Ivrea-Mombarone: Tommaso Vaccina e Nicole Peretti conquistano la 35a edizione, in 350 al traguardo
La terza domenica di settembre si rinnova un rito più che una gara, la salita alla Colma del Mombarone a quota 2371 metri, partendo dalla centralissima piazza Ottinetti di Ivrea quota 220 metri. 20 i chilometri da percorrere e 2100 i metri di dislivello, ma questi sono puri dati statistici. In realtà per la gente Eporediese e Canavesana questa è una vera festa della montagna, una tradizione che si rinnova dal 1977 e che prescinde dal risvolto puramente agonistico della contesa. Contesa, quella odierna organizzata magistralmente dagli Amici del Mombarone, a cui hanno risposto in tanti, nonostante la meteo non bella e qualche comunicato della FIDAL, che dichiarava annullata la gara, mentre in realtà era solo approvata FSA, cioè era una skyrace.
E questa cosa non ha sicuramente spaventato il vincitore di giornata, quel Tommaso Vaccina, classe 1980 in forza all’Athletic Terni, che negli ultimi due anni si stà imponendo come scalatore di razza, a dispetto della sua origine pavese che certo non lo agevola per le gare di montagna. Protagonista della prima prova di Campionato Italiano, dove arrivò 5° a Domodossola e protagonista suo malgrado di una polemica con il selezionatore della Nazionale Italiana, che non lo convocò come prima riserva, vista la defezione di Marco De Gasperi il mercoledì prima del Campionato Europeo. Felice per la vittoria di oggi, in questa gara che era una scoperta anche per lui, ha confermato di voler mettere una pietra sopra quest’episodio e ha espresso la volontà per la prossima stagione, di affrontare le due prove di sola salita con l’obbiettivo di strappare sul campo una convocazione per i Campionati Mondiali che l’anno prossimo saranno nella versione di sola salita. Oggi i favori del pronostico erano per lui, per Enzo Mersi poi arrivato ottimo terzo, per Damiano Lenzi e Jean Pellissier. Questi ultimi due si sono ritirati nella zona intermedia di gara, a San Giacomo quota 1300 metri, complice una partenza troppo decisa per Lenzi abbinata ad un incidente automobilistico il sabato che l’ha un po’ scombussolato e i tanti acciacchi che stanno perseguitando Jean Pellissier, recordman della gara in 1h57’18”. Vaccina ad un certo punto fa il vuoto, poi nel finale rallenta un po’ favorendo il recupero degli inseguitori e chiude vittorioso con il gran tempo di 2h01’50”. Secondo posto per la sorpresa di giornata, Pietro Pellegrini di Bergamo, vincitore dell’ultimo Kima Skyrace in Valmasino, che in 2h03’35” stacca sul finale il Enzo Mersi, ottimo terzo in 2h04’16” che realizza comunque un buon tempo e un grande podio, nonostante un infortunio tendineo negli ultimi 20 giorni. Nonostante la giovane età e la sua prima partecipazione, non è una sorpresa il 4° posto di Marco Moletto in 2h07’37”, visti i risultati nelle gare di sola salita della stagione. Per Francesco Bianco un 2h08’57” che gli vale un 5° posto, mentre Silvio Balzaretti finisce 6° in 2h10’34”, Erik Benedetto 7° in 2h11’04”, Luigi Cocito 8° in 2h13’34”, Andrea Basolo 9° in 2h16’04” e Mirko Bertino 10° in 2h17’32”.
Nella gara femminile l’impresa la compie Nicole Peretti del Canavese 2005. Una lunga stagione di successi nelle gare locali non le hanno tarpato le ali nelle due prove settembrine di livello, sia per i dislivelli di gara che per la partecipazione delle avversarie. All’inizio di settembre si era imposta nell’Aosta-Becca di Nona con un finale trilling con Enrica Perico. Qui la storia si ripete, ma con un bel margine. In testa fin dall’inizio, con un forcing continuo ha scavato un bel solco sulla diretta inseguitrice, chiudendo anche in freschezza con il secondo tempo di sempre 2h27’46”, una prestazione che se fosse stata fatta sul tradizionale percorso, ora variato a causa di frane sul sentiero, penso le avrebbe consentito di superare il record della francese Corinne favre di 2h26’22”. La controprova ovviamente non c’è, ma per lei vale lo stesso discorso fatto per Vaccina. La speranza è di vederla la prossima stagione nelle grandi prove nazionali di sola salita, in un confronto con le atlete della nazionale; confronto dal quale potrebbe avere grandi soddisfazioni e perché no, anche meritarsi una convocazione in maglia azzurra, una nazionale che per inciso ha vinto gli ultimi 2 campionati mondiali di specialità. Una sfortunata Enrica Perico, che nel finale dopo una caduta si è dovuta far applicare 3 punti di sutura ad un labbro, chiude con un grande secondo posto in 2h31’, in una gara un po’ stregata per lei, dopo la vittoria ex-equo del 2010. Chiude il podio una sempre positiva Christiane Nex in 2h42’01, con Barbara Cravello quarta in 2h45’47 e Marina Plavan quinta in 2h49’55.
In allegato alcune foto e a breve la classifica completa dei 350 concorrenti.