La Passatore…12 ore di corsa!


E’ l’ora del Passatore! Sabato prenderà il via la XXXVI 100km del Passatore.Forse è l’ultramaratona italiana con più storia, anche se si corre “solo” dal 1973. Prende il nome dal celebre brigante che qualcuno preferisce chiamare il Robin Hood italiano, Stefano Pelloni detto appunto il Passatore per il suo fare da “traghettatore” per i viandanti della prima metà dell’800 sull’antica strada che collegava Firenze con la provincia di Ravenna e con Faenza, attraverso gli appennini e che lo portò a creare il mito del bandito buono che ostacola il passaggio e ruba solo ai ricchi.

Il sottoscritto che vi ha preso parte solo due volte (una conclusa all’80mo km) ne è rimasto affascinato al punto da sentirne la mancanza quest’anno, così vi faccio una cronaca che spero vi incuriosisca almeno.

La corsa in se è molto difficile da descrivere, bisogna viverla per crederci, percorrendo le strade dal giorno sino a notte inoltrata, i big impiegano circa 7 ore giungendo quindi a Faenza alle 10 di sera, ma i più giungono a notte fonda (il tempo massimo consentito e’ di 20 ore) correndo quindi la seconda parte di gara nel cuore della notte lungo la tortuosa strada che scende nelle campagne a cavallo tra le due province.

Parto alle 3 da una piazza della Signoria gremita di turisti increduli, il caldo come al solito è tanto e sono subito preoccupato per le 150 pulsazioni ma forse è solo l’agitazione infatti appena inizia la salita (i primi 15km non sono uno scherzo!) si assestano e corro in salita mantenendo i 148/150 b.p.m. I posti di ristoro sono assaltati, ma l’inizio della salita vera è attorno al 40mo km, lo scorso anno ho sofferto come pochi, ricordo un bambino che urlava “forza!! in bocca al lupo” a cui risposi “ci sono già nella bocca del lupo, mi sta masticando, speriamo mi sputi presto!”.

Quest’anno va molto meglio controllo sempre il cardiofrequenzimetro che supera di rado i 140 b.p.m. I 15km del passo della Colla (500mt dislivello) sono a detta di tutti terribili, un terzo dei partecipanti si ritira in questo tratto, mi impongo di marciare nei tratti più ripidi e arrivo in cima in un batter d’occhio, SONO A META’ GARA! E’ l’ultima cosa a cui bisogna pensare!

Il peggio non è passato, arriverà tra un bel po’!! In discesa è una pacchia, il paesaggio è splendido. Sono ormai le 9 passate, siamo molto pochi e piuttosto “sfilati”, il paesaggio è lunare campi illuminati dalla luna, lucciole (quelle vere) e silenzio irreale. Sono stanco ma mi emoziono, c’è ancora un sacco di strada e non ci devo pensare.

Le pulsazioni in discesa crollano a 118/120 e quindi devo solo badare a salvaguardare gambe e schiena in discesa. Attorno al 60mo km comincio a sentire problemi allo stomaco, nausea, giramenti di testa.

Conosco questi sintomi, significa che sono in ritardo con i rifornimenti, che ho aspettato troppo, che sono già in piena crisi è quasi troppo tardi….devo fermarmi e cercare di superarla, di sbloccare lo stomaco, se aspetto ancora sarà la fine.

Cammino un tratto cerco di decidere se provare a digerire o a rimettere, sono da solo e se rimetto rischio magari di stare male e peggiorare la situazione, arrivo camminando al ristoro, dovrei mangiare qualcosa ma è impossibile deglutire qualcosa, prendo un bicchiere di succo di frutta ed uno di acqua gassata, sorseggio camminando il succo di frutta e poi butto giù l’acqua…..effetto idraulico liquido…..scende tutto. Riparto per fortuna. Silvia mi aspetta ogni 4/5km alternando i ristori 70…..75….80…cerco il posto dove mi ero fermato lo scorso anno ma non riesco ad individuarlo nel buio, non importa!

La torre di Brisighella!! In lontananza. Mi hanno detto…”quando vedi la torre di Brisighella sei salvo”. Un tedesco che corre con me forse lo sa e biascica…..”brisigella tower!!”

85….inizio a pensare che è fatta, tolgo la frontale la passo a Silvia ….90 controllo di Brisighella, un addetto mi dice “dai che è finita” passo a Silvia il marsupio ma quando slaccio la cinghia, un disastro…una sensazione terribile….sento lo stomaco che si allunga come un palloncino pieno d’acqua, non capisco, mai capitato….ma non avevo MAI corso per oltre 11ore, pensavo anche di essere arrivato ma non mi importa il tempo! Ormai corro con la testa, le gambe non le ho più da un sacco. Penso di tutto!

Taglio il traguardo e sento un’addetta alla gara che mi dice, mettendomi una medaglia al collo, “complimenti hai concluso la 100km del Passatore”, riesco a sorridere e rispondere, “non mi pare vero”. Mi sento svuotato ma più mi riposo e più sale la soddisfazione che prima non coglievo.

Peccato non esserci quest’anno!

Per la cronaca . “Il taxista volante” Giorgio Calcaterra taglia il traguardo in 6h49’04” , Paola Sanna in 8h33’36”…..il sottoscritto impiega ahimè 12h10’45”, si può far di meglio senz’altro, alla prossima!

http://100km.dinamica.it

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.