Marathon des Sables: la corsa a tappe nel deserto incorona Rachid El Morabity ed Elisabet Barnes. L’inossidabile Marco Olmo primo italiano 16º
La leggendaria Marathon des Sables è arrivata alla 30a edizione, corsa quest’anno da 1300 corridori del deserto. Quella che deve essere considerata la “madre” di tutte le gare di trail, ha compiuto 30 edizioni e gode di buonissima salute, visto che in 1300 si sono cimentati in questa gara affascinante e massacrante. 6 tappe, di cui una spalmata in due giorni e l’ultima dedicata alla raccolta fondi per l’Unicef, la Charity Stage; 36 km per la prima tappa, poi 31 km, 36 km, 92 km, 42 km e 11 km per un totale di 247 km, ai quali vanno aggiunti i dislivelli, che aggiungono fatica ai chilometri, visto che i su e giù tra le dune del deserto non sono certo una passeggiata.
E non è stata una passeggiata per il vincitore, il marocchino Rachid El Morabity che si è imposto per la quarta volta con il tempo di 20h21’39”, con un vantaggio di 14 minuti sul 2°, il connazionale Abdelkader El Mouaziz in 20h35’23”, 3° Aziz El Akad in 21h06’57”, 4° Samir Akhdar in 21h41’13”, 5° il giordano Salameh Al Aqra in 21h46’26”, quindi il primo degli europei, lo spagnolo Josè Manuel Martinez 6° in 21h54’41” e completano la top ten alcuni dei protagonisti del trail internazionale, come Christophe Le Saux 7°, Danny Kendall 8°, Antoine Guillon 9° e Marco De Martin 10°.
Primo degli italiani l’inossidabile e fenomenale Marco Olmo, che a 67 anni arriva 16° in 25h58’37”, dando ancora la paga a tanti che potrebbero essere suoi nipoti: un fenomeno!
Arriva dalla fredda Svezia la vincitrice della gara femminile, Elisabet Barnes, che in 26h42’13” si aggiudica la prestigiosa gara a tappe nel deserto, così diversa dal suo habitat naturale. La seguono sul podio la britannica Anne Marie Watson e la russa Natalia Sedykh. Prima delle italiane Luisa Balsamo 16a.