Intervista a Valeria Straneo di Matteo Simone
Valeria Straneo (Laguna Running), dal 2018 allenata da Stefano Baldini, nel 2012 stabilisce le migliori prestazioni italiane in mezza maratona e maratona: il 26 febbraio chiude la Roma-Ostia in 1h07’46, valida anche come Campionato Italiano assoluto e il 15 aprile chiude maratona di Rotterdam in 2h23’44.
Ha partecipato a due Olimpiadi in maratona: 7^ classificata nel 2012 a Londra in 2h25’27” e 13^ nel 2016 all’età di 40 anni, a Rio dei Janeiro 2h29’44 e sta cercando di fare il minimo per partecipare alle prossime Olimpiadi di Tokyo. Il prossimo 6 dicembre parteciperà alla maratona solo élite per cercare di fare il minimo e cioè sotto le 2h30’, ha 44 anni ma nulla le impedisce di trasformare il suo sogno in realtà continuando ad allenarsi seriamente e duramente e ottenendo ancora risultati prestigiosi come nella mezza maratona agli ultimi campionati mondiali del 17 ottobre 2020 a Gdynia in Polonia in 1h11”39’.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Valeria attraverso risposte ad alcune mie domande.
Cosa toglie e cosa dà lo sport? “Per me che comunque lo faccio come professione, toglie sicuramente tempo ad altre cose ma come un lavoro normale che comunque adoro. Mi dà molto di più rispetto a quello che toglie, perché ovviamente è la mia grande passione e mi dà tantissime soddisfazioni, mi dà anche la carica per affrontare meglio le giornate, perché comunque per me lo sport, nonostante che sia un lavoro, è una valvola di sfogo molto grande e lo farei a prescindere”.
Bella questa interessante testimonianza, Valeria spiega cosa spinge a fare sport nonostante tolga il tempo per farne altre, nella vita bisogna fare scelte e lo sport è un’ottima scelta, un orto importante da coltivare nel suo caso è diventato un lavoro avendo scoperto di essere un talento e la possibilità di allenarsi ottenendo risultati prestigiosi a livello nazionale e internazionale oltre ai tantissimi benefici che ottengono tanti come lo sfogo, la carica, insomma tanti benefici.
Quali sono i tuoi allenamenti più importanti e decisivi? “I miei allenamenti più importanti e decisivi sono i lunghi. Sono maratoneta per cui è assolutamente fondamentale che io faccia i lunghissimi dai 30 ai 40km, ovviamente si parte sempre con un po’ meno di chilometri, per esempio se devo iniziare la preparazione parto da 25km poi 32, 35 e arrivo fino a 40km. Anche i medi o le ripetute lunghe, quindi 3.000, 4.000 e 5.000, che patisco tantissimo però ti danno il ritmo gara e quindi assolutamente fondamentali”.
Per diventare un forte maratoneta ed eccellere a livello nazionale e internazionale bisogna simulare il più possibile la gara, bisogna adattarsi gradualmente alla fatica, e i migliori allenamenti sono quelli di lunga durata, quasi quanto la maratona, per capire fino a che punto ci si può spingere, cosa si incontra dopo un certo chilometraggio, come affrontare le crisi che arrivano ma sappiamo che bisogna aspettarle, accettarle e saperle gestire. Inoltre le ripetute lunghe è un altro lungo e duro allenamento che ottiene i risultati in gara, si tratta di ripetute di più chilometri a ritmi sostenuti per abituare la gamba a faticare e persistere nella fatica, nello sforzo a una certa velocità.
Ora quali sono i tuoi obiettivi? “I miei obiettivi adesso al breve sono la maratona di Valencia il 6 dicembre che è un po’ particolare in quanto è solo per atleti élite, non c’è la ‘mass race’, per cui anche il percorso sarà leggermente diverso dal solito cercherò di correr sotto le 2h30’ perché vorrei fare il minimo per le olimpiadi di Tokyo, quindi appunto un obiettivo in grande in tutti i sensi è far la mia 3^ olimpiade il prossimo anno”.
Un obiettivo molto sfidante per Valeria ma fattibile se continua a far bene, ad allenarsi duramente e a gareggiare al meglio delle sue possibilità. Ha dimostrato in passato più volte di avere i numeri giusti e le carte in regola per poterlo fare correndo mezze maratone a tempi eccellenti sotto 1h10’ la mezza maratona e sotto le 2h25’ la maratona ora si tratta di fare ancora uno sforzo avendo dalla parte sua la tantissima esperienza e l’abitudine e adattamento alla fatica e alle prove dure, avendo partecipato già ad altre 2 olimpiadi e a campionati mondiali e gare internazionali come la maratona di New York, ha davvero una chance da giocarsi.
Cosa consigli a chi predilige il divano? “Consiglio appunto di farsi forza, cercare appunto di forzarsi per i primi minuti perché sono quelli più difficili perché una volta che si comincia a fare sport, a camminare, nuotare, a uscire, dopo aver fatto attività fisica si sta veramente benissimo, è una sensazione impagabile, e bisognerebbe provare, perché poi ci si assuefa e non si può fare a meno di muoversi perché il corpo sta veramente meglio se è in movimento”.
Questi sono i messaggi che dovrebbero trasmettere in TV, sui social, in radio, su giornali e riviste e non messaggi allarmanti e di paura. Valeria ha dimostrato che con l’impegno, la costanza, la fiducia, la pazienza si possono ottenere grandi risultati, basta provare, crederci e insistere e poi i benefici sono tantissimi, certo per lei lo sport è diventato un lavoro redditizio e nemmeno se lo sarebbe aspettato, ma per tutti lo sport fa bene e crea benessere e benefici, diffondiamo queste notizie positive di resilienza.
Come stai affrontando, gestendo, superando il periodo COVID 19? “Diciamo che adesso come adesso a me non ha cambiato molto la vita perché comunque riesco a fare i miei allenamenti tutti i giorni, spostarmi di una decina di km perché di solito i luoghi dove vado a correre non è sotto casa, ma appunto devo fare brevi tragitti. E’ stato un casino quando ci hanno tappati dentro gli spostamenti erano molto più difficili, adesso non mi sto quasi accorgendo di essere in lockdown anche perché non esco fuori la sera non frequento bar o ristoranti, sono troppo stanca la sera vado a dormire, non mi sta pesando, la cosa che mi pesa adesso è che dovrò andare in Spagna e dovrò fare un tampone nelle 72 ore, ti dico che è un casino tremendo trovare un laboratorio che ti garantisca il risultato in 72 ore, ho telefonato ad alcuni laboratori e te lo danno dopo 6-8 giorni che è tantissimo, questo è il problema più grosso, gli spostamenti lunghi non la quotidianità e speriamo che vada tutto bene perché altrimenti non so come farò a raggiungere la Spagna, senza appunto il tampone fatto nelle 72 ore, io sono ottimista, ce la faremo”.
Purtroppo bisogna starci alle regole che consigliano e impongono di rispettare ma c’è sempre una soluzione e si si organizza per fare tutto anche mentalmente, soprattutto per chi fa sport come una maratona ad altissimi livelli non ha paura di nessun muro od ostacolo, si cerca sempre di risolvere tutto ed essere fiduciosi e ottimisti.
Quali sono le tue consapevolezze ora? “Ho consapevolezza riguardo allo sport di essere alla fine della mia carriera e quindi voglio cercare di dare il massimo in questi ultimi appuntamenti che mi trovo a poter fare quindi la maratona di Valentia sperando di fare poi le olimpiadi anche la consapevolezza che è tutto molto campato per aria, puoi programmare quanto vuoi ma la natura ha il sopravvento e bisogna cambiare i piani”.
Valeria è consapevole di dove e come è partita nella sua carriera di maratoneta e ora ancora si esprime ad altissimi livelli, è un riferimento per tanti altri atleti ed è ancora in grado di poter indossare una maglia azzurra per cercare di rappresentare l’Italia al meglio come ha sempre fatto. Ora tutto è mirato nelle sue prossime gare importanti imminenti e nei prossimi giochi olimpici, grandi momenti per Valeria.
Cosa intravedi per il fine carriera, restare nel mondo dello sport? “Spero di rimanere sempre nel mondo dello sport, magari diventando allenatrice visto che nella mia città non ci sono molti allenatori, soprattutto per gli amatori e sono in tanti a chiedermi se sono disponibile per allenarli!”.
Forse è presto, meglio stare focalizzati sulle prossime Olimpiadi.
Cosa consigli alle bambine e alle istruttrici in questo periodo di pandemia? “Consiglio alle bambine e anche a chi deve insegnare in questo periodo assolutamente di non abbattersi e continuare comunque nel rispetto delle regole, di allenarsi e di trovare modi alternativi anche di allenarsi. Per esempio mia figlia fa ginnastica artistica, ovviamente non può andare in palestra per cui fanno lezioni online dove sono tutti insieme e fa esercizi in casa, ovvio che non ha attrezzi non ha nulla però fanno più di 1 ora di ginnastica alternativa nel rispetto delle regole, si può, e non bisogna perdersi d’animo perché poi riaprirà tutto e quindi non dobbiamo trovarci impreparati”.
Concordo in questo periodo gli adulti sono di riferimento per i più piccoli che devono continuare a giocare, divertirsi, studiare e fare sport in un modo diverso, in un modo adattato e con il sostegno, la fiducia, la flessibilità e la resilienza di insegnanti, istruttrici, educatori.
Quali sensazioni sperimenti in maratona? “Le sensazioni sono diverse: concentrazione massima, perché io sono molto distratta ma quando sono in gara penso solo a quello e sono molto focalizzata sulle sensazioni, su quello che il mio corpo mi dice sto molto attenta a prendere i ristori a stare dentro la gara al 100%, sensazioni anche di fatica estrema. 42km sono lunghi non sempre va tutto liscio, so sempre di dover far fronte poi appunto a periodi bui dove davvero mi ci vuole tantissima concentrazione, questa è una consapevolezza assoluta che ho, e quindi a volte le sensazioni appunto non sono belle, la sensazione invece bellissima di tagliare traguardo se la gara è andata bene come ti aspettavi la gioia è immensa se è andata bene, comunque una gioia essere arrivata in fondo e quindi sono davvero diverse le sensazioni sia positive che negative”.
L’atleta attraversa tanti periodi e fasi, di allenamento e di gare, attraversa sensazioni ed emozioni varie e difficili ma bisogna sapersi organizzare e presentarsi pronti, efficienti, efficaci, sicuri al momento della gara importante che quando si tratta una maratona può riservare brutti scherzi, quindi coraggio con la consapevolezza che non è la prima volta, si è saputo gestire tante situazioni, tante volte e questa volta si farà bene come le atre volte con aspettative positive e fidandosi delle proprie risorse, capacitò, qualità, caratteristiche già messe in campo altre volte in modo efficiente.
Cosa consigli ad atleti e allenatori per affrontare le competizioni serenamente? “Non saprei perché tutti siamo diversi, non sono per niente ansiosa me la vivo bene non come assolutamente devo arrivare a fare il risultato, la prendo un po’ più distacco e divertimento, non con leggerezza, perché comunque appunto essendo anche il mio lavoro sono pienamente consapevole che è importante e che non è solo divertimento però mi dico sempre che se va male non muore nessuno, è atteggiamento distaccato, non è una questione di vita o di morte, è una gioia se riesci a raggiungere obiettivi, per cui secondo me l’allenatore non deve creare pressioni su una gara, deve cercare di stemperare l’attenzione e far divertire i ragazzi, perché secondo me è fondamentale che comunque una persona si diverta nel far sport e nel fare competizioni che non veda solo un obbligo per andare forte, non sempre si riesce a dare il massimo purtroppo però non ci deve essere secondo me pressione, e non si deve pensare che se la gara va male ci buttiamo dal ponte, contestualizzarla appunto in un contesto più di gioco, di svago, non come appunto una questione vitale”.
Ringrazio tantissimo Valeria per la sua cortesia e disponibilità e le auguro buon proseguimento di giornate, lavoro, sport e vita.
Nel libro “Lo sport delle donne” riporto un’intervista a Valeria Straneo.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=425&controller=product
Di Matteo SIMONE
http://www.psicologiadellosport.net