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La medaglia della Maratona di Roma 2011


Come ogni evento di importanza e risonanza internazionale, anche la Maratona di Roma del prossimo 20 marzo 2011 avrà il suo simbolo, che porta una firma prestigiosa. Un simbolo, un oggetto, che racchiude in sé mille significati e che nella corsa, nel podismo, nella maratona, è l’oggetto simbolo per eccellenza. Il simbolo della vittoria, del riconoscimento, dello sport: la medaglia.

Quella il Maestro Alfiero Nena ha preparato per la Maratona di Roma è un’opera che racconta una storia arcinota, ma che parte da un oggetto misconosciuto.

Tutte le strade portano a Roma è il tema sul quale la Maratona sviluppa la propria comunicazione. Una frase usata dappertutto, dall’Alaska (All roads lead to Rome, in inglese) al Sudafrica (Alle paaie lei na Rome, in afrikaans), e che si fa semanticamente perfetta quando si tratta di running. Le strade sulle quali migliaia di podisti in ogni angolo del mondo si stanno allenando per il 20 marzo 2011, infatti, portano tutte a Roma.

Nell’antichità, come oggi per gli innamorati della corsa, Roma è il centro del mondo. Centro che Nena ha messo sulla medaglia, raffigurando il Milliarium Aureum. Era il punto dal quale partivano tutte le strade del mondo allora conosciuto: il chilometro zero. Era una colonna alta oltre sette metri, nell’ombelico dell’Urbe, proprio sotto la collina del Campidoglio, nel Foro Romano. Oggi è rimasta soltanto una parte del fregio della base. Evocativa e magnetica, continua ancora a trasmettere la sensazione di centro del mondo. Nena l’ha disegnata sulla medaglia che riceveranno tutti gli atleti al traguardo della 42 chilometri, che continueranno a sentirsi al centro del mondo, con l’onore della fatica reso alla storia della città di Roma.

Non manca, sulla medaglia, il corridore nudo e lungocrinito, né lo scudo di Roma Capitale, così fortemente rappresentata nel soggetto principale dell’opera. Infine, il tradizionale slogan Vinciamo ogni discriminazione, che da anni accompagna la gara e che assume ogni volta un senso particolare. Nell’edizione 2011 si racconta la millenaria capacità che ha Roma di accogliere tutti, e di far sentire ciascuno al centro del mondo.

Marco Ceste