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Il keniano Samuel Ndungu vince la Lake Biwa Marathon, Giappone. Ruggero Pertile 12º

Si è corsa domenica in Giappone l’edizione 2012 della Lake Biwa Marathon di Otsu. Una gara caratterizzata dal maltempo, con temperature non superiori ai 5 gradi e pioggia e vento a rendere le cose ancora più complicate agli atleti. Una 42 chilometri comunque sempre molto affascinante, soprattutto per la sua storia e per essere una gara già antica.

La vittoria è andata al keniano Samuel Ndungu con il crono di 2h07’04, non male considerando le condizioni atmosferiche e che il runner era al debutto sulla distanza. L’atkleta del Kenia ha approfittato del calo, prima del ritiro, accusato dai due favoriti, il connazionale Nicholas Manza e l’etiope Bekele Daba, che hanno pagato le conseguenze di alcuni tratti di gara troppo tirati e la mancanza di gioco di squadra quando erano in testa.

Al secondo posto il polacco Henryk Szost con 2h07’39 e terzo il marocchino Abdellah Taghrrafet con 2h08’37.

Si è piazzato 12° Ruggero Pertile, con il crono di 2h10’06. L’atleta dell’Assindustria Padova sperava in una prestazione cronometrica migliore, magari a sfiorare se non migliorare il primato personale di 2h09’53, comunque non lontanissimo. Le conidzioni meteo non hanno certo aiutato e infatti  Ho avuto un momento di flessione subito dopo il venticinquesimo chilometro – ha dichiarato Pertile a fine gara – quando la corsa si è accesa sotto la spinta di Daba e Manza. In quel momento ho perso il contato con il gruppo di giapponesi che si giocavano la qualificazione per Londra e ho dovuto proseguire da solo. Mi sono trovato contro vento, con la pioggia un po’ più forte del solito, mentre davanti quel gruppetto si è organizzato per andare all’inseguimento di quelli che avevano seguito i favoriti. Forse un po’ più di concentrazione in quella fase mi avrebbe consentito di correre e arrivare con quei giapponesi che hanno corso fra le 2h08’44 e le 2h09’16. In questo momento la mia condizione era sicuramente buona, ma non sono al top, come vorrò essere per Londra. Oggi ho capito, però, che a ritmi intorno a 3’ km posso correre e ai Giochi Olimpici ne farò tesoro per interpretare al meglio la gara e  andare alla ricerca di un piazzamento da finalista, come a Daegu.

Marco Ceste