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Intervista a Giovanni Gualdi, nuovo campione italiano di maratona


Giovanni Gualdi, 32 anni atleta in forze alle Fiamme Gialle, il 13 novembre 2011 ha realizzato un sogno. Alla Turin Marathon 2011 è transitato sotto il traguardo come primo italiano, conquistando il titolo di Campione Italiano Maratona. Un successo di prestigio, che non ha però cambiato la mentalità di un atleta e ragazzo semplice come Giovanni. Non si definisce un atleta di primissimo livello, ma a Torino ha compiuto un’impresa, sovvertendo i pronostici e correndo una grande gara. Ora si deve godere il titolo, dare continuità alle sue prestazioni e cercare di realizzare il sogno più grande…quello della partecipazione olimpica. In esclusiva per Running Passion, Giovanni Gualdi ci racconta le sensazioni da campione italiano di maratona e i progetti per il futuro.

Giovanni, cosa si prova ad essere campione italiano di maratona? Essere Campione Italiano di Maratona è una grande soddisfazione, soprattutto per un atleta come me che non aveva mai vinto un titolo italiano nella categoria assoluta,è l’avverarsi di uno dei sogni che ogni atleta ha nel cassetto. Sul rettilineo di arrivo mi sono gustato l‘abbraccio del pubblico di Torino e mi sono passati davanti i momenti difficili di questa annata. Pensandoci ora mi rendo conto di aver fatto una bella gara e di aver rilanciato la mia carriera di atleta.

Raccontiamo un po’ la tua storia: come nasce la passione per la corsa e gli esordi. Ho cominciato a correre nel lontano 1988 , avevo 9 anni,spinto da mia mamma ad abbandonare il calcio dove facevo panchina per avvicinarmi ad uno sport come l‘atletica individuale. Nelle categorie giovanili ho cominciato ad emergere da allievo dove ho cominciato a ottenere risultati di discreto livello,via via passavano gli anni anni con lo stimolo dei risultati ho messo al centro delle mia vita, la corsa.

Nel 2002 vengo arruolato nelle Fiamme Gialle dove purtroppo per problemi ai tendini conduco una carriera con risultati altalenanti,alternando convocazioni nella nazionale di cross per partecipare a mondiali ed europei a periodi di lungo stop..Ho al mio attivo 3 operazioni ai tendini (2004-2008-2010)con una media di 6 mesi di stop per infortunio.

Come avevi preparato la Turin Marathon? Ho preparato questa Maratona partendo a Luglio con la preparazione dopo aver passato i primi 6 mesi dell’anno a fare riabilitazione per l’operazione fatta il 25 gennaio al tendine di achille destro,con l’aiuto del mio Amico/Allenatore/compagno di allenamento Migidio Bourifa mi sono allenato al meglio e senza dolori per puntare ad una buona prestazione cronometrica e soprattutto al titolo italiano.

Hai corso esattamente come ti eri prefissato? La gara non è andata proprio come volevo perché avevo previsto un passaggio più veloce alla mezza maratona ma per le mie gambe non era giornata nella prima parte ed ho dovuto farmi staccare dal treno di Migidio ,poi nella parte dopo il 28° km ho cominciato ad avere ottime sensazioni e ho per prima staccato i miei avversari con cui avevo fatto corsa di gruppo per poi riprendere Migidio al 39° km e involarmi verso il traguardo.

Ora sei un punto di riferimento per la maratona italiana. Io sono un atleta di medio livello che ha avuto la forza al momento giusto di vincere il Titolo Italiano e ora questo mi deve servire da stimolo per migliorare il mio personale, portandolo il più vicino possibile alle medie dei tempi internazionali, allora si che potrò dire di essere un punto di riferimento per la maratona italiana.

Progetti futuri? Questo titolo mi servirà da stimolo per affrontare la futura preparazione per la maratona in primavera, dove vorrei puntare a stare sotto al limite di 2 ore 11’ 30” imposto dalla federazione per andare alle olimpiadi.

Dediche speciali? La prima dedica và alla mia famiglia,MIA MOGLIE ALICE e MIA FIGLIA AURORA..poi ai miei genitori e ai MIEI AMICI.

Questo Titolo non sarebbe stato possibile senza il supporto delle Fiamme Gialle che mi permettono di fare l’atleta a tempo pieno.

Un ringraziamento speciale và al mio AMICO e ALLENATORE Migidio Bourifa che ha saputo darmi una mano nel momento più difficile della mia carriera,dandomi consigli e facendomi credere nelle mie possibilità,lui si che è un punto di riferimento per l’atletica italiana,io devo reputarmi fortunato ad averlo come Allenatore e soprattutto come Amico.

Marco Ceste