London Marathon: vittorie keniane di Wilson Kipsang ed Edna Kiplagat
La maratona del secolo. Così è stata definita da molto la London Marathon 2014. Senza dubbio, gli organizzatori della 42 chilometri londinese hanno svolto un lavoro impeccabile, riuscendo a portare ai nastri di partenza i migliori interpreti della specialità a livello mondiale.
Nella gara maschile, al via il detentore del record del mondo Wilson Kipsang, il campione olimpico e mondiale Stephen Kiprotich, il vincitore della maratona di Londra 2013 Tsegaye Kebede, il detentore del record del percorso di Londra Emmanuel Mutai, il due vincitore della maratona di New York Geoffrey Mutai e il giovane e forte etiope Tsegaye Mekonnen.
Inoltre, l’attesissimo esordio di Mo Farah, campione olimpico sui 5 e 10 mila.
Haile Gebreselassie è la lepre d’eccezione, per correre i primi 30 chilometri a un ritmo molto veloce.
Nella prova femminile, al via Priscah Jeptoo, Tiki Gelana, Edna e Florence Kiplagat, Tirunesh Dibaba.
Gara femminile che parte mezz’ora prima rispetto a quella maschile. Le favorite sono tutte davanti a fare il ritmo, tirate dalle lepri: Jeptoo, Dibaba e le due Kipkagat. Intorno al 30° chilometro si stacca la Jeptoo e restano in testa tre atlete. La Dibaba ha però un problema a un rifornimento: le cade la borraccia e si ferma per raccoglierla, restando così in dietro. Edna e Florence Kiplagat se ne vanno da sole. Bellissima volata finale, con Edna Kiplagat che vince in 2h20’20. Seconda Florence Kiplagat, terza Tirunesh Dibada.
Gara maschile che parte molto forte, con Gebreselassie che impone al gruppo dei migliori un ritmo di 2’55 al chilometro. Mo Farah adotta una tattica diversa, restando staccato e correndo al suo ritmo, intorno a 3′ al chilometro.
Dopo 15 chilometri accade però qualcosa di inatteso: Haile Gebreselassie esce di scene, fatto che sorprende in quanto l’etiope avrebbe dovuto correre da lepre almeno fino alla mezza. Passaggio ai 21 chilometri in 1h02’30.
Dopo il 25° chilometro il ritmo cala leggermente e i keniani Wilson Kipsang e Stanley Biwott allungano il passo, se ne vanno e fanno il vuoto dietro di loro. Intorno al 40°, Kipsang allunga e se ne va.
La sua azione è splendida, leggera e poderosa allo stesso tempo. Kipsang va a vincere solitario, tagliando il traguardo in 2h04’27.