Il buon maratoneta si vede sulla distanza
Un buon maratoneta si riconosce sulla distanza. E uno che a 49 anni, vent’anni dopo la sua vittoria alle olimpiadi, torna in strada, si mette in gioco e gareggia con gli altri, dà una grande lezione di maratona a tutti. E’ Gelindo Bordin, il primo a tagliare il traguardo a Seul nel 1988, con all’attivo altri tre ori, uno dei quali ai campionati europei di Spalato del 1990.
A Bordin è stato assegnato questa mattina, nel corso dell’ultima conferenza stampa prima della gara, il premio Valerio Arri (intitolato al primo vincitore della maratona di Torino nel 1919), assegnato in passato ad alcuni dei nomi più importanti dell’atletica italiana. Una volta – ci ha scherzato Bordin – mi premiavano dopo le gare, adesso lo fanno prima.
E’ questo lo spirito giusto, ha sottolineato il patron della Turin Marathon Luigi Chiabrera. In Piemonte, ha detto, siamo ancora indietro, questo sport non ha ancora abbastanza presa. Ci vogliono tante iniziative per arrivare a toccare le corde dei piemontesi e trascinarli in strada: quelli che non corrono una maratona almeno una volta all’anno commettono un errore grave. Noi dobbiamo aiutarli a capire. Alla gara quest’anno sono iscritti circa 2300 atleti, mille in più rispetto all’anno scorso. Ma sono numeri ancora limitati, bisogna crescere. In questo le elezioni hanno remato contro, spiega Chiabrera. Molte sono le disdette piovute in questi giorni da ogni regione di Italia.
Intanto gli atleti, chiuse le iscrizioni, si concentrano sulla gara. Pronto allo scatto è già il keniano Stephen Kibiwot Kipkoech, vincitore della Turin Marathon nel 2006. Dopo due anni difficili, ha spiegato, ha scelto di tornare a misurarsi con la città in cui ha esordito con un risultato tanto brillante. Pronto anche Francesco Bennici, secondo alla Turin Marathon del 2005. Ho lavorato benissimo in questi due mesi, ha assicurato, e sono all’altezza di allora. Concentrata sulla partenza è anche Vincenza Sicari, 29 anni, prima alla maratona di Firenze del 2007 e giunta seconda quest’anno alla Roma-Ostia. Stavo già bene a Roma, ma sto ancora meglio.
Ma tra i top runner presentati questa mattina, ce n’è un altro che, come Bordin, ha parecchio da insegnare in fatto di disciplina da maratoneta: è Andrea Cionna, quarantenne non vedente. Già bronzo alle paralimpiadi di Atene 2004, e detentore del record mondiale sulla distanza della maratona con 2 ore, 31 minuti e 59 secondi, corre con una guida, che gli indica la strada. Il suo polso viene legato con un laccetto elastico a quello della guida, e i due corrono perfettamente allineati e sincronizzati. In questa gara le guide saranno due e si daranno il cambio a metà percorso. Non è difficile trovare una guida per la gara, ha spiegato Cionna questa mattina. La difficolta maggiore è trovare qualcuno che venga ad allenarsi con te 11 o 12 volte alla settimana.
— Fabio De Ponte