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Maratona Alpina Valle della Torre: il trail alle porte di Torino


Di Carmela Vergura

Val della Torre è un piccolo comune limitrofo a Torino raggiungibile in pochi minuti dalla tangenziale di Torino, è collocato in Val Casternone ed il comune occupa tutta la parte montana del bacino del Torrente Casternone e dai suoi affluenti. Le cime e le creste toccate dalla Maratona sono sempre praticabili in ogni momento dell’anno. E’ un percorso logico, un anello ovale che nasce dalla specifica orografia della valle e comprende il Monte Musinè (1.150 m), il Monte Curt (1.132 m), il Monte Arpone (1.602 m) e il Monte Lera (1.368 m) , montagne che attraverseremo nella gara.

Da qualche anno l’associazione Sportinsieme organizza una sorta di trail-maratona alpina che ripercorre esattamente la distanza della maratona seppure su un percorso di montagna, il dislivello positivo non è dei più facili, 2600 metri. L’edizione 2011 è quella che sarà ricordata per le temperature e il caldo a dir poco estivo, al contrario delle prime edizioni dal clima invernale e freddo.

Già alla partenza avvenuta alle ore 8.00 le temperature erano ben al di sopra dei 15 gradi e il percorso quasi sempre su sentieri panoramici ed esposto è stato preso di mira dal sole caldo. La caratteristica di questa maratona è, in effetti, il percorso veramente bello, la prima parte di decisa salita, la seconda tecnica e movimentata tra rocce e pietre. Altitudine massima raggiunta il Monte Arpone, 1600 metri. Mentre sul Colle del Lys s’interrompeva la metà gara, per gli atleti che avevano scelto di fare la mezza maratona. Dal colle del Lys, unico punto dove abbiamo attraversato pochi metri di neve, si è rimasti per buona parte in cresta, correndo a slalom tra rocce e pietre, la parte finale è stata la più tecnica per le discese e nella parte finale la sorpresa di un lungo tratto di attraversamento paludoso. La gara per me è stato un banco di prova, un ritorno a delle sensazioni positive dopo un lungo periodo d’influenza che non mi ha consentito di allenarmi come avrei voluto. E’ una gara molto dura, da correre soprattutto con l’impegno mentale perché vi è un continuo saliscendi. In trail come questi correre con la testa sono fondamentali, la capacità di resistere e di arrivare al traguardo prevale sulla forza fisica; molto spesso gli amici mi chiedono “perché fai queste cose estreme”, io non riesco a spiegare del perché corro così tante ore. Mi piace il procedere per sentieri impervi e scendere per ripide tracce appena segnate, pensare a questi gesti mi rilassa completamente, sentire il mio corpo che avanza, nonostante la forza di gravità che mi tiene incollata al suolo. Avverto quasi un senso di fastidio quando qualcuno mi affianca e vuole scambiare delle parole, amo il silenzio e lascio che sia la natura a parlare. Il tempo in gara trascorre inesorabile, il caldo è diventato intenso e pericoloso, ho fatto bene a portare il cappellino e bevo litri e litri di liquidi. Mentre proseguo, parecchi atleti sono fermi per colpa dei crampi e il percorso tortuoso non agevola per niente chi ne patisce. Mancano pochi km e sono trascorse 6 ore, l’ultimo tratto è una palude con zolle affioranti e acquitrini fangosi, impiego una vita ad attraversarli. Chiudo questa maratona alpina nel tempo di 6 ore 53 minuti, sono 30° assoluta, mancano tantissimi trailer…con questo caldo la vedo dura. Sono stanca è vero ma soddisfatta. Pare che per settembre gli stessi organizzatori stanno organizzando un trail di oltre 70 km ….mi dispiacerà non esserci: mi aspetta il Tor des Geants con i suoi 330 km, poi sarò io a chiedere a me stessa il perché “di questo gesto estremo”.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.