Ho corso basandomi molto sulle sensazioni e ascoltando me stessa, senza lepri ufficiali, però non ero preoccupata perché nell’ultimo periodo ho affrontato da sola gli allenamenti lunghi. Sapevo di valere una prestazione del genere e devo ringraziare Giorgio Rondelli, il mio coach. Un’emozione grande, ora voglio andare alle Olimpiadi per divertirmi e cercare di essere protagonista”.
La veneta che vive a Legnano, nell’hinterland milanese, riscatta anche la delusione vissuta l’anno scorso ai Mondiali per il ritiro nel gran caldo di Doha. E riprende l’escalation dopo essersi sempre migliorata in tutte le sette maratone disputate fino a quel momento. Una prova di maturità in una gara portata avanti a ritmo costante, senza strafare ma con la consapevolezza dei propri mezzi, superando in progressione la svedese Fougberg che l’aveva preceduta nella mezza iridata di quasi un minuto (a Gdynia la scandinava 18esima in 1h10:19, l’azzurra 36esima a cinquantacinque secondi).
LA PRIMA DI GRANO – Era già cresciuto quest’anno nella mezza maratona, con il sesto posto tricolore di Verona in febbraio con 1h04:06, e adesso Giovanni Grano va doppiamente a segno. Il molisano di Bojano (Campobasso) può gioire per il suo primo titolo nazionale, oltre che per il crono che ritocca sensibilmente il proprio limite dell’ottobre 2019 a Francoforte (2h16:02). “Non gareggiavo da quella mezza – esulta – e già esserci è stato un successo, concludere la giornata col personale e il tricolore è il massimo”. Vive da quattro anni in Svizzera, dove si è trasferito per il dottorato ed è ricercatore di informatica all’università di Zurigo: “Lavoro a tempo pieno, ma con orari abbastanza flessibili e riesco ad allenarmi serenamente, pur senza doppiare nell’arco della giornata”. Segue da sempre i programmi di Luciano Di Pardo, stesso tecnico dell’abruzzese Daniele D’Onofrio che ha debuttato in maratona domenica scorsa a Valencia in 2h15:40 e quindi il campione italiano si aggiudica anche il derby a distanza con l’azzurro (“C’è una sana competizione, tra amici”) dopo aver condiviso l’attività con Andrea Lalli, ex campione europeo di cross. “Era il mio giorno. Una gara che aspettavo da diversi mesi – racconta Grano – per dimostrare il salto di qualità, ma ho dovuto cambiare più volte i piani: ero andato ad allenarmi in Kenya, prima di rientrare per l’inizio della pandemia, e sono state cancellate le maratone a cui avevo pensato, ovvero Amburgo in primavera e Amsterdam in autunno. Mi sentivo bene, ho allungato e nella seconda metà ho corso da solo, perciò credo di poter migliorare ancora”.
UOMINI – Splende il sole in partenza, all’Ente Fiera di Mancasale, ma l’aria è fredda con circa due gradi di temperatura, nell’evento allestito dalla Tricolore Sport Marathon che anche nel 2021 organizzerà il campionato italiano di maratona a Reggio Emilia, per il 25esimo anniversario sul tradizionale percorso. Subito davanti un terzetto di africani: i burundesi Olivier Irabaruta e Onesphore Nzikwinkunda insieme al ruandese Jean Baptiste Simukeka. Il crono ufficioso alla mezza è di 1h05:38. Poi gli italiani che si giocano il titolo con un parziale intorno a 1h07:20 e in questo gruppo si fa notare Giovanni Grano con il piemontese Francesco Bona. Entrambi in lizza per il record personale, come il 24enne emiliano Alessandro Giacobazzi (Aeronautica) che è di poco staccato, alle spalle del marocchino Abdeljabbar Hamouch (Cs San Rocchino).
A un minuto e mezzo (1h08:45 circa) il tricolore di due anni fa Alessio Terrasi, l’azzurro della montagna montagna Xavier Chevrier appaiato a Francesco Puppi (Atl. Valle Brembana), Salvatore Gambino e Andrea Astolfi. All’ultimo giro di boa, nei quattro giri del circuito, lieve flessione per i battistrada con la coppia di atleti del Burundi in 1h47:44 dopo 34,4 chilometri. Nella lotta per il tricolore va in fuga Grano (1h49:21) che guadagna quasi un minuto e mezzo su Bona (1h50:48), poi il terzo italiano è Terrasi (1h51:56) inseguito dal quarantenne Gambino (1h52:08) e Chevrier (1h52:22), invece esce di scena Giacobazzi. Al traguardo quarto il ruandese Jean Baptiste Simukeka (Gs Orecchiella Garfagnana, 2h17:33), mentre ai piedi del podio tricolore si piazza Francesco Bona (Caivano Runners, 2h19:18), in calo nel finale, poi Andrea Astolfi (Cus Pro Patria Milano, 2h19:30) in rimonta sull’ex campione europeo della corsa in montagna Xavier Chevrier (Atl. Valli Bergamasche Leffe), 2h19:35 all’esordio in maratona.
DONNE – Nella gara femminile detta il ritmo la svedese Charlotta Fougberg, argento europeo dei 3000 siepi nel 2014, che ha già corso una maratona sotto le due ore e mezza (2h29:40) nella passata stagione a Siviglia e che transita in 1h13:45 circa a metà gara. Ma appena dietro c’è Giovanna Epis, con un passo intorno a 1h14 e quindi nettamente inferiore rispetto al primato personale. Insieme alla veneziana, la ruandese Clementine Mukandanga mentre a oltre un minuto la burundese Elvanie Nimbona. Per il podio tricolore in corsa Anna Incerti e Catherine Bertone, rispettivamente con 1h15:20 e 1h17:15 ufficiosi, invece si ferma Teresa Montrone (Alteratletica Locorotondo). Prima dell’ultimo rilevamento cronometrico, si concretizza il sorpasso: Epis ai 34,4 km in testa con 2h00:42 e quindici secondi di margine sulla svedese Fougberg (2h00:57), terza Mukandanga (2h02:00) che inizia a perdere terreno. L’azzurra viaggia ancora sul piede delle 2h28 come proiezione finale, poi Incerti (2h05:26 il parziale) e Bertone (2h08:57). Sulla linea d’arrivo, quinto posto alla burundese Elvanie Nimbona (Caivano Runners, 2h37:00). Nel campionato italiano, dopo le prime tre, Elisabetta Iavarone (Lieto Colle, 2h43:49) precede Denise Tappatà (Sef Stamura Ancona, 2h45:57) e Barbara Bani (Freezone, 2h46:58), tutte al personale.
IN TV – Una sintesi del Campionato italiano assoluto di maratona a Reggio Emilia è prevista martedì 15 dicembre su RaiSport dalle ore 22.45 alle 23.30.
Fonte Fidal