Gran Paradiso Trail, due passi in Paradiso
Seconda edizione del Gran Paradiso Trail, quella corsa sabato a Rhemes-Notre-Dames. Una seconda edizione che ha avuto un buon successo, sia di partecipazione che di consensi per i due tracciati.
Inserita come terza prova di circuito del Tour Trail Valle D’Aosta, questa gara presenta tutte le caratteristiche per diventare nel tempo un bellissimo trail-trekking nell’incredibile scenario naturale del Parco Nazionale del Gran Paradiso, parco tra i più belli al mondo.
Peccato che, a pochi giorni dal via, gli organizzatori abbiano dovuto modificare una parte del percorso di 36 chilometri, esattamente il Col de La Mentau (altezza di 2.795 m) per un buon tratto ancora pericoloso per la neve caduta durante il lungo inverno.
La scelta di modificare il percorso ha reso ancora più impegnativo il trail, aumentandone tanto la distanza, di alcuni chilometri, come anche il dislivello. Dopo il primo scollinamento al Col Entrelor, punto più alto del percorso a 3.005 m, una lunga discesa ha portato i concorrenti in Valsavaranche, quindi risalita sulla mulattiera del Col Loson, sino a Levionaz; nuovamente discesa a Degioz e risalita sulla strada reale di caccia verso l’Entrelor, per tornare infine in Valle di Rhemes. Un giro che ha visto gli atleti transitare per ben due volte sui tremila metri e correre sui sentieri di caccia di Re Vittorio Emanuele II.
Un Re che amava particolarmente questi luoghi alpini, e fece costruire le mulattiere per poter salire a cavallo verso gli appostamenti per la caccia agli stambecchi. Queste mulattiere molto larghe e accessibile a tutti, in parte anche a bikers ben allenati, sono una testimonianza storica attualmente molto frequentata dai turisti.
Il percorso corto di 23 chilometri circa, con 1.300 m di dislivello positivo, è stato un bellissimo giro ad anello, il cui il punto più alto è stato il Piano di Goletta, 2.586 m, con passaggio e ristoro al rifugio Benevolo a metà gara. Un tracciato caratterizzato da una lunga serie di tratti a sali e scendi a mezza costa, in buona parte corribile, in un ambiente unico per colore e vegetazione. Un percorso comunque sempre in sicurezza.
La bellezza di questo trail è sicuramente l’incontro con i camosci lungo i sentieri, la severità delle cime, e il bianco persistente della neve oltre i 2500 metri.
A capo dell’organizzazione del trail è Mauro Cerise, guardia forestale, particolarmente attento ai percorsi in sicurezza. Ottima la location di partenza e arrivo su un bel prato nei pressi del Foyer du Fond. Naturalmente, a rendere onore alla fatica è stato allestito un corposo pranzo post gara, allietato da un clima di grande convivialità tra tutti i presenti. I partenti sono stati 450, tra il giro lungo e quello breve. Dennis Brunod è stato il vincitore del percorso lungo, con un tempo di 5 ore, 2 min e 52 secondi; poco meno di dieci minuti dopo si è presentato al secondo posto Henri Jules Gabioud (vincitore del Tor Des Geants 2011), con Diego Vuillermoz terzo a completare il podio. Tra le donne si è imposta Sonia Glarey, la brava atleta di Cogne, che ha chiuso la gara (al settimo posto assoluto) di pochi secondi al disotto delle 6 ore, davanti a Raffaella Miravalle (che abitualmente su questi sentieri lavora come guardaparco).
I commenti a caldo dei trailer hanno confermato la durezza, ma anche la bellezza di entrambi i percorsi. Il meteo è stato clemente, poche gocce di pioggia e temperature ottimali per la gara.
Re Vittorio Emanuele II aveva scelto bene i suoi luoghi di villeggiatura!
Di Carmela Vergura