I francesi protagonisti sul Monte Casto
Dopo quattro edizioni con temperature miti e sole splendente, per la quinta edizione del Lafuma Trail del Monte Casto, il meteo ha reso la giornata veramente dura. Già la vigilia giove pluvio ha iniziato a farsi vivo, la nottata è stata contraddistinta da forti piogge e raffiche di vento, le temperature si sono abbassate tanto che la quota neve si è abbassata sui 1200 m.
Con queste condizioni, domenica mattina alle 6 l’organizzazione ha preso la decisione di accorciare il percorso, passando così dai 46 km previsti a 31 km, evitando a malincuore l’anello in Alta Val Sessera, vero gioiello paesaggistico. E’ stata privilegiata innanzitutto la sicurezza degli atleti, che hanno comunque dovuto affrontare un bel tratto nelle neve, con addirittura 15 cm di neve ai 1380 m del Bocchetto Sessera.
Nei giorni precedenti la gara i pronostici sulla lunga distanza si dividevano fra Enzo Mersi, che aveva stupito l’anno scorso vincendo il suo primo trail lungo e il meglio dei trailers italiani. Un parterre veramente notevole, che comprendeva Giuliano Cavallo, dominatore della stagione, i bergamaschi Matteo Ghezzi e Marco Zanchi, il veneto Loris Fanton, l’altotesino Ulrich Gross (vincitore del Tor des Geants), l’italo argentino Pablo Barnes e il piemontese Daniele Fornoni.
Ma sin dalle prime battute il francese Alexandre Daum ha fatto capire che quest’anno era tornato a correre ad Andorno Micca per recitare un ruolo da protagonista. Il biellese Enzo Mersi lo metteva un po’ in difficoltà in salita, ma nei tratti in discesa Daum volava letteralmente. All’ultimo ristoro di Selve Marcone erano solo venti i secondi fra i due contendenti e saranno gli stessi secondi che li separeranno all’arrivo. Alexandre Daum concludeva la sua battaglia con il fango e l’acqua che scorreva da ogni angolo, in 2h36’47” contro le 2h37’17” del biellese, sul terzo gradino del podio saliva l’inossidabile Daniele Fornoni (2h43’39”) che precedeva campioni quali Giuliano Cavallo e Loris Fanton.
In campo femminile l’italo argentina Virginia Oliveri si è resa protagonista di una prova tutta in rimonta, nei tratti in discesa la nazionale di trail running è stata autrice di una prova fantastica, creando un gap notevole e tagliando così il traguardo nell’ottimo tempo di 3h08’59” (27a assoluta), davanti alla francese Corinne Favre (3h14’12”), che aveva avuto una vigilia di gara travagliata a causa di problemi di salute. In 3h16’09” chiudeva al terzo posto la bergamasca Cinzia Bertasa, protagonista della stagione trail, seguita da Francesca Canepa e Sonia Glarey.
Nella 21k sono ancora i transalpini ha dettar legge, Jerome Bosch ha letteralmente dominato la prova, si è imposto in 1h37’20”, lasciando a più di 7’ il biellese Silvio Balzaretti, sul terzo gradino del podio altri due biellesi, Luca Finotello e Enzo Passare giunti per mano in 1h48’10”.
Più serrata invece la lotta in campo femminile, dove si è imposta Marina Plavan in 2h06’11”, davanti a Rosanna Matté (2h07’54”) e Valeria Bruna (2h08’08”).
La giornata si concludeva con una vera e propria festa di fine stagione, con pasta party e birra a fiumi come vuole il vero spirito trail!
Questa gara faceva parte del Challenge nazionale Spirito Trail, che prevedeva quattro prove (Traversata dei Colli Euganei, Lavaredo Ultra Trail e Antico Troi degli Sciamani). Dopo queste prove molto impegnative risultavano vincitori i bergamaschi Cinzia Bertasa e Marco Zanchi. (Maurizio Scilla)
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